VERSO LE ELEZIONI, UGUAGLIATI E ZOVICO: “L’ATLETICA CHE VOGLIAMO”

09 Novembre 2016

uguagliati e zovico latletica che vorremmo

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Sabato 12 novembre, a Bassano del Grappa, le società saranno chiamate ad eleggere il “governo” dell’atletica regionale per il quadriennio 2017-2020. Dieci domande per conoscere le idee di Francesco Uguagliati e Christian Zovico, i due candidati alla presidenza del Comitato regionale.

Come nasce la scelta di proporsi per la presidenza del comitato regionale?

-Uguagliati: Nasce dalla considerazione che nell’ultimo quadriennio olimpico le scelte fatte a livello nazionale e con inevitabili ripercussioni sul territorio, hanno portato l’atletica italiana all’affossamento, soprattutto per quel che riguarda la crescita tecnica e agonistica dei giovani. Il Veneto, da sempre fucina di risorse per l’atletica italiana può e deve dire la sua, con forza e determinazione, non subire le scelte ma essere tra le regioni battistrada per il futuro dell’atletica italiana. Mettiamo a disposizione le nostre competenze in questo campo, certi di poter fare la differenza.

-Zovico: Primariamente dalla consapevolezza di aver portato a maturazione un percorso di 12 anni da presidente di Atletica Vicentina e dalla sfida per la stessa Atletica Vicentina di proseguire nel suo cammino di crescita riorganizzando in maniera più articolata la propria struttura. Infine, dalla disponibilità e volontà personale di proseguire in un contesto più ampio un’esperienza significativa che già ha dato molto all’atletica veneta.

Quale risposta ha incontrato la vostra candidatura tra le società della regione?

-Uguagliati: Noto, con soddisfazione, che la voglia di cambiare è molto sentita tra le società del Veneto, perciò sono fiducioso che il programma mio e della squadra che mi affianca, che va proprio nella direzione del cambiamento, sarà compreso e sostenuto, per il bene dell’atletica regionale.

-Zovico: La mia disponibilità non è passata inosservata e ha stimolato reazioni positive in tutti i contesti provinciali e anche nelle regioni limitrofe. Il profilo del gruppo di candidati al Consiglio abbinato alla mia candidatura  testimonia la bontà di un progetto che ha a cuore la crescita dell’intero movimento regionale. Disponiamo di rappresentanti su ogni territorio e di competenze specifiche col giusto compromesso tra età, esperienza e sensibilità. La presenza di Sara Simeoni, oltre al prestigio della sua figura, ci consentirà in particolare di supportare la promozione delle società nelle scuole collegandoci ai progetti federali e a quelli della Regione Veneto.

C’è il rischio che il movimento regionale esca diviso da questa tornata elettorale?

-Uguagliati: Avevo sperato che questa volta l’atletica veneta potesse essere coesa nel perseguire obiettivi comuni, ma la logica “centrale” ha voluto ancora una volta condizionare il movimento veneto per i propri scopi. Questo non significa, qualunque sia l’esito del confronto elettorale, che possa venire meno la disponibilità, mia e del mio gruppo, a collaborare con tutti quelli che vogliono seriamente il bene della nostra disciplina sportiva con l'obiettivo primario di unire e non di dividere.

-Zovico: Ritengo di no, in quanto dall’inizio della campagna elettorale ho visto il fronte opposto muoversi senza una direzione precisa a partire dal cambio in corsa del candidato presidente, dai temi sollevati (prevalentemente incentrati sulla parte tecnica, spesso più nazionale che regionale), dalla vaghezza delle soluzioni proposte e al fatto di presentarsi con 9 candidati al Consiglio su 12 posti. Credo che i dirigenti delle società sapranno valutare la credibilità dei due progetti in campo e delle persone candidate a perseguire gli obiettivi indicati.

I cinque capisaldi del vostro programma elettorale?

-Uguagliati: I cinque obiettivi prioritari sono ricavabili dal programma che ho presentato e possono essere brevemente riassunti così: 1) individuazione, in tempi brevi, di modelli di sostegno alle società, finalizzati allo sviluppo e alla promozione dell’atletica sul territorio, al coinvolgimento del mondo della Scuola e dell’Università. 2) rivalutazione del ruolo dei tecnici societari sia in ambito territoriale sia in quello nazionale, premiando la competenza e il merito. 3) Attuazione di tutte le iniziative necessarie per tutelare gli atleti nello sviluppo delle loro potenzialità. 4) Ridefinizione dei modelli organizzativi delle manifestazioni a livello regionale, in modo da semplificare l’impegno delle Società, fornendo anche la collaborazione del CRV nella gestione organizzativa delle stesse. 5) Attuazione di una seria e puntuale ricognizione dello stato degli impianti di atletica in regione, in modo da programmare incontri con i sindaci e con gli enti proprietari, e offrire loro qualificate consulenze finalizzate al recupero e alla ristrutturazione delle tante piste ridotte in pessimo stato.

-Zovico: Il documento programmatico che abbiamo redatto a fine ottobre si concentra su: 1) valorizzazione del lavoro delle persone che operano nel Comitato regionale su tutti i canali di dialogo, assistenza e accompagnamento delle società; 2) miglioramento di tutti gli strumenti tecnologici, informatici e contabili che consentano di ridurre i tempi di lavoro dei dirigenti delle società e dei collaboratori del Comitato; 3) lavoro di conoscenza, dialogo e confronto nei singoli territori – in sinergia con i Comitati provinciali – per capire dove e come stimolare processi di collaborazione e sinergia tra le società  e sviluppare piani provinciali di analisi dell’impiantistica per la definizione delle priorità con cui avviare dialoghi mirati con le Amministrazione pubbliche di riferimento; 4) creazione di uno “Sportello Società” dedicato anche alla formazione dei dirigenti; 5) l’affiancamento alle società protagoniste di progetti qualificati di coinvolgimento del mondo scolastico.

Una soluzione per il problema dell’abbandono precoce dell’attività?

-Uguagliati: L’abbandono precoce è un fenomeno presente non solo nell’atletica leggera ma anche in altri sport, indubbiamente dovuto alla logica, sposata da molte federazioni, di spingere i più giovani a praticare attività troppo simili a quelle degli atleti adulti.  Per quanto ci riguarda, ciò va contrastato con una ridefinizione della programmazione agonistica delle categorie promozionali e una seria e ragionata programmazione delle attività fino alla categoria promesse. E’ necessario coinvolgere e valorizzare tutti gli atleti, anche quelli che apparentemente non ottengono risultati di rilievo, sia per dar modo a tutti i praticanti di crescere ed emergere a prescindere dall’età, sia perché il nostro sport ha storicamente finalità sociali. È perciò che il progetto Juniores va mantenuto, implementato e valorizzato.

-Zovico: I ragazzi abbandonano quando cade lo stimolo agonistico e intorno non hanno un gruppo di allenamento e una società che riescono ad offrire loro stimoli sportivi e relazionali adatti.  La soluzione dipende da un maggior numero di iniziative che Società e Comitato potranno prendere per fare in modo che maturino contesti societari più motivanti e che leghino la parte agonistica con quella della socialità. Necessario anche lavorare sull’organizzazione dell’attività agonistica (anche in ambito nazionale) per evitare di passare da categorie iper-impegnate come gli allievi ad altre attualmente stimolate solo nella prima parte della stagione.

Per un maggior sostegno - economico e non solo - alle società?

-Uguagliati: Il primo e più rilevante sostegno economico alle Società può provenire dallo sforzo di limitare gli oneri e gli impegni economici cui i nostri sodalizi sono chiamati. Poi vanno certamente mantenuti, e se possibile incrementati, gli incentivi all’attività; ma, soprattutto, bisogna sostenere le Società, affiancandole con consulenze qualificate per aiutarle a risolvere le tante difficoltà che quotidianamente sono chiamate ad affrontare.

-Zovico: Bisogna fornire alle società che hanno voglia di crescere e investire sul loro futuro nuovi strumenti che le consentano di diventare maggiormente protagoniste delle loro realtà. Per questo abbiamo ideato lo “Sportello Società” che consentirà di avere consulenze mirate per avere maggiori capacità di relazionarsi con gli interlocutori primi dei sodalizi: i praticanti e loro famiglie, i possibili sostenitori, le amministrazioni pubbliche, i media ecc. Lo stimolo sarà quello di ricavare maggiori risorse e opportunità dal proprio contesto. Poi il Comitato potrà proseguire con gli incentivi premiali di fine stagione e con quelli agli organizzatori.

Per la formazione e l’aggiornamento dei dirigenti e dei tecnici?

-Uguagliati: La crescita culturale dei Tecnici è da sempre un mio obiettivo; avverto la necessità di realizzare una rete che raccolga le capacità e le competenze dei migliori tecnici e le metta a disposizione delle Società e allo stesso tempo la creazione di percorsi formativi realizzando delle collaborazioni con le Università e con la Scuola Regionale del CONI. Parimenti per la formazione dei dirigenti, al di la dei convegni o dei corsi che usualmente vengono loro indirizzati, troverei più adeguata l’istituzione di una sorta di un ufficio che metta a disposizione degli stessi consulenze su tematiche specifiche.

-Zovico: Sui dirigenti si punterà molto sullo “Sportello Società”, perché ogni società vive il proprio contesto specifico e si devono stimolare soluzioni “su misura”. Per i tecnici si lavorerà con il settore tecnico regionale, raccogliendo anche le indicazioni che potranno arrivare dai tecnici di società. L’obiettivo sarà quello di unire la parte teorica a quella “sul campo” puntando a interfacciarsi con il maggior numero di esperienze positive possibili, in modo che ogni tecnico possa poi sviluppare al meglio il proprio percorso.

L’ultimo periodo di attività ha registrato eccessive tensioni sui campi di gara: qual è la strada per arrivare a scelte maggiormente condivise?

-Uguagliati: Non si tratta, a mio parere, di condividere scelte. I ruoli delle diverse componenti sono chiaramente definiti e le regole vanno rispettate. Si tratta di attuare comportamenti di buon senso e definire modelli di gestione delle gare adeguati al loro livello agonistico; ovviamente una gara giovanile ha caratteristiche agonistiche e tecniche completamente diverse da una grande manifestazione di livello assoluto, perciò mi sembra evidente che non possano essere gestite allo stesso modo. Inoltre, vanno promossi più frequenti incontri di aggiornamento che vedano la partecipazione congiunta di tecnici e giudici in modo da fornire alle due componenti tutte le informazioni utili sul ruolo e le funzioni di ognuno.

-Zovico: Sicuramente ci sono stati episodi che hanno offeso la dignità di alcune persone e leso gravemente l’immagine del nostro sport, che solitamente si distingue da pessime abitudini che circolano purtroppo in altre discipline. Servirà un ampio confronto tra le due componenti che dovrà puntare a chiarire che la priorità sono gli atleti e il fatto di metterli nelle migliori condizioni per gareggiare. All’eventuale ripetersi di alcune situazioni si dovrà agire anche con provvedimenti disciplinari.

Pensate che il Veneto debba continuare a svolgere un ruolo di primo piano nell’organizzazione di grandi eventi?

-Uguagliati: Il Veneto ha offerto, negli ultimi anni, modelli di efficienti organizzazioni di grandi eventi riconosciuti e apprezzati in tutta Italia. Abbiamo professionalità e competenze che vanno sicuramente utilizzate a beneficio della promozione dell’atletica veneta e italiana.

-Zovico: Il Veneto deve sempre pensare a come essere protagonista in ambito nazionale e internazionale.  Viviamo in una delle aree a maggior attrazione turistica del mondo e sarà fondamentale che l’atletica sappia sedersi ai tavoli istituzionali più importanti per rafforzare il proprio ruolo e per portare un contributo di indotto economico alle nostre comunità.

Sarebbe opportuno un maggior coinvolgimento dei comitati regionali nelle scelte della Fidal nazionale?

-Uguagliati: Non si tratta solo di coinvolgere passivamente i Comitati regionali. Questi vanno coinvolti attuando modelli di gestione dell’attività tecnica e agonistica che veda l’attività nazionale come una conseguenza e un completamento di quella che ha luogo nel territorio. Si tratta di riparare allo scollamento tra attività federale centrale e territoriale in modo da individuare e perseguire, in modo chiaro, obiettivi unitari.

-Zovico: La recente riforma statutaria ha dato maggiore spazio ai Comitati regionali nel contesto del Consiglio Nazionale federale. Un passo in avanti dal punto di vista istituzionale, ma senz’altro i Comitati regionali sono quelli che hanno maggiormente la possibilità di incidere sulla quotidianità dell’atletica. Spetterà anche ai Presidenti regionali avere la capacità di farsi ascoltare e incidere sulle scelte di competenza nazionale come possono essere i calendari e la programmazione dell’attività agonistica (soprattutto di quella promozionale) quali strumenti di sviluppo del movimento.

Quale potrebbe essere, in concreto, l’apporto del Veneto nel panorama di un’atletica italiana per la quale sembra necessario l’avvio di un processo di rinnovamento?

-Uguagliati: Appunto. E’  necessario un processo di profondo rinnovamento, soprattutto nei metodi e nei modelli di gestione dell’attività tecnico-agonistica. L’atletica italiana può e deve ritornare a crescere, mettendo in campo il meglio delle sue componenti. Il Veneto, come ho già detto, ha competenze e riconosciute professionalità che siamo in grado di mettere immediatamente a disposizione dell’atletica italiana.

-Zovico: Come dico da un po’ di tempo l’atletica la costruisci nei territori e la guidi a livello nazionale. Ogni Comitato regionale deve dimostrare lungimiranza nello stimolare la crescita del movimento nel proprio ambito creando le maggiori sinergie possibili anche con le regioni limitrofe. Il Veneto può dire molto perché la terra è ricca di talento e bisogna provare a coltivarla al meglio, stimolando le società a concentrare le forze che poi il Comitato regionale dovrà provare a valorizzare al meglio.

La prima cosa da fare, se sarete eletti?

-Uguagliati: L’attuazione d’iniziative finalizzate alla realizzazione dell’ultimo dei cinque punti che ho sopra elencati. Lo stato delle piste di atletica è diventato nel Veneto un serio problema, la cui soluzione richiede sollecite iniziative. Perciò avvieremo immediatamente una ricognizione dello stato delle piste venete, a iniziare da quelle il cui precario stato sta mettendo a rischio la prosecuzione dell’attività delle nostre società. Senza adeguate strutture la pratica dell’atletica leggera diventa estremamente difficile.

-Zovico: Iniziare un percorso di dialogo e confronto con le componenti primarie del Comitato a partire dai collaboratori che già vi operano, dal settore tecnico e dal settore giudici. Da lì, si potranno trovare le chiavi per capire come impostare l’importante lavoro da affrontare nel quadro degli obiettivi indicati nel documento programmatico per ripagare la fiducia ricevuta in sede elettorale.

IL PROGRAMMA ELETTORALE DI FRANCESCO UGUAGLIATI E CHRISTIAN ZOVICO  

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