Tokyo, un po’ di Veneto sul podio con Pichardo e Hunt
19 Settembre 2025Il portoghese è oro nel triplo, la britannica argento nei 200
Un po’ di Veneto sul podio nella settima giornata dei Mondiali di Tokyo: il portoghese Pedro Pichardo, tesserato per ATL-Etica Impresa Sociale, vince l’oro nel triplo. La britannica Amy Hunt, velocista di Assindustria Sport, è seconda nei 200.
PICHARDO - “Who is the best, baby?”, urla Pedro alla telecamera. Chi è il migliore? La risposta arriva dalla pedana giapponese. Il migliore è ancora lui: Pedro Pichardo, al terzo oro globale della carriera dopo le vittorie all’Olimpiade di Tokyo del 2021 e ai Mondiali di Eugene dell’anno successivo. Con il 32enne portoghese, che nella serata giapponese si aggiudica il titolo mondiale di salto triplo, festeggia anche l’Italia, arrivata alla sesta medaglia della spedizione iridata grazie al fantastico argento di Andrea Dallavalle. La festa, però, è doppia a San Vendemiano, nel Trevigiano, dove ha base ATL-Etica Impresa Sociale, società che in questa stagione ha tesserato Pedro Pichardo. Sulla pedana giapponese sono scintille, non solo metaforiche, vista la rivalità che oppone i triplisti di scuola cubana. Pichardo, al secondo salto, atterra a 17.55, misura che ripete alla prova successiva e che, di fatto, cristallizza la lotta per la vittoria a suo favore. All’ultimo turno di salti, però, accade l’imponderabile: Andrea Dallavalle, sino a quel momento quarto, balza a 17.64 (+1.5) e per qualche minuto accarezza il sogno della vittoria. Prima del ritorno in pedana di Pichardo che all’ultimo respiro realizza un sensazionale 17.91 (+0.5), miglior misura mondiale dell’anno, e riconquista il gradino più alto del podio iridato. “Dallavalle è stato grandissimo. Magari qualcuno sarà dispiaciuto che l’azzurro abbia perso l’oro all’ultimo salto, ma a San Vendemiano gioiamo per la prestazione di Pichardo – commenta Andrea De Lazzari, direttore tecnico di ATL-Etica Impresa Sociale -. La sua stagione non è stata facile. Per avere il tempo di rigenerarsi, ha saltato le indoor e puntato tutto sull’obiettivo che avevamo condiviso: i Mondiali di Tokyo. Sapevano che era in forma, ma certi risultati non arrivano per caso: Pedro è un autentico animale da gara. Messo alle strette, dà il meglio di sé. L’ha dimostrato anche a Tokyo con quel fantastico ultimo salto”. Quella di Tokyo, per Pichardo, era appena la quinta gara dell’anno (sesta se contiamo la qualificazione iridata). Il 17 giugno aveva gareggiato al meeting di San Vendemiano saltando 16.67, una misura inferiore ai suoi standard. “Era però arrivato a San Vendemiano in una fase di massimo carico e con qualche problema fisico da risolvere – aggiunge De Lazzari -. Colgo anzi l’occasione per ringraziare Imoco Lab e l’osteopata Paolo Borghi (ex primatista italiano assoluto e tuttora, dopo 45 anni, primatista italiano juniores di salto in alto, ndr) che hanno assistito Pichardo sia prima che dopo la gara di San Vendemiano. Pedro si è trovato benissimo e da lì la situazione è gradualmente migliorata”. Pichardo è anche il testimonial del progetto “Canguro”, una delle diverse iniziative lanciate da ATL-Etica Impresa Sociale. Il progetto “Canguro” prevede la realizzazione di una scuola di alta specializzazione nell’atletica leggera, con particolare focus sui salti: non solo il triplo, ma anche il lungo, l’alto e l’asta. “Ci piacerebbe che Pedro fosse presente a fine ottobre alla festa di ATL-Etica. Vedremo se troverà il tempo tra i suoi mille impegni. Intanto, vorrei sottolineare un aspetto: Pedro sarà con noi anche il prossimo anno. Le occasioni per festeggiare non mancheranno”, conclude De Lazzari.
HUNT - Magica Amy Hunt, straordinaria medaglia d’argento nei 200 metri: 22”14 il tempo della sprinter britannica tesserata per Assindustria Sport. Sesta all’uscita dalla curva, con un passaggio a metà gara in 11”30, l’atleta ventitreenne allenata da coach Marco Airale si supera sul rettilineo, operando un’eccezionale rimonta che la porta a risalire fino alla piazza d’onore mettendosi dietro la giamaicana Shericka Jackson (22”18) e chiudendo alle spalle della statunitense Melissa Jefferson-Wooden, che taglia il traguardo in 21”68. Dopo aver sfiorato la qualificazione alla finale dei 100, Hunt ha trovato la carica che le serviva nella distanza doppia, a lei più congeniale, a coronamento di quella che è senza dubbio la sua miglior stagione di sempre. «Appena ho visto mia mamma, sono scoppiata in lacrime», ha commentato al traguardo davanti alle telecamere della BBC. «Sapevo che potevo farcela, bastava fare una buona curva ed essere con loro all’uscita. Sono così orgogliosa di me stessa. Ho appena battuto delle ragazze straordinarie e non riesco a crederci». Hunt faceva parte del quartetto britannico che ha vinto la medaglia d’argento nella staffetta 4x100 femminile alle Olimpiadi di Parigi 2024, ma questo è il suo primo podio mondiale individuale. E tutta Assindustria Sport festeggia con lei.
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Amy Hunt, argento nei 200 (foto British Athletics)
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