Stramilano : abbronzato e allenato

Luigi Del Buono


E' la mia 4° Stramilano. L'ho fatta in con ogni condizione atmosferica. Sole, pioggia, vento, gelo, pozzanghere. Milano è mia, me la sento, un pò come i campionati italiani di cross : non voglio mai mancare. 

La Milano di questo 29 marzo è un tripudio di sole, sorrisi, gente rilassata. Anche io sono molto traquillo perchè la mia mezza maratona lombarda, è poco più di un allenamento, anche se l'obiettivo, una volta "montato" il numero sulla maglietta e testata la gamba nel riscaldamento, non può essere la semplice "passeggiata di salute". 

Il mio essere trentaseienne, mi restituisce una lucidità impressionante e nonostante sia in forma super dopo i campionati di cross di Fiuggi e dopo il 31'44'' della stracittadina di Vicenza la settimana scorsa, trovo la motivazione di partire pianissimo per i miei standard.

TDS dice che corro i primi 5km della mezza maratona in 3'26'' al chilometro. Se vado al campo Conti di Ancona e sono sufficentemente riposato, questo ritmo lo corro almeno 2 volte a settimana per 12 km. Qui siamo ad una gara internazionale. Stramilano 2015.

Quelli che mi stavano dietro stanno avanti, ma mi godo la tintarella e il panorama meneghino, mentre mi scelgo i due compagni di viaggio con cui mi attesto alla velocità di crociera di 3'22'' al chilometro, dopo aver conversato con uno svizzero in inglese tra il 4° e il 5° e con l'amico Raphael Tahary, buon mezzofondista di livello italiano. 

Non spingo neanche un secondo, veleggio coperto dal vento, lasciando scorrere le gambe leggere leggere e penso a quella volta che senza pettorale, in Corso Sempione, mi unii ai keniani per 16km di allenamento alla maratona di Milano. Il racconto di questa esperienza, divenne il primo capitolo del mio libro, "Trecinquantasetteenovantanove" e per questo ce l'ho nel cuore. 

Mentre penso e i miei compagni fanno il lavoro sporco, siamo già al 15° chilometro. 33' e rotti di passaggio al 10.000 e già da qualche istante penso di chiudere gli ultimi 5 in forte progressione. Sto benissimo e anzi mi annoio proprio, non vedo l'ora di partire, aspetto mentale che denota la poca predisposizione alla maratona.

Tuttavia sono di nuovo sotto antibiotici e appena cambio passo decisamente attestandomi sui 3'16'', delle sensazioni molto strane ai tendini plantari e alle gambe in generale, mi fanno capire che forse è il caso di portare a casa la pelle tutta intera, visto che gli obiettivi stagionali son ancora lontani.

Così mi faccio riassorbire lentamente e faccio il "coniglio". Ci riprovo ancora decisamente al 19°, ma stesse sensazioni maligne. Ritorno sui miei passi e aspetto gli ultimi 800 metri. Qui faccio le cose con più calma. 3'20'', 3'19'', 3'18'', 3'17''... -800 metri, -700 metri, -600 metri, -500 metri, le "gambe antibiotiche" sembrano accettare la mia scelta. 

Prendo due keniane sul finale ed entro in Arena Gianni Brera con il 35° posto e 1h11'17''. Soddisfatto. Buoni chilometri in cascina, in vista degli obiettivi di stagione. Good.
 


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