Rabat: Desalu al primo 200 dell’anno

03 Giugno 2022

Il campione olimpico della 4x100 in pista domenica sera in Marocco nella quarta tappa della Diamond League. Vallortigara nell’alto, Bellò negli 800. DIRETTA TV su Rai Sport e Sky Sport Arena

Tre azzurri nella quarta tappa della Wanda Diamond League, domenica 5 giugno a Rabat, in Marocco: Fausto Desalu (Fiamme Gialle) nei 200, Elena Vallortigara (Carabinieri) nell’alto, Elena Bellò (Fiamme Azzurre) negli 800. Diretta tv su Rai Sport+HD e su Sky Sport Arena dalle 20 alle 22.

DESALU - I primi 200 metri dell’anno. Il campione olimpico della 4x100 Fausto Desalu fa le prove generali per il Golden Gala Pietro Mennea di giovedì prossimo a Roma dove ritroverà i compagni di staffetta Tortu e Patta. In Marocco, l’azzurro si cimenta per la prima volta nel 2022 sulla sua distanza preferita, facendo rotta sui Mondiali di Eugene e gli Europei di Monaco di Baviera, dopo due uscite sui 100 metri, a Savona con il personale di 10.21 e a Grosseto con 10.33. Gli avversari non mancano, com’è naturale per una prova di Diamond League che mette in palio punti per la finale di Zurigo: è annunciato l’argento l’olimpico e detentore del Diamond Trophy Kenny Bednarek (Stati Uniti), sceso a 19.68 nella finale di Tokyo, e con lui l’altro iscritto con PB inferiore ai venti secondi è il botswano Isaac Makwala (19.77 nel 2021). Ai blocchi anche il canadese Jerome Blake, il dominicano Yancarlos Martinez, il sudafricano Luxolo Adams. “Sono molto carico e felice di tornare ai miei amati 200, dopo una prima parte di stagione da velocista puro - le parole del cremonese delle Fiamme Gialle che nel 2018 si è spinto fino a 20.13 agli Europei di Berlino - Ho visto il livello degli iscritti e sarà sicuramente un bel banco di prova per capire a che punto sono con la preparazione su questa distanza”.

VALLORTIGARA - È il secondo impegno consecutivo in Diamond League per Elena Vallortigara, quinta con 1,90 nella precedente tappa di Eugene, a due centimetri dallo stagionale centrato a metà maggio ad Arezzo (1,92). L’azzurra può continuare il proprio percorso di crescita verso gli appuntamenti internazionali dell’anno, in un contesto di lusso che include l’intero podio dei mondiali indoor di Belgrado: l’oro Yaroslava Mahuchikh (Ucraina), l’argento Eleanor Patterson (Australia), il bronzo Nadezhda Dubovitskaya (Kazakistan). Iscritta anche l’australiana argento olimpico Nicola McDermott (Olyslagers il nuovo cognome da sposata) e le altre ucraine Iryna Gerashchenko e Yuliya Levchenko. “L’obiettivo è trovare più centratura sulla rincorsa - commenta la vicentina dei Carabinieri - le prime tre gare sono state scostanti, con tecnica altalenante. Ora è il momento di aggiungere qualche centimetro allo stagionale, perché so che ci può stare, sapere di star bene mi dà fiducia”.

BELLÒ - Ha meritato la prima chiamata in Diamond League, seppur in una gara-extra che non assegna punti, a colpi di primati personali negli 800 (2:00.39) e nei 1500 (4:05.09). Nel doppio giro di pista l’azzurra si misura con otto atlete dal personale inferiore ai due minuti, tra cui la britannica settima alle Olimpiadi Alexandra Bell (che poi ritroverà al Golden Gala di giovedì prossimo), la francese argento europeo Renelle Lamote, l’etiope Worknesh Mesele, la sudafricana Prudence Sekgodiso. “È una gara alla mia portata - le parole della 25enne vicentina - anche il passaggio della lepre me lo immagino giusto e non esagerato, tra 57 alto e 58. La cosa migliore sarebbe fare una gara da protagonista e non restare passivamente nelle retrovie. Potrà essere un’esperienza per sentirmi più sicura al Golden Gala dove il livello sarà più elevato”.

LE ALTRE GARE: DEBUTTA WARHOLM - Il piatto forte del Meeting International Mohammed VI è l’esordio stagionale di Karsten Warholm, primatista del mondo e campione olimpico dei 400hs, autore dello spaziale 45.94 che ha illuminato le Olimpiadi di Tokyo. Tra le altre superstar la campionessa olimpica di 100, 200 e 4x100 Elaine Thompson-Herah (Giamaica), l’oro del lungo Miltiadis Tentoglou (Grecia), il padrone del disco Daniel Stahl (Svezia). Tra gli ori dei Giochi anche l’astista statunitense Katie Nageotte, l’ottocentista keniano Emmanuel Korir, il siepista marocchino Soufiane El Bakkali.

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