Precisazioni alla nota di Giuseppe Spanedda.



Improvvisati esegeti o incapaci glossatori hanno interpretato quanto da me scritto come una dichiarazione di dimissioni dall’incarico di Responsabile del Settore Master, che mi è stato attribuito nel 2012, con un impegno che viene da lontano considerato  che avevo lungamente ricoperto tale incarico anche in epoche precedenti,  durante le quali si erano svolti  il Campionato Amatori di maratonina (Villasimius 1986),i Campionati Italiani ed Internzaionali Master (Cagliari 1987) e i Campionati Italiani Master di Società (Cagliari 1990).

         Nella stesura della nota e della conclusione in calce alla stessa credevo di aver utilizzato un linguaggio chiaro e comprensibile, che non lasciava spazio ad interpretazioni malevole o interessate o anche solo superficiali.

         Debbo invece constatare come qualcuno abbia interpretato quanto da me scritto attribuendomi una volontà ed una intenzione non corrispondente né alla lettera né al senso delle mie affermazioni.

         Forse si è voluto intendere quanto da me affermato orientando l’interpretazione verso un proprio desiderio piuttosto che riportare la mia volontà espressa.

         Il paradigma etico e professionale che mi sono dato  mi indurrebbe a dare le dimissioni da un incarico a tempo determinato, volontariamente accettato, solo in presenza di profondi dissensi con l’Organismo che me lo ha conferito o qualora mi ritrovassi nella condizione fisica o mentale di non poter assolvere compiutamente l’impegno.

         Poiché tali condizioni non sussistono confermo quanto   scritto in precedenza e cioè il mio proposito di rimettere, in occasione del prossimo Consiglio Regionale Fidal, il mandato a suo tempo ricevuto nella disponibilità di chi me lo ha conferito.

         In tale circostanza esporrò le motivazioni non viscerali della mia decisone ed avanzerò una proposta sui cui contenuti, per rispetto alla istituzione, non anticiperò alcunché, così come non ho neppure fatto in occasione della precedente nota.

         Dico già abbastanza cose senza che nessuno si senta obbligato ad attribuirmene altre o ad interpretare distorsivamente il mio pensiero.



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