Il ritorno di Frigerio

15 Aprile 2023

L'ex atleta lombardo ritorna a Cagliari da tecnico per uno stage dedicato agli ostacoli
(alefloris) Non è mai "qui". Mi giro ed è sparito. Lo cerco ed è la in fondo, sul rettilineo opposto oppure in curva, a dare dare consigli, osservare, correggere, approvare. Fausto Frigerio, capelli corti brizzolati, responsabile del settore ostacoli della FIDAL Lombardia, è a Cagliari da ieri per lo stage riservato agli ostacolisti in corso allo Stadio dell'Atletica del capoluogo isolano, fortemente voluto dallo stesso Frigerio e da Andrea Pusceddu, tecnico dell'Amsicora e collaboratore stretto di Stefano Caneo, il responsabile isolano del settori Velocità e ostacoli. Ma per chi segue l'atletica ormai da tanti anni Frigerio è anche quello che allo stadio Sant'Elia, nel Meeting Terra Sarda del 1990 fissò il suo personale nel salto in lungo a 8,15 e che in quegli anni sarebbe stato il miglior ostacolista veloce italiano se non avesse trovato sulla sua strada Laurent Ottoz, uno che gli ostacoli li aveva proprio nei geni. Eppure ciò non ha impedito all'atleta lombardo di aggiudicarsi due titoli italiani nei 110 ostacoli, uno nel salto in lungo e uno nella staffetta 4x100 (guarda un po', con Sandro Floris, un mito della nostra atletica) oltre ad altri podi nelle diverse specialità con barriere, dai 60 indoor al giro di pista. In Sardegna, per lui, gioie e dolori: dal già ricordato primato personale nel salto in lungo, alla frattura all'avambraccio sinistro al Terra Sarda 1993, quando allo Stadio Amsicora incocciò su un ostacolo che rimbalzava sulla pista dopo che un'avversario l'aveva abbattuto. Per la cronaca, a soccorrerlo allora fu il compianto Lilli Coiana, medico della nazionale, e di quell'infortunio l'ex ostacolista porta come ricordo una vistosa cicatrice.

Da allora, hai nascosto la Sardegna sotto il tappeto?

"Ma quando mai!!!! Ci torno ogni anno in camper e se gli amici, Floris, Puggioni, Marras, scoprono che non li avviso si offendono".

Come nasce questa nuova esperienza?

"Proprio nuova non è.

Intanto sono anni che con Andrea Pusceddu ne parliamo e ce la siamo immaginata veramente tante volte. Poi qualche hanno fa sono venuto proprio all'Amsicora, proprio toccata e fuga, per una giornata di allenamento. Ci tenevo tantissimo a fare qualcosa di più e quest'anno finalmente c'è stata l'occasione. Tra l'altro ai ragazzi piace di più venire in Sardegna che non andare a Formia, dove abbiamo fatto il raduno di Pasqua".

Come li hai selezionati?

"Non è stato facile. Ho escluso quelli che già fanno parte del giro della nazionale e partecipano ai raduni azzurri e poi ho scorso le graduatorie, dai cadetti alle promesse. Purtroppo venivano fuori solo atleti allenati da me a Bergamo ed essendo la trasferta a carico del comitato regionale lombardo, e non volendo suscitare polemiche, ho dovuto fare delle scelte. Alla fine sono venuti comunque atleti di ottimo valore, come, tra gli altri, Elisa Valensin, l'anno scorso campionessa italiana dei 300 ostacoli cadette a 3 centesimi dal primato italiano, Edoardo Corti, 13.91 nei 110 da junior, Fabio Izzo, quarto in italia tra le promesse, Martina Bianchi, bravissima nelle prove multiple, Daniele Lanzini, che l'anno scorso ha fatto gli europei allievi a Gerusalemme, e poi Martina Colombani".

Poi il telefono squilla, non faccio in tempo a dire che richiamerò e lui è già sparito, subito dalla parte opposta del campo. "C'è poco da fare, è un trattore, non si ferma un attimo", dice alle mie spalle la voce di Andrea Pusceddu, che con Daniele Desogus e il responsabile Stefano Caneo rappresentano la parte sarda del progetto: "E' un progetto pilota che speriamo di poter ripetere", dice Caneo, che continua: "Il confronto tra due realtà diverse porta sicuramente ad una crescita. Ci tengo a ringraziare Andrea e Fausto e soprattutto il comitato regionale sardo per l'entusiasmo col quale ci ha sostenuti".

IMMAGINI/Photos


Caneo e Frigerio (foto Alefloris/FIDALSardegna)


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