Gli ex campioni della marcia a confronto

30 Giugno 2019

Giovanni De Benedictis e Vittorio Visini, sette olimpiadi in due, hanno parlato della loro esperienza e di quello che pensano della marcia attuale 

Un evento più unico che raro, per la presenza contemporanea di due generazioni di campioni internazionali della marcia, Vittorio Visini e Giovanni De Benedictis, al convegno “La marcia in Abruzzo, da Visini a De Benedictis. Evoluzioni tecniche e di programmazione”. L’evento, avente anche validità per i crediti formativi, si è svolto sabato 29 giugno a San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti, presso l’Hotel Dragonara. L’organizzazione è stata curata dal Comitato Regionale FIDAL Abruzzo in collaborazione con le società Running Free Pescara e Hadria Pescara. Ci sono stati anche gli interventi di Gisella Orsini, ex azzurra di marcia in Coppa del Mondo e Mondiali, e Riccardo Macchia, altro marciatore abruzzese con diverse presenze nelle varie nazionali giovanili negli anni Duemila. Era presente anche Giorgio Rubino, in preparazione per i Mondiali di Doha, che si allena a Pescara sotto la guida di Giovanni De Benedictis. Ha moderato Claudio Robazza, direttore della Scuola Regionale dello Sport.  

Il convegno è entrato subito nel vivo suscitando interesse tra i partecipanti. Vittorio Visini ha tracciato una breve storia della marcia in Abruzzo, dall’epoca pionieristica, gli anni venti del secolo scorso, fino ai giorni nostri. Ha sottolineato la presenza in sala di ben sette partecipazioni olimpiche, contando le sue due e le cinque di De Benedictis. Dal punto di vista tecnico ha posto l’accento sull’importanza dell’insegnamento della tecnica di marcia ai giovani, a dispetto di una tendenza attuale che pone maggiore importanza sui riscontri cronometrici. Visini ha espresso la non contrarietà all’inserimento nel programma olimpico della distanza della Km 30, se potrà servire a valorizzare la marcia in questa epoca. Di parere diverso Giovanni De Benedictis, secondo il quale la futura abolizione della 50 Km è una scelta politica che segna l’inizio del declino della marcia. Gisella Orsini ha richiamato l’attenzione sull’importanza dell’esempio che potrebbero offrire gli ex campioni della marcia, e non solo, per stimolare l’avvicinamento alla disciplina e all’atletica dei ragazzi e, successivamente, la loro crescita atletica. Non è mancata una vena polemica verso la gestione federale, presente ma anche passata, per avere marginalizzato o trascurato il possibile contributo di ex campioni dell’atletica e, in particolare, della marcia.        




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