Giovani giudici: Anna Ardizzoni

Proseguiamo il nostro percorso di presentazione dei giovani Giudici del Comitato Regionale Emilia Romagna che tanto spesso vediamo sui nostri campo gara.

Oggi vi presentiamo Anna Ardizzoni, starter ventottenne di Ferrara.

Quale è la tua qualifica come giudice?
"Sono un giudice nazionale, con una specializzazione nazionale da starter, e da maggio dello scorso anno sono anche un giudice paralimpico nazionale".

Quando hai iniziato il tuo percorso GGG e perché?
"Ho iniziato il mio percorso da Giudice nel 2011, grazie a un progetto scolastico.
Il corso lo abbiamo fatto tutti in classe, ma solo hanno proseguito. In questa prima fare, c’era anche il vantaggio di ottenere alcuni crediti formativi fondamentali.
Poi, ovviamente, ho in pista ho incontrato persone che mi hanno fatto appassionare, che mi hanno fatto scoprire il vero significato di essere un giudice e che sono tutt'ora parte della mia vita… oggi le considero parte di una famiglia un po' allargata!
Ho fatto gruppo con altri ragazzi della mia età e gara dopo gara abbiamo cominciato ad accumulare esperienze, poi ci siamo presentati insieme agli esami per andare avanti nel percorso da giudice".

Cosa ti piace dell’essere Giudice?
Dell'essere Giudice mi piace il fatto di essere a un passo dall'azione. Vedi tutto e sei partecipe di tutto.
Poi mi piace davvero un sacco il fatto che negli anni ho conosciuto moltissime persone in tutta Italia, e non è una semplice conoscenza, molte di queste possono essere considerati veri e propri amici, e quando ci si ritrova sui campi e si fanno le gare assieme diventa tutto ancora più bello.

Hai fatto o fai atletica?
Io vengo dal mondo della pallavolo, ho giocato per quasi vent'anni, però negli ultimi 7 anni mi sono dimostrata che è possibile fare coesistere la passione per due sport completamente diversi.
Non ho mai fatto atletica, se non a livello scolastico. La prima volta che sono stata su un campo di atletica probabilmente avevo 11/12 anni e mi ci ha portato il mio professore di educazione fisica delle scuole medie, con il quale tutt'ora collaboro per la gestione delle gare nella nostra provincia.

Cosa fai nella vita?
Sono una educatrice professionale, mi occupo principalmente di disabilità. Nel frattempo studio anche per prendere la laurea magistrale in pedagogia.

Quello del GGG è un percorso che consiglieresti?
Consiglio sempre il percorso da Giudice, soprattutto quando vado a tenere i corsi per futuri giudici nel mio vecchio liceo.
Essere Giudice non è solo volontariato, è un modo diverso di vivere lo sport, con dedizione, formazione e passione.
Entrare nel mondo GGG vuol dire anche entrare in contatto con un sacco di persone che in un modo o nell'altro ti lasciano qualcosa. Ho iniziato a fare il Giudice a 16 anni e sicuramente sono quella che sono anche perché le persone che ho incontrato sul campo mi hanno dato qualcosa da poter aggiungere al mio personale percorso di crescita.

Quale è stata la tua esperienza più bella come GGG?
Tutte le gare lasciano qualcosa, ma sicuramente quelle che mi ricorderò sempre sono state il mio primo Golden gala a Roma nel 2016, le Universiadi di Napoli nel 2019 e il Gran Prix World Para Athletics di Jesolo nel 2022.
Certo sono tre gare internazionali, ma nonostante a ogni gara mi presentassi con più esperienza di quella precedente, entrare in campo era sempre super emozionante!
Poi lo scorso hanno ho dato una partenza a Tortu in un meeting internazionale a Trieste e anche quella non scherza come emozione!

Quali sono le tue aspirazioni come GGG?
Mi piacerebbe molto andare avanti nella carriera da starter, arrivando a sparare in gara internazionali di un certo livello.
Ma so di avere ancora moltissimo da imparare, quindi per il momento rimane un bel sogno nel cassetto, ma sul quale pian piano si può iniziare a lavorare.



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