Europei: la consacrazione di Kaddari



La velocista quartese è finalista nei 200 metri e bronzo in staffetta
(robyspezzigu)  Con un pianto dirotto andato in diretta televisiva europea (“Piangevo per la grande felicità di aver raggiunto il prestigioso traguardo della conquista di una medaglia con la nostra staffetta 4x100”) Dalia Kaddari ha chiuso nel migliore dei modi la sua avventura ai campionati europei di Monaco di Baviera (Germania).

La Kaddari all’Olimpiacon Stadion di Monaco è stata finalista dei 200 metri e poi nella giornata conclusiva della rassegna continentale  ha centrato con il quartetto veloce azzurro, assieme a Zaynab Dosso, Anna Bongiorni e Alessia Pavese, il podio degli Europei di Monaco con le azzurre terze in 42.84, alle spalle della Germania padrona di casa (42.34) e della Polonia (42.61), podio che mancava dal lontanissimo 1938 (bronzo anche allora). 
E’ stata una cosa in parte inaspettata e quindi ancora più gradita- continua la sprinter sarda che sulle incertezze del suo cambio ha pochi dubbi - “da subito ho capito che ero regolarmente dentro la zona cambio e le mie lacrime erano solo di grandissima soddisfazione per l’importante risultato raggiunto”.
Per la giovane sprinter sarda, ormai simbolo dell’atletica leggera isolana, quella di Monaco è stata una avventura agonistica straordinaria culminata con il raggiungimento della finale dei 200 metri nella prova ondividuale col settimo posto assoluto. 
Raggiungere la finale era il mio obiettivo e esser riuscita è motivo di grande soddisfazione – dice la giovane sprinter quartese - purtroppo le condizioni meteo non erano le migliori, pioggia, freddo e molta umidità per poter fare prestazioni cronometriche di livello ma va ugualmente più che bene così.

Ora, dopo tutta questa serie di impegni importanti a distanza ravvicinata, mi concederò un periodo di vacanza e poi penserò alla prossima stagione”. 
Per la regina dell’atletica sarda femminile  i campionati europei di Monaco di Baviera sono stati la consacrazione assoluta ad un alto livello tecnico. Ventiduenne cresciuta alla Tespiense Quartu ed ora in forza alle Fiamme Oro, campionessa europea U23, semifinalista sia ai mondiali americani di Eugene (dove ha corso costantemente al di sotto dei 23 secondi-22.83, vento -0.1, in semifinale e 22.75 ventoso, +2.5,  in batteria), sia alle olimpiadi di Tokyo del 2021 con PB di 22.64, ai recenti assoluti di Rieti per la terza volta consecutiva ha fatto suo il titolo italiano sui 200 metri. Gli europei con la finale individuale dei 200 metri e il bronzo con la staffetta 4x100 hanno segnato la definitiva consacrazione nell’elite attuale dell’atletica italiana e non solo.
Fermamente convinto di questo anche il suo allenatore-scopritore Fabrizio Fanni, fiduciario tecnico regionale Fidal Sardegna questa volta presente alle gare in Germania che afferma: ”Siamo ritornati da Monaco con la grande soddisfazione di aver conquistato una medaglia con la 4x100, medaglia forse inaspettata ma per questo ancora più importante perché nelle staffette bisogna farsi trovare pronti al momento opportuno quando capita l’occasione, e poi siamo molto soddisfatti anche della gara individuale. Per Dalia - continua il tecnico Fanni - questi sono stati dei campionati europei fantastici sotto tutti gli aspetti culminati con il raggiungimento della finale individuale, che era il nostro obiettivo, e con questa medaglia nella staffetta. Più di così, dopo una stagione intensa e impegnativa con appuntamenti importanti, era difficile sperare. Ora - conclude il tecnico quartese in forza alla Tespiense Quartu - pensiamo a concederci un po di riposo e stiamo già programmando la prossima stagione agonistica dove ci saranno ancora tanti importanti appuntamenti internazionali a iniziare dai mondiali e dagli europei U23. La cosa, visto come siamo riusciti a affrontare tutti gli impegni di quest’anno, non ci spaventa più di tanto perché Dalia è riuscita a adattarsi a questa situazione tecnica di importanti impegni agonistici ravvicinati”.
Gli altri atleti sardi presenti a Monaco di Baviera agli europei?
Nella 4x100 a forte trazione sarda l’oristanese campione olimpico Lorenzo Patta ha fatto una  gran bella prima frazione e anche il cagliaritano Wanderson Polanco non ha corso affatto male, nonostante qualche titubanza nel cambio che ci poteva anche stare data la situazione emergenziale del nostro quartetto. L’esperienza dei nostri atleti è stata tutto sommato più che positiva e anche Filippo Tortu, velocista sardo-brianzolo di origini tempiesi ex primatista italiano dei 100 metri con 9.99  a Eugene finito fuori dalla finale mondiale per l’inezia di soli tre millesimi realizzando il nuovo primato personale in 20.10 (+0.3), nei 200 metri con una bella gara è finito sul terzo gradino del podio dietro i britannici  Zharnel Huges e Nethaneel Mitchell Blake. Anche per lui penso che tutto sommato si sia trattato di un buon europeo”.


Le azzurre della staffetta a Casaitalia (foto Francesca Grana/FIDAL)


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