Europei a squadre: è un trionfo azzurro

30 Giugno 2025

Italia prima a Madrid, la bellunese Paola Padovan quinta nel giavellotto

La sera è dolce sulle tribune dello stadio Vallehermoso, città di Madrid. L'Italia impone ancora la sua regola, come due anni fa in Polonia, a Chorzow, vincendo in terra di Spagna il secondo titolo europeo consecutivo, perla straordinaria di una collana che non smette mai di brillare. Vince la compattezza di squadra degli azzurri, le cui tre vittorie (dopo quella di Nadia Battocletti nei 5000 metri di venerdì, arrivano oggi quelle di Fabbri nel peso, con 21.68, e di Larissa Iapichino nel lungo con 6.92) fanno da contraltare alle sette del 2023, quando a vincere era stata probabilmente una formazione con più punte ma meno "profonda" di questa, che rappresenta al meglio un'atletica italiana cresciuta e oggi ancor più solida nelle sue radici. La classifica non ammette dubbi: Italia prima, 431.5 punti (cinque in più di Chorzow 2023), Polonia seconda, 405.5 (26 punti di margine, erano stati 24 due anni fa), Germania terza, 397. E poi Olanda (quarta, 384.5), Gran Bretagna (quinta, 381), Spagna (sesta, 378), Francia (settima, 354.5), Portogallo (ottavo, 300). Retrocedono in second division Ucraina, Finlandia e Lituania, che occupano le ultime tre posizioni della classifica, dalla 14esima alla sedicesima. Sul podio gli azzurri cantano a squarciagola l'inno di Mameli, e spuntano fiori, occhiali e anche la stampella di Lorenzo Patta. Con il presidente federale Stefano Mei issato sulle spalle poco prima della consegna della Coppa da parte del presidente di European Athletics, Dobromir Karamarinov. 

5000 uomini - Cinque chilometri racchiusi in poco più di un giro. La combinazione tra il caldo micidiale di Madrid e la necessità di correre per i punti classifica trasformano la corsa sui 5 chilometri in una sorta di 400 lanciato. In questa nuova specialità ha gioco facile l'olandese Niels Larios (13’44”45), abituato ai ritmi del mezzofondo veloce (ultimo 4000 da 52”3). Yeman Crippa, da maratoneta, soffre leggermente su ritmi iperbolici, ma è ben piazzato alla campana, e completa il suo compito terminando in quinta posizione (13’48”03). L'Italia vede lo striscione d'arrivo: 23 punti di vantaggio sulla Polonia quando mancano tre gare al computo complessivo, ma con piazzamenti parziali nei due concorsi in svolgimento (lungo donne e giavellotto uomini) che fanno già sognare. 

3000 siepi donne - Danni tutto sommato limitati in quella che con ogni probabilità era la gara dal pronostico peggiore per la squadra italiana. La bellunese Gaia Colli è coraggiosa nelle battute iniziali, ma si spegne con il passare dei giri, e alla fine è tredicesima (10’16”80). Successo alla finlandese Molonen (9’49”80), con il terzo posto della polacca Krolig che taglia quasi di un terzo il vantaggio in classifica dell'Italia. Ma a conti fatti, la squadra azzurra guida ancora con 21 punti di margine. Nulla è ancora certo, ma il vantaggio sembra ancora cospicuo. 

Giavellotto donne - La sorpresa (finora) più bella della giornata arriva dal giavellotto donne, dove Paola Padovan si piazza al quinto posto battagliando con le migliori praticamente fino all'ultimo lancio. Per la veneta un 57.91 che in questo contesto risulta molto significativo, e non è molto distante dal recente primato personale, fissato a 59.25. Ben piazzata fin dal primo tentativo (55.83), la Padovan è brava ad arpionare prima l'ingresso tra le prime otto, poi a spingersi oltre con il 57.91 del quarto lancio, che la collaca prima al quarto, ed infine al quinto posto. La gara è soprendente anche per il piazzamento della tedesca Julia Ulbricht, una delle possibili contendenti per il successo (andato invece alla greca Tzengko, 62.23), solo undicesima con 52.19. L'Italia guadagna punti dove temeva di perderne, nel gioco bellissimo (e talvolta crudele) dell'atletica di Coppa, quella immaginata da Bruno Zauli. I punti di vantaggio degli azzurri diventano addirittura 38: Italia prima, 343; Germania seconda, 305; Polonia terza, 303.5. 

200 donne - Una buona prova di Dalia Kaddari apre il pomeriggio in pista, circa un'ora dopo l'avvio delle prove in pedana. La sarda delle Fiamme Oro corre un notevole 22”68 (-0.4), soli 4 centesimi in più rispetto al proprio personale, tempo che 4 anni fa le diede il successo agli Europei Under 23. Per lei secondo posto nella serie B, alle spalle dell'ungherese Takacs, capace del 22.65 del record nazionale. Nella serie migliore, vola la spagnola Jael Bestue, che ferma il cronometro a 22”19, record nazionale, dei campionati e miglior prestazione europea dell'anno. Nella sua scia, tante si migliorano, con la Kaddari che scivola poco più indietro, fino al settimo posto. La Germania guadagna 4 punti sugli azzurri, grazie al terzo posto di Sophia Junk (22”53): azzurri al comando con 300 punti, Germania seconda con 280, Olanda terza a 266.5. 

FOTOGALLERY (Grana/FIDAL) 

LE BIO DEI 51 AZZURRI DI MADRID 2025


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