Davide “il Piccolo principe dei 400 ostacoli”

01 Ottobre 2017

Davide Piccolo, uno dei più forti atleti della regione di questi ultimi anni, lascia l'attività agonistica. Il suo allenatore Mirco Tonioli traccia un bellissimo ricordo delle imprese atletiche e non solo del suo atleta.

Ai campionati italiani assoluti del 2016 disputati a Rieti il 25 e 26 giugno, Davide Piccolo è stato "la notizia" delle gare del sabato, quando nelle batterie dei 400 ostacoli corre nel tempo di 50”30, primato personale abbassato di 81 centesimi, terzo crono di tutti i tempi in regione dietro a due carabinieri che di regionale avevano solo la maglia, terzo tempo in Italia e ampiamente minimo per partecipare ai campionati europei ad Amsterdam. 
Un tempo che si colloca fra i primi 30 italiani di sempre della specialità.
Per un pomeriggio il nome di Davide Piccolo ha riempito tutti i siti specializzati in atletica leggera. 
Nella finale della domenica conferma il risultato che lo pone nella storia italiana della specialità, correndo, nonostante la fatica del giorno prima, in 50”46 . 
Ma quello del 2016 è stato uno dei 400 ostacoli di più alto livello nella storia dei campionati italiani e con un tempo che molte volte sarebbe bastato per vincere il titolo è solo 4°, fuori dalle medaglie e fuori dalla squadra per l’europeo. 
Nonostante una superba prestazione è stato: “il primo degli esclusi” e le cronache si sono occupate di altro.

Forse sarà il cognome, ma per tutta la sua vita atletica, Davide Piccolo è rimasto, nonostante gli ottimi risultati, ai margini dell’atletica italiana che conta.

Davide arriva al campo nell’ottobre 2006 a 15 anni, senza aver mai praticato uno sport, portato dal compagno delle medie Enrico Fiorini, campione italiano under 16 nei 300 ostacoli. 
Vuole rimanere in compagnia dell’amico e con l’ingenuità di chi non sa cosa lo aspetta, accetta di dedicarsi alla stessa specialità.

Il 2007 è la sua prima stagione agonistica e la conclude con il 6° posto nei 400 ostacoli ai campionati italiani under 18 con il tempo di 55”98. Una prestazione eccezionale per uno che ha iniziato da meno di un anno, ma per chi legge i risultati è ovviamente solo il 6° dei campionati.

Come era prevedibile, nel successivo 2008 Davide esplode e con 53”68 diventa primatista regionale under 18 togliendo il record, dopo 25 anni, a un nome storico della specialità: Saverio Gellini. 
Con il suo tempo è 3° in Italia ma i due che lo precedono, Haliti e Bencosme de Leon, non hanno ancora ottenuto la cittadinanza italiana, così la prestazione gli vale la convocazione in nazionale insieme all’amico Enrico. La coppia di ostacolisti bolognesi in azzurro ricorda il mito delle olimpioniche, compagne di scuola: Ondina Valla e Claudia Testoni.
Nel campionato italiano under 18 di fine settembre è fra i favoriti, ma un fastidioso mal di schiena lo frena, ed è sesto, mentre è terzo Fiorini, che sfiora di soli 2 centesimi il fresco primato regionale dell’amico. 
Nel 2009, con il cambio di categoria e gli ostacoli più alti, subisce una battuta di arresto, corre in 54”25 ed è 5° ai campionati italiani juniores.
Nel 2010 recupera il tempo perduto scendendo a 52”72. E’ 3° ai campionati italiani under 20, troppo poco per partecipare ai campionati mondiali juniores per cui ci sono solo due posti. Primo degli esclusi.
Nel 2011 si porta a 52”19 e si affaccia ai campionati italiani assoluti ottenendo subito la finale dove è 6°. Ai campionati di categoria è ancora 3°.
All’inizio della stagione 2012, l’amico Enrico Fiorini abbandona l’attività, se Davide è il primo degli esclusi, Enrico è il secondo, una condizione che non accetta e a soli 21 anni dice addio ai suoi sogni di gloria.
Il 2012 consacra invece Davide ai vertici nazionali, vince il titolo italiano universitario, scende a 51”34. Nel campionato under 23 sbaglia gara ed è 4°, ma ai successivi campionati assoluti, a sorpresa, è medaglia di bronzo. 
Nel 2013 vince nuovamente il titolo italiano universitario, è ancora 3° ai campionati italiani promesse e 6° agli assoluti e questa volta torna in nazionale, al campionato europeo under 23 a Tampere, dove onora l’impegno col primato personale di 51”26.

Il tempo ottenuto in Finlandia, dopo anni di continuo miglioramento, pur avendo corso 4 volte sotto il primato del 2012 nell’arco di due mesi, rappresenta un sostanziale ristagno, motivato da un dolore al pube che da maggio ha condizionato negativamente sia gli allenamenti, che le gare.
Esami diagnostici, visite mediche dagli esiti discordanti, massaggi, laser, pare tutto inutile. A gennaio 2014 il medico decreta la sospensione dell’allenamento per un mese, poi due, poi tre, senza alcun beneficio. Alla fine di aprile, Davide si arrende e annuncia il ritiro dall’attività.

Nel 2014 Davide Piccolo, reduce dal campionato europeo, tre volte a podio ai campionati italiani, non ha gareggiato e nessuno ha chiesto di lui.

Nell’estate, terminata la sessione di esami universitari, si ripresenta al campo perché “ha messo su un po’ di pancetta e deve andare al mare”. Il male è ancora li, ma inizia a fare esercizio, si fa attenzione alla correttezza della corsa, agli squilibri nel gesto tecnico.
Così la pubalgia, che nonostante terapie e farmaci, da oltre un anno non ha dato segni di remissione, pare migliorare. A settembre partecipa da non tesserato, al “Mennea day” di Bologna e in ottobre, dopo un anno di inattività, inizia la preparazione invernale. Attenzione alla correttezza del gesto, all’equilibrio delle posizioni, il dolore nella zona pubica lo lascerà, definitivamente, solo nel gennaio 2015.
E la stagione è un crescendo di risultati, fino a tornare nella finale dei campionati assoluti, dove è ancora 6° col nuovo record personale di 51”11. 
Per Davide la soddisfazione dei risultati e niente altro. 
L’inverno della stagione 2016 è affrontato con entusiasmo e nei 400 piani ai campionati assoluti indoor strappa un clamoroso 3° posto con 48”19, suo miglior tempo di sempre nella gara senza barriere. 
Di quella gara i media specializzati segnalano la vittoria della stella Galvan e celebrano il secondo posto di Mario Lambrughi, nuovo ostacolista emergente. Davide Piccolo, arrivato terzo, 3 decimi di secondo dietro, “primo degli esclusi”.
Ma il risultato da la carica. 
Il ritorno in pista a primavera è però faticoso.
Nelle gare regionali non ha avversari. Partecipa a un meeting nazionale dove ci sono tutti i migliori e qualche straniero, ma la pista ha solo 6 corsie e il suo tempo è il 7°, così corre ancora solo nella seconda serie.
Gli atleti italiani che lo precedono nella graduatoria italiana sono reduci da un raduno, lui è “primo degli esclusi”. 
Nelle settimane successive le cronache riportano di buoni tempi ottenuti in un meeting a Ginevra. 
Ma come si fa a sapere che c’è una gara in Svizzera? Come ci si iscrive?
I risultati per quanto buoni non sono in linea con le aspettative, gareggia in solitudine, è fuori dal giro che conta. A Davide lo sport ha insegnato a tenere duro, si allena, non dice nulla, ma nei suoi occhi si legge lo scoramento.

E arriva alla fine il 25 giugno, i campionati italiani di Rieti, dove in batteria trova finalmente le condizioni giuste per fare la gara perfetta in 50”30 e il giorno dopo la conferma che quella perfezione non è frutto del caso ma il suo valore reale, affinato in anni e anni di allenamenti.

Ma come detto, ancora una volta, non è bastato, nella gara di più alto livello degli ultimi 10 anni, Davide Piccolo è quarto, “primo degli esclusi” dai campionati europei.

L’atletica va avanti, dopo gli europei ci sono le Olimpiadi, il clamore mediatico passa. Per Davide nemmeno un articolo sulla cronaca locale dei giornali cittadini. Alla festa dell’atletica regionale sono invitati i ragazzini e le nuove atlete diventate emiliano-romagnole grazie al passaggio della Forestale ai Carabinieri. Alla festa di fine anno della polisportiva SEF Virtus, presenti le autorità cittadine, gli vengono preferiti i giovani campioni italiani indoor di categoria.

Arriva l’autunno, poi l’inverno, nonostante i risultati nulla mai cambia per Davide Piccolo. 
Se l’inverno del 2015 era stato mite a favorire la preparazione, quello 2016 lo è molto meno, a Bologna non ci sono impianti coperti e ci si litiga lo spazio dell’ultima pista decente rimasta. Se fa molto freddo si fa riscaldamento in una palestra a 2 chilometri di distanza per poi prendere l’auto e portarsi in pista. 
Non c’è altro modo, non puoi riscaldare i muscoli sulla pista a zero gradi. 
Nelle pause delle ripetute ci si ripara, anche in 10, dentro un gabinetto con una stufetta elettrica.
L’inverno va avanti, la vita va avanti. 
A febbraio Davide si laurea e dopo poche settimane lo assume una azienda di Modena. 
Così da marzo esce di casa alle 6,30 per arrivare al lavoro presto, uscire prima che il traffico lo blocchi e arrivare al campo prima delle 6. 
E’ stanco, i tempi in allenamento non sono quelli dell’anno prima, il senso dell’inutilità di tutto quello che ha ottenuto e in conseguenza di quello che sta facendo lo opprime, è insofferente alle condizioni disagiate di allenamento.
Arrivano le gare e non va male.

All’inizio di giugno viene invitato al Golden Gala per una gara di 400 ostacoli con i migliori italiani. Non ha permessi dal lavoro, ma casualmente nello stesso giorno è a Roma a tentare, inutilmente, il concorso per l’accesso a una squadra militare. Arriva allo stadio olimpico in ritardo, si è alzato alle 6 del mattino ed è rimasto tutto il giorno fuori Roma per le prove del concorso. 
La gara in uno stadio Olimpico pieno di pubblico è come un sogno e ancora una volta onora la partecipazione chiudendo 4° con un 51”18 che rimarrà il suo miglior tempo dell’anno. Quindici giorni dopo vince in solitudine l’ennesimo titolo regionale sulla pista di Faenza in 51”21.

Nonostante tutto i risultati che precedono i campionati italiani sono migliori di quelli dell’anno precedente. 
Agli assoluti di Trieste passa la batteria controllando la gara, al punto che il telecronista lo cita fra i favoriti per la finale. 
Ma il giorno dopo è come se tutto il freddo dell’inverno, tutti i chilometri in auto, tutto il sonno perso, le delusioni, fossero su quella pista ad aspettarlo. Davide sbaglia tutto, corre in 51”38 ed è ancora il 4°, come l’anno prima, quando aveva corso in un secondo di meno.

La storia di Davide Piccolo finisce qui.

Anche se per divertirsi va a correre i 100 e i 200, partendo nell’ultima serie di chi non ha tempo di accredito, in 10”84 e i 200 in 21”85. Anche se, dopo una vacanza, riprende gli allenamenti per onorare gli impegni societari.

A fne settembre nella finale oro del campionato di società, arriva 2° dietro a un atleta estone. Corre in 52”57, nessun italiano, nella giornata delle finali dei societari, ha corso più forte.

Quella di Modena 2017 è stata la sua ultima gara.

Davide Piccolo, per 10 anni ai vertici nazionali, 2 volte terzo ai campionati italiani assoluti, 3 volte a podio ai campionati di categoria, 2 presenze in nazionale, una crescita di risultati da manuale dell’allenamento, non è mai stato ad un raduno nazionale, lui la mitica pista di Formia non l’ha mai vista, non ha mai parlato del proprio allenamento con un responsabile tecnico della federazione.

“Vabbè dai…” ha detto per salutare dopo aver ripreso fiato: “...ci siamo divertiti”.

Buona vita Davide.

Mirco Tonioli



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