Avviare e allenare il giovane all'endurance

08 Luglio 2017

Convegno " “Il corretto approccio all’endurance” - San Giovanni Teatino (CH). Relatori Ida Nicolini e Antonio La Torre

Le gare di marcia e corsa su strada del Trofeo Collina Dragonara di sabato 8 luglio sono state precedute dall’interessante convegno tecnico dal tema “Il corretto approccio all’endurance”, che si è tenuto a San Giovanni Teatino presso l’Hotel Dragonara. L’evento, organizzato dal Comitato Regionale FIDAL Abruzzo in collaborazione con il CONI Regionale, permetteva di acquisire 0,5 crediti per la formazione dei tecnici. Sono intervenuti come relatori personalità di spicco dell’atletica italiana: il vice presidente della FIDAL Ida Nicolini, nella circostanza in qualità di tecnico con una lunga esperienza di alto livello nel mezzofondo come responsabile nazionale e docente di metodologia dell’allenamento, e Antonio La Torre, consulente commissione tecnica esperti preparazione olimpica CONI e membro del Comitato tecnico-scientifico della FIDAL e Docente di Metodi e Didattiche delle Attività Sportive. Moderava il professor Claudio Robazza, direttore della Scuola Regionale dello Sport d'Abruzzo, professore associato presso l'Università "G. d'Annunzio" di Chieti-Pescara, docente della Scuola dello Sport Coni Servizi, Psicologo dell'Unione Italiana Tiro a Segno.

A fare gli onori di casa erano il presidente del CONI Regionale, Enzo Imbastaro, e il presidente del C.R. FIDAL Abruzzo, Concetta Balsorio.

L’argomento di discussione del convegno partiva dalla domanda, se i nostri giovani non amano più questa specialità, sono incapaci di fare sacrifici, hanno paura di soffrire, o se è sbagliato l’approccio proposto dai tecnici del settore, che non riescono a stimolarne l’impegno.

Ida Nicolini ha messo in rilievo come il dropout riguardi purtroppo anche gli atleti bravi, non solo quelli meno dotati. Ha indicato gli aspetti da curare nel ragazzo che si avvicina alle specialità di resistenza, puntando per prima cosa al progetto a lunga scadenza, al miglioramento dell’efficienza muscolare di tutti i settori del corpo e, quindi, sviluppare la capacità di velocità; cercare di stimolare la voglia di allenarsi senza esasperare con anticipo certi obiettivi agonistici e prestazionali, condividendo con il ragazzo i motivi delle scelte di allenamento. Ha quindi illustrato le fasce d’età nelle quali intervenire per allenare la resistenza nelle varie espressioni. E ha sottolineato l’importanza dell’aggiornamento costante dei tecnici.

Antonio La Torre ha cercato di vivacizzare da subito il dibattito, ponendo la domanda “quando l’allenamento inizia a essere efficace”. Ne ha sottolineato l’incisiva importanza nella fase della completa maturazione corporea del ragazzo, evidenziando le fasce d’età nelle quali stimolare i diversi aspetti metabolici dell’allenamento.

Ha inoltre sostenuto l’importanza della massima diffusione della pratica sportiva, anche nella popolazione giovanile apparentemente non destinata all’atletica, citando esempi di mezzi di allenamento efficaci sia per il ragazzo dotato, che per quello meno dotato. Sul problema dell’inferiore predisposizione motoria dei ragazzi che si avvicinano oggi all’atletica, La Torre ripone maggiore responsabilità sui tecnici, sostenendo che devono essere più bravi di quelli di ieri ad avviare i ragazzi all’atletica e, nel caso particolare, alle discipline di resistenza.          



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