"Lo sport del doping"-Agnone (IS)-29 aprile 2015



Si è svolto ieri pomeriggio nella sala conferenze del Museo Storico della Campana di Agnone un interessantissimo convegno su una delle piaghe più subdole ed insidiose, latrice di patologie serie e troppo spesso sottovalutate: il doping. Già ad aprire i lavori Giovanni Labbate, presidente dell'ASD Atletica Agnone, società madrina dell'evento. Ad Agnone- afferma il presidente- abbiamo la fortuna di avere una popolazione sensibile alle tematiche sportive e permeabile al sano spirito agonistico, pertanto nostro preciso compito è tutelare i più fragili da facili scivoloni che offrono effimere vittorie". Cuore del dibattito magistralmente moderato da Gianni Bruno, giornalista di Telemolise, nonché giovane, competente ed  attento alle problematiche sportive e da Maurizio D'Ottavio, direttore dell'Eco Alto Molise.net, è stato il monito di Alessandro Donati, autore del libro "Lo Sport del doping", che ha dato lo spunto agli addetti ai lavori per affrontare, nell'intento di arginare e debellare per quanto possibile, tale annoso problema. Da maestro di sport e consulente dell'Agenzia Mondiale Antidoping, il Donati ha dissertato con professionalità sul tema ponendo l'accento sull'allarme che sta caratterizzando la nostra epoca. Se-per quanto grave fosse- in passato il doping era confinato alle alte sfere, ai top che vi facevano ricorso per confermare prestazioni eccellenti, da qualche tempo per ignoranza, o per brama di ottenere-imboccando scorciatoie a lungo termine non solo fallaci, ma oltremodo deleterie per l'organismo- l'assunzione di sostanze "miracolose" è diventata quasi una moda, una pratica da seguire per essere al passo degli altri compagni di squadra, per non restare indietro. Ed allora è qui che le istituzioni preposte devono intervenire. Scuola, Enti, società sportive, oratori, Federazione di concerto devono operare su un triplice fronte. da un lato devono mostrarsi vigili e compatti nel bloccare i focolai di interesse aprendo la mente a quanti in momenti di debolezza potrebbero lasciarsi tentare e cadere in trappole capaci di creare danni irreversibili e dipendenze. In secondo luogo dovrebbero garantire interventi mirati  ad un'accurata conoscenza e divulgazione degli elevati livelli di compromissione del fisiologico funzionamento dei nostri organi a seguito dell'assunzione di tali sostanze. Ed infine il loro impegno dovrebbe concretizzarsi nella individuazione di spazi e momenti riservati a chi-dopo essere per sventura caduto nella rete dell'illusione di centrare un obiettivo in maniera illegale e deleteria per la propria salute- abbia scelto dopo attenta riflessione la via del recupero. Senza ghettizzare queste persone, al contrario incentrando l'attenzione sulla determinazione saggia di tornare sulla strada della sana competizione. Già perché- e su questo concordavano Michele Carosella (sindaco di Agnone), Marcello Casasanta (presidente ASD Corrilabruzzo), Matteo Iacovelli (presidente FIDAL) e Carmelo Parpiglia (Consigliere con delega allo Sport)- il sale della pratica sportiva è il divertimento unitamente al sacrificio. Abbattendo il sudore e la fatica per conseguire risultati si perde anche il gusto dello scontro. Si falsa il test con noi stessi e-dopo urla e clamori subitanei e transitori- non esisterà podio che emetterà sentenza di assoluzione nei nostri confronti se vi si è giunti ingannando noi e quanti in noi avevano sperato e creduto. In conclusione, dunque, l'appello è alla riscoperta dell'allenamento serio, meticoloso, scrupoloso; all'intensificare quelle sedute dalle quali si esce grondando sudore, ma felici di aver sfidato l'avversario in pista o su strada contando sulle proprie forze e stringendo i denti ogni volta di più per migliorare e migliorasi. Non è utopia: è la ratio dell'attività agonistica che da millenni coinvolge e rapisce uomini e donne di ogni landa e che andrebbe urlata a chi è smarrito e-in preda alla tema di deludere-potrebbe optare per l'autodistruzione e per la condanna ad un cammino ancor più lungo per tentare di ristabilire lo status quo ante. 

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