ciao Attilio...



I più stanno sul pullman noleggiato, alcuni sulla Fiat 1100 familiare grigia aziendale della Cogne, guidata da Simone Arno, al quale il Geometra ha raccomandato di non andare forte, di stare dietro con prudenza. Epoca pre-autostrada, sorpassi sulla statale impossibili. Quasi al fondo della Mongiovetta, in curva, Arno sterza brutalmente a destra, "salta fuori" dalla statale, si butta giù per una stradina ripida, stretta, sconnessa, tutta dritta, e s'infila in un budello a 80 all'ora in mezzo alle case...

Quasi una mulattiera, sobbalzi, scossoni, molta strizza, ma giù in fondo, arrivati indenni sul piano, di fronte a quello che oggi è l'Hotel Napoléon, infiliamo la statale ben davanti al pullman. Sorpasso ai box ante litteram.

"Vai autista...!" lo incita Iky. "E adesso, a Torino, il Geometra chi lo sente...?" scoppia a ridere Attilio. Era il Campionato di Società 1961, o forse la trasferta verso la Coppa Industria, roba importante a quell'epoca, insomma. Attilio era tra i passeggeri dell'auto perché il Geometra si era tenuto Emilio Bertona sul pullman. Assieme era meglio non farli viaggiare, la loro rivalità sportiva era talmente accesa che inevitabilmente avrebbero bisticciato, con dei marpioni come Renato Gallino e Angiolino Carello ogni volta pronti a cissarli...

Con noi "Ciuccio" Corniolo, Silvio Montini, Iky, Carlo, Claudio, Gianni, Bruno, Angiolino, Renato, Emilio, Franco, Alfio e tanti altri. Molti ormai corrono su piste meravigliose, per sempre veloci. Attilio è l'ultimo che ci ha lasciati, in punta di piedi. Ci siamo trovati a salutarlo, con Tonino, affranto, sabato mattina nella chiesetta di Bard.

Ebbe la sua grande stagione nei primi anni '50, attraversò con Emilio Bertona almeno tre generazioni di atleti, la sua, poi la cucciolata del 1955, che ci portò Felice Fontan, Walter Brocard, Piero Corniolo e quindi quella del 1960, segnata da Iky Rollandin, Carlo Gobbo, Claudio Soro e dal sottoscritto. Attilio "inventò" successivamente in Valle, tra i '70 e gli '80, inizialmente incompreso, l'atletica master, per la quale dovette trasferirsi al Cus Torino. Maturati i tempi, rientrò all'Atletica Cogne. Approdò infine all'Atletica Sandro Calvesi per le sue ultime grandi stagioni. Di carattere schietto, non cercava consensi e amava parlare chiaro. Ci mancherà molto.

(nella photogallery "Attlio Jacquemet", nella home page, in basso, qualche bel ritaglio d'epoca)



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