Zenoni bronzo mondiale negli 800

19 Luglio 2015

Ai Mondiali Allievi di Cali (Colombia), l'Italia conquista la seconda medaglia grazie alla 16enne mezzofondista bergamasca (2:04.15)

di Raul Leoni

Seconda medaglia per la spedizione italiana ai Mondiali allievi di Cali: Marta Zenoni è bronzo (2:04.15) in una finale degli 800 di difficile lettura, con la bergamasca chiusa prima nella morsa delle eriopi e poi sorpresa dalla improvvisa ripartenza di Samantha Watson (l'americana poi oro, 2:03.54), davanti all'etiope Gadese Ejara (2:03.67). Alessia Pavese settima (23.86/-0.7 PB a 3/100 dalla MPN di Vincenza Calì) nei 200m vinti col nuovo primato mondiale allieve da Candace Hill (22.43, battuto il 22.47 dell'altra statunitense Kaylin Whitney). Simone Comini è 9° (68.43) in una finale del giavellotto frenata da condizioni di vento non favorevoli ai lanci come nelle qualificazioni: il tedesco Niklas Kaul - argento dopo aver vinto il decathlon - fallisce l'inedita doppietta. Si chiude col settimo posto della staffetta 4x400m mista: gli azzurri sono gli unici a schierare le due ragazze in partenza (Ilaria Verderio e Linda Olivieri), per sfruttare la rimonta di Andrea Romani e Vladimir Aceti nella seconda parte. Migliorato il tempo della batteria (oggi 3:25.29, frazioni da 54.0-55.3-47.8-48.1), ma le medaglie si assegnano un secondo e mezzo più veloci. Tempo di consuntivi: uno oro (Stefano Sottile) e un bronzo (Marta Zenoni) rappresentano il secondo miglior bottino azzurro dopo Bressanone 2009: e si contano otto piazzamenti tra i primi otto (due meno dell’edizione record di Donetsk 2013, ma con quasi metà organico: 36 in gara a Cali contro 64 in Ucraina). Il totale dei punti dà 29, anche qui inferiore solo alla classifica di Dontesk (35). Ma la spedizione italiana ha dato una rara dimostrazione di compattezza e competitività: a parte i cinque impegnati nelle finali dirette (marcia e prove multiple), 15 sui 18 atleti delle gare di corsa hanno superato almeno un turno e nei concorsi la qualificazione in finale è stata raggiunta da 6 su 13. Quanto a prestazioni tecniche, un totale di 15 PB e lo storico primato nazionale per Ilaria Verderio nei 400hs (57.75): altrettanto significativo il tentativo di Stefano Sottile, che nella sua impresa mondiale ha tentato di migliorare la MPN dell’alto, vecchia di 37 anni.

IL MONDIALE DEGLI ALTRI – Nei 200 metri è one-man-show: Abdul Hakim Sani Brown domina anche qui, con una curva travolgente ed un lanciato che nulla lascia alle rimonte avversarie: 20.34 (-0.4) – secondo all-time dietro Usain Bolt - è anche record dei campionati, come per Candace Hill una doppietta 100/200 che ha un solo precedente nella storia della rassegna iridata (il britannico Harry Aikines-Arieetey a Marrakech 2005). Secondo podio per Josephus Lyles, dopo quello dei 400m, ma l’argento è per il sudafricano Kyle Appel (20.57, ottavo di sempre). Quando suona la campana, nella finale dei 3000m – indovinate un po’? – restano due kenyani e due etiopi a disputarsi le medaglie: ci prova Tefera Mosisa, ma negli ultimi metri c’è spazio solo per lo sprint fratricida tra Richard Kimunyan ( 7:54.45) e David Kiplangat (7:54.52). E’ la sesta vittoria kenyana in nove edizioni iridate, nelle altre tre hanno vinto gli etiopi. Il duello si ripete sulle siepi: solo che stavolta Wogene Sebisibe riesce ad impedire l’ennesima doppietta kenyana maschile dopo quella degli 800, 1500 e 3000: contro Vincent Ruto, uno che passa la riviera senza appoggiare il piede, c’è però poco da fare ( 5:27.58 a 5:29.41). Soddisfazione per la scuola spagnola, Adrian Ben è sesto e primo europeo, bravissimo. A parte il giavellotto con l’azzurro Comini, altri due concorsi: nel lungo l’americana Tara Davis legittima all’ultimo salto (6.41) un oro che fino a quel punto meritava solo per la seconda miglior misura, essendo alla pari con la svedese Kaiza Karlen (6.24). La romena Georgiana Anitei, solo nona, manca la doppietta col triplo che era riuscita in quel di Donetsk alla connazionale Florentina Marincu. Dopo una gara femminile decisa con misure relativamente modeste, a parte l’oro della svedese Werner, l’asta maschile riscatta lo spessore tecnico del settore: mai si era arrivati oltre i 5.30 per assegnare il titolo, mai a 5.20 per il podio: stavolta restano in due per l’oro a 5.35 e – pur fallendo - la spunta Armand “Mondo” Duplantis, svedese anche lui – ma figlio dell’ex campione americano Greg – sull’ucraino Vladyslav Malykhin. Bronzo un anno fa ai Giochi Giovanili di Nanchino, stavolta l’iraqeno Muntadher Abdulwahid è quarto.

ORARIO/STARTLISTS/RISULTATI - TUTTE LE NOTIZIE - LA SQUADRA ITALIANALE SCHEDE DEGLI AZZURRINI - LE LISTE ITALIANE ALLIEVI ALLTIMELE PAGINE IAAF SULLA MANIFESTAZIONE (news e live results) - IL SITO DEI MONDIALI ALLIEVI CALI 2015

SEGUICI SU: Twitter: @atleticaitalia | Facebook: www.facebook.com/fidal.it

LE GARE DELLA QUINTA GIORNATA (19 luglio - pomeriggio)

4x400m M/F (finale) – Bello esserci, per la staffetta azzurra, in una finale nuova di zecca: scelta tecnica controcorrente, come nella batteria, e si parte con le ragazze - Ilaria Verderio (54.0) e Linda Olivieri (55.3) - per dare il cambio alle ultime due frazioni di Andrea Romani (47.8) e Vladimir Aceti (48.1). Il tempo finale, 3:25.29, migliora quello del primo turno, ma lascia il quartetto italiano in settima posizione, non troppo distante dalla lotta per le medaglie: che però – dietro agli USA, 3:19.54 (con Norman Grimes e Samatha Watson al secondo oro) - vede contendersi argento e bronzo sul filo dei millesimi tra il terzo dei 200m Kyle Appel (Sudafrica) e la quarta dei 400m Kyra Constantine (Canada). Alla fine è 3:23.60 per entrambi.

Giavellotto M (finale) – C’è il vento, ma non è amico degli atleti come è invece successo nelle qualificazioni di ieri: anzi, in parecchi stentano ad interpretare le condizioni atmosferiche per sfruttare la brezza nei loro lanci. Ci riesce a metà nel primo turno Simone Comini (68.43), poi l’ascolano perde qualsiasi riferimento e resta lì, col nono posto: in ogni caso il suo lancio di stasera è migliore del personale di partenza, poi demolito nel turno eliminatorio. Ma, come detto, i problemi ci sono anche per gli altri: e l’ambizioso Niklas Kaul – il tedesco che ha vinto il decathlon e qui è di gran lunga il capolista stagionale – finisce per lasciare campo libero al sudafricano P.J. Botha (78.49 a 78.05). In pratica tutto si decide nei primi due turni: i tre lanci di finale servono solo all’uzbeko Palyunin per agganciare il bronzo (76.77).

800m F (finale) – Si può discutere di un bronzo mondiale? In termini puramente teorici Marta Zenoni potrebbe aver lasciato sul piatto una posta molto ghiotta per una ragazzina della sua età: ma il bronzo di Cali può anche nascondere una lezione di inestimabile valore per la 16enne bergamasca. Ad esempio che lasciar partire in progressione una rivale come Samantha Watson – l’americana ha 52.69 sui 400m – può rivelarsi un errore capitale. A parte i se e i ma, la gara è stata un concentrato di nervosismo e iniziative estemporanee da parte di tutte le favorite, comprese le due etiopi, che non avevano la minima idea di quale fosse la chiave tattica da interpretare. E allora, alla fine, la differenza l’hanno fatta solo le gambe: Watson che regge fino in fondo, 2:03.54, poi Gadese Ejara – l’etiope (2:03.67) ha fatto tesoro della semifinale – e poi l’azzurra (2:04.15), lanciata in una disperata rimonta dopo aver perso le tracce delle due rivali sul rettilineo opposto. Considerato che meno di un anno fa stavamo ancora parlando di Marta come capofila della categoria cadette da noi, non c’è da rimanere delusi.

200m F (finale) – Dopo tanti record dei campionati dalla pista del “Pascual Guerrero” arriva anche il primo record del mondo U18: Candace Hill cancella il 22.43 di Kaylin Whitney, la campionessa mondiale juniores dei 100m a Eugene 2014 e qui assente pur avendo l’età per essere della partita. Per la statunitense – 22.43 (-0.7) – c’è il secondo oro di Cali: una doppietta riuscita solo alla britannica Jodie Williams a Bressanone 2009. Alessia Pavese fa una gara quasi speculare rispetto alla semifinale, con una curva rivedibile ed un buon lanciato: peccato che si rialzi un po’ negli ultimi metri, perché il suo 23.86 manca di 3/100 la MPN di Vincenza Calì e poi si lascia soffiare il sesto posto dall’ucraina Anastasiya Bryzhina, sorella di Yelizaveta e figlia minore degli sprinter ex sovietici Viktor Bryzgin e Olga Vladykina (già oro olimpico della 4x400m). L’argento va a Lauren Williams, che con 22.90 entra nella top-10 di sempre.

GLI AZZURRI IN GARA NELLA QUINTA GIORNATA (19 luglio, ora italiana)

Ore 22.10 – Giavellotto M (finale) Simone Comini
Ore 22.30 – 200m F (finale) Alessia Pavese
Ore 23.05 – 800m F (finale) Marta Zenoni
Ore 00.15 – 4x400m M/F (finale) ITALIA (Ilaria Verderio, Linda Olivieri, Andrea Romani, Vladimir Aceti)



Condividi con
Seguici su: