We Run Together, l’abbraccio di Papa Francesco

08 Settembre 2020

Il Santo Padre ha accolto i promotori dell’asta di solidarietà per gli ospedali di Bergamo e Brescia: “Lo sport capace di guarire ferite”. Raccolti 100mila euro. Presentato il libro del Pontefice “Mettersi in gioco”

Papa Francesco ha ricevuto in udienza, nella Biblioteca privata, una rappresentanza dei partecipanti all’iniziativa sportiva e solidale We Run Together, promossa da Athletica Vaticana, con il Cortile dei Gentili, le Fiamme Gialle e FIDAL Lazio, per il personale degli ospedali di Bergamo e di Brescia. Accompagnati dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura - che ha presentato al Papa il gruppo parlando della bellezza del dare più che del ricevere - erano presenti 6 degli oltre 150 protagonisti dello sport che hanno sostenuto personalmente l’asta solidale: Nicole Orlando, atleta con sindrome di Down, più volte campionessa del mondo di atletica; Daniele Cassioli, atleta non vedente, 25 volte campione del mondo di sci nautico; Monica Contrafatto, atleta con amputazione a una gamba in seguito a un attentato in Afghanistan; Valerio Aspromonte e Carolina Erba (con il loro bambino, Leone, 3 anni), campioni olimpici e mondiali di scherma che per We Run Together hanno aperto la porta di casa a una famiglia di Bergamo. Con loro anche Manuela Olivieri Mennea, moglie di Pietro Mennea, figura emblematica dei valori sportivi.

IN PRIMA LINEA - Il Papa ha personalmente ringraziato il personale degli ospedali “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo e “Fondazione Poliambulanza” di Brescia per il loro servizio, in prima linea, nella lotta contro il Covid-19. A rappresentare queste due comunità all’udienza erano presenti per l’ospedale bergamasco il direttore generale Maria Beatrice Stasi, che ha avuto il virus; il direttore sanitario Fabio Pezzoli, che ha seguito ogni fase di attività dell’unità di crisi ed è sicuramente un testimone privilegiato per attività e per aver contratto, a sua volta, il Covid; e Simonetta Cesa, direttore delle professioni sanitarie (infermieri, operatori tecnici e sanitari, personale riabilitativo) e artefice con il suo staff del grande lavoro per allestire i reparti-Covid e per la formazione del personale per trattare i pazienti bisognosi di ossigeno. Anche lei ha vissuto personalmente l’esperienza del virus. A rappresentare l’ospedale bresciano erano presenti il presidente Mario Taccolini; l’infermiera di terapia intensiva Stefania Pace, coordinatrice del servizio infermieristico, che ha lavorato in corsia per tutta l’emergenza e in prima linea nell’ordine professioni infermieristiche per far sì che agli infermieri vengano riconosciuti più dignità e diritti; e Paolo Terragnoli, direttore del pronto soccorso, presente in ospedale durante l’emergenza 24 ore su 24 per settimane.

GRATI - Francesco ha anche ringraziato le realtà che hanno collaborato con Athletica Vaticana nell’iniziativa We Run Together: il Cortile dei Gentili - struttura del Pontificio Consiglio della Cultura costituita per favorire l’incontro e il dialogo tra credenti e non credenti - le Fiamme Gialle, il gruppo polisportivo della Guardia di Finanza, rappresentate dal comandante Vincenzo Parrinello e FIDAL Lazio con il presidente Fabio Martelli

“Siamo particolarmente grati al Santo Padre per l’attenzione e l’affetto che ha riservato alla nostra iniziativa - le parole del generale Parrinello, in rappresentanza delle Fiamme Gialle -. Mi sono permesso, sabato, incontrandolo, di ricordare che nel 1905 e nel 1908 proprio all’interno del Vaticano, nei due cortili di San Damaso e del Belvedere, si svolsero alcune gare con la partecipazione anche di atleti stranieri.

Dopo più di un secolo, grazie alla straordinaria e significativa presenza di Athletica Vaticana, potrebbe essere oggi l’occasione giusta per rinnovare quell’evento!”.

BENEFICENZA - L’asta sportiva di beneficenza We Run Together è stata lanciata da Papa Francesco il 20 maggio scorso, con un’udienza e un videomessaggio. Sono stati raccolti 100.000 euro. All’iniziativa hanno partecipato oltre 150 atleti, molti dei quali con disabilità, e numerose squadre e società sportive internazionali. Il Papa ha donato 4 oggetti sportivi per l’asta. L’obiettivo dell’iniziativa è stato sì raccogliere fondi ma anche testimoniare la possibilità di uno sport che sia davvero solidale e inclusivo.

Il progetto nasce “in sostituzione” del Meeting inclusivo di atletica (con campioni, disabili fisici, mentali, rifugiati e carcerati) che avrebbe dovuto svolgersi il 21 maggio scorso del Centro Sportivo della Guardia di Finanza a Castelporziano. Rimandato per la pandemia, quel Meeting è stato “sostituito” dall’asta solidale, nella speranza di poterlo riorganizzare in pista nel 2021.


IL SALUTO DEL SANTO PADRE

Care amiche e cari amici sportivi, buongiorno, un’altra volta! 

Insieme, il 20 maggio scorso, abbiamo lanciato l’iniziativa sportiva solidale We Run Together, come sostegno e ringraziamento per due realtà in prima linea nell’assistere i malati di coronavirus: l’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo e la Fondazione Poliambulanza di Brescia. Oggi una rappresentanza del loro personale è qui presente. Benvenuti! E salutando voi, saluto tutti i vostri colleghi d’Italia e del mondo intero, che lavorano con sacrificio accanto ai malati. Dio vi renda merito per il vostro impegno! 

E oggi desidero ringraziare anche tanti atleti di vari Paesi, che hanno offerto vari oggetti sportivi per l’asta solidale. Mi ha fatto molto piacere sapere che alcuni atleti hanno anche aperto la porta della loro casa per la gioia di un incontro diretto. E questo è importante: aprire la porta della propria casa è aprire il cuore. È un segnale [per dire]: “Ti apro il cuore”.

In effetti, l’iniziativa We Run Together ha fatto incontrare sullo stesso piano di dignità umana e sportiva campioni famosi e altri campioni che portano una disabilità e che così fanno onore allo sport. Uno sport inclusivo, fraterno, capace anche di guarire ferite, di costruire ponti, costruire amicizia sociale. Questo, soprattutto per i più giovani, è un messaggio eloquente. E un vero sport, ha sempre quella dimensione di amatorialità, l’amateur... È gratuito. Il Cardinale [Ravasi] ha detto la parola “gratuità”. È proprio dello sport amateur.

Sono contento che voi di “Athletica Vaticana” portiate avanti questo modo di vivere lo sport. Continuate così! E auspico che possiate realizzare appena possibile il Meeting che era previsto per la scorsa primavera, in collaborazione con la Guardia di Finanza, il “Cortile dei Gentili” e la Fidal Lazio. Intanto, mi fa piacere offrire in un nuovo libro della Libreria Editrice Vaticana alcuni miei interventi sul tema dello sport. 

Grazie a tutti per quello che fate e per questo incontro. Con l’aiuto di Dio, we run together, corriamo insieme, per la fraternità e la dignità umana.

Grazie! 

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“METTERSI IN GIOCO”, IL LIBRO DI PAPA FRANCESCO - Un “manuale” che suggerisce la possibilità di vivere lo sport – ma anche la vita stessa – secondo le indicazioni concrete di un coach d'eccezione: Papa Francesco. Ecco il senso e il valore del nuovo volume Mettersi in gioco. Pensieri sullo sport (pagine 124 - euro 5,00), edito dalla Libreria Editrice Vaticana con il patrocinio di Athletica Vaticana, presentato lunedì mattina nel suggestivo scenario dello stadio delle Terme di Caracalla.

E proprio questo modo inclusivo e solidale di vivere lo sport è stato rilanciato nella presentazione del libro del Papa. Sono intervenuti Giovanni Malagò, presidente del CONI, Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico, monsignor Melchor Sánchez de Toca, sottosegretario del Pontificio consiglio della cultura, insieme ad atlete, atleti e protagonisti del mondo sportivo: tra questi Fabrizio Donato, Oxana Corso, Valerio Aspromonte e Carolina Erba, i rappresentanti di Special Olympics con i ragazzi del Centro sportivo italiano e degli oratori e Raffaella Masciardi, presidente della commissione atleti del CONI. A moderare l’incontro è stato Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede. 

Il libro – realizzato con uno stile semplice e diretto tipico del magistero di Papa Bergoglio – raccoglie i pensieri del Pontefice tratti dai suoi discorsi più significativi agli sportivi e da lui stesso condivisi nelle molteplici occasioni che lo hanno visto insieme ad atleti: grandi campioni, donne e uomini con disabilità fisica o intellettiva, ma anche bambini e giovani delle periferie della vita.

Le citazioni raccolte – selezionate da Lucio Coco e proposte in un formato tascabile e accessibile a tutti – sono la base per un allenamento spirituale e una vera e propria bussola per tutti coloro che intendono orientarsi nella ricerca delle motivazioni più autentiche della propria passione. Lo confermano le tre testimonianze, che fanno da prefazioni alle parole del Santo Padre, firmate da Francesco Totti, dalla ex maratoneta keniana Tegla Loroupe (responsabile del Team dei rifugiati del Comitato olimpico internazionale) e da Alex Zanardi che ha inviato il suo contributo poco prima del grave incidente. “So che Alex lo ha scritto con il cuore” ha fatto sapere Daniela, la moglie del campione che sta vivendo la gara più importante.

Malagò e Pancalli hanno indicato insieme proprio nella testimonianza appassionata e attenta del Papa l’essenza di uno stile sportivo per tutti: insomma Francesco è davvero un “coach” d’eccezione oggi più che mai decisivo in un momento così complesso. Oltretutto da due anni è scesa in campo anche Athletica Vaticana, la squadra sportiva del Papa, in prima linea nel portare concretamente un messaggio sportivo di speranza per tutti, campioni e amatori. 


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