Vola la 4x100 Under 23: 39.06 e Firenze festeggia



L'idea è giusta. E basta poco per capirlo: basta farsi un giro all'interno dello stadio. La tribuna scoppia, e la gente preferisce star lì, in piedi, quasi senza riuscire a vedere, piuttosto che distribuirsi nelle curve ("perché qui si vede meglio, sa?"). Famiglie, mamme con pupetti che dormono in braccio, papà che descrivono a bambini rapiti e con la bocca ad "o" l'arco descritto dei giavellotti. Notizia: c'è voglia di atletica a Firenze, e il match del Ridolfi sembra una di quelle cose che capitano proprio al momento giusto, nel posto giusto. C'è la Russia, che è sempre un bel vedere, e c'è la Cina, che da queste parti è una presenza continua, costante, visibile. Il confronto con l'azzurro è una sirena, e fa strano scoprire che qualcuno se ne meravigli ancora. Nelle gambe degli atleti, però, c'è ancora un po' di ruggine. Le gare sono belle, piacciono per il contenuto agonistico, ma i risultati, forse anche per la temperatura tutt'altro che estiva, latitano un po'. Con le dovute eccezioni, s'intende. La prima è certamente Zahra Bani, il cui giavellotto non smette di volare. Per la torinese d'origine somala, avviata all'atletica da Carlo Lievore, è vittoria, con una miglior misura ancora una volta quest'anno superiore ai 61 metri (61,21; serie: 58,33; 61,21; N; 58,38; p; 59,12). La sicurezza mostrata su questi livelli promette bene, anche alla ricerca di una conferma dello straordinario quinto posto mondiale di Helsinki 2005. Tra 48 ore sarà di nuovo in gara, nella sua Torino, dove cominciò lo scorso anno la sua serie di risultati di livello internazionale. L'altra eccezione è rappresentata da Giuseppe Gibilisco. Il 5,50 che gli ha permesso di vincere l'asta non è ancora nulla di eccezionale, ma rappresenta una bella iniezione di fiducia, soprattutto perché ribalta il primo verdetto dell'anno, l'improbabile 5,20 di Valencia. La rincorsa nel salto vincente (ottenuto alla terza prova sulla misura) è stata finalmente quella dei tempi belli: poi, una buona azione in tutte le fasi del salto, valicamento conclusivo compreso. Chi invece deve ancora registrare le varie fasi di un'azione apparsa piuttosto appannata è Magdelin Martinez. Quinto posto per lei, ma soprattutto tanti errori: il tabellino dice 13,65 come miglior misura; ovvero, per una che è stata medaglia di bronzo mondiale, e che vanta un personale superiore ai 15 metri, tutto tranne che qualcosa di cui essere soddisfatti. La Pyatykh è sembrata di un altro pianeta, malgrado il solo "discreto" 14,32 finale. L'urlo del pubblico lo ha fatto scattare Andrea Longo, vincitore di un 800 metri tattico ma capace di regalare emozioni. Russi a menare la danza per il primo giro su ritmi turistici (55.7 ai 400), con Longo a seguire cauto. Polveri incendiate a 300 metri dal traguardo: Maurizio Bobbato partecipa alla bagarre, ma Longo trova nel rettilineo finale le energie per mettere il petto davanti a tutti in 1:49.47. Poi, passerella sotto la tribuna, con il pubblico a spellarsi le mani. Il meglio però non era ancora arivato: il gran premio dell'ovazone lo vince la 4x100 Under 23 (La Mastra, Howe, Anceschi, Cerutti), che vince la gara e stabilisce anche la miglior prestazione di categoria, 39.06, abbattendo il vecchio primato (39.41, quello che regalò al quartetto italiano il bronzo europeo ad Erfurt). Il record europeo, il 38.95 della Francia (sempre a Erfurt 2005) è distante soli 11 centesimi, e l'assenza di Koura Kaba Fantoni (malgrado Cerutti abbia corso una bellissima frazione) probabilmente ha negato ai ragazzi una soddisfazione di livello stratosferico. Fantoni, dopo l'opaca prestazione nei 100 individuali, è stato infatti costretto al forfait da un lieve risentimento muscolare. Cronaca: Eccellente start di La Mastra, che conferma il buon 10.47 della prova individuale; il cambio con Howe è praticamente perfetto, e il reatino, motivatissimo, divora la pista. Fa altrettanto Anceschi, che disegna la curva con maestria; il cambio con Ceruti è un po' pasticciato, ma anche il piemontese dipinge una frazione sopreprendente, e il gioco è fatto. Bravissimi. Le altre vittorie azzurre sono state ottenute da un volitivo Andrea Giaconi nei 110hs (13.88, -0.5), e da un buon Christian Neunhauserer nei 1500 metri (3:42.79, in realtà secondo dietro all'altro azzurro Christian Obrist, fuori classifica, primo a tagliare il traguardo in 3:42.73). Vittoria di squadra alla Russia su Italia e Cina, sia tra gli uomini (punteggi: rispettivamente 85, 81 59), sia tra le donne (111, 70, 45), sia - ovviamente - nel computo complessivo. Nelle foto, Zahra Bani e Andrea Longo (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL) File allegati:
- RISULTATI / FULL RESULTS



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