Varie: il ricordo di Serchinic da parte di Maurizio Damilano



Saluzzo (CN) 1 luglio. Ho conosciuto Stefano Serchenich tanti anni fa quando giovane atleta marciatore crescevo alla scuola del giudizio che questa disciplina dell’atletica impone, e che nella vita si riflette nella capacità di costruirsi una cultura del rispetto dei ruoli e della insindacabilità del giudizio (il che non significa non discussione, che con l’amico Stefano più volte abbiamo trattato).

Ho appreso quindi con molta tristezza la notizia della sua dipartita.

Con Pino Dordoni e Gianni Corsaro, altri grandissimi e compianti personaggi del mondo della marcia, ho imparato poi a conoscere anche il Serchenich atleta: innovativo, capace di rompere schemi tradizionali, un po’ visto e giudicato con diffidenza da una “marcia” che lui interpretava in modo moderno, percorrendo probabilmente una strada avanti qualche anno rispetto alla sua epoca.

Sapevo che la salute negli ultimi anni lo aveva messo in difficoltà e da un po’ di tempo non avevo più avuto occasione di vederlo, ma dagli amici del nostro mondo, i giudici della marcia e non solo, ricevevo di quando in quando notizie.

Alla famiglia voglio far giungere le mie più sentite condoglianze, insieme a quelle di tutta l’atletica piemontese.

La sua figura di atleta e di giudice farà per sempre parte della storia dell’atletica piemontese e della marcia italiana.

Mi unisco poi anche al Gruppo Giudici Gara del Piemonte (attraverso la figura del F.T.R. dei GGG Beppe Buriasco) nella partecipazione al dolore per la perdita dell’amico Stefano.

Con un preghiera e un abbraccio sincero saluto Stefano che vedo a marciare e discutere con i vecchi amici che è tornato ad incontrare.

(Fonte: Fidal Piemonte - Maurizio Damilano)



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