Una storia al giorno

17 Febbraio 2014

Personaggi e vicende dell'atletica di sempre

17 febbraio. Heidi Marie Rosendahl nasce lo stesso giorno in cui 25 anni dopo, nel ’72, il Maggiolino Volkswagen supera, nella classifica all time delle auto vendute, la Ford modello T. Prendere nota dell’anno, il ’72, quello delle Olimpiadi di Monaco di Baviera, Saranno i giorni di sogno della ragazza della Westfalia per cui un’intera generazione delirava: capelli fulvi, calze a strisce orizzontali, sguardo felino dietro gli occhiali tondi che non si capiva bene se fossero necessari o decorativi. Tirando le somme, affascinante, per non scadere in apprezzamenti più grossier.
Heidi si era impadronita del mondiale di salto in lungo all’Universiade di Torino, nel ’70, una delle grandi realizzazioni messe in scena dall’Impresario Primo Nebiolo: 6,84, due centimetri meglio della romena Viorica Viscopoleanu nell’altura messicana. Agi Europei di Helsinki, l’anno dopo, il lungo non va granché bene: terza, dietro l’altra tedesca Ingrid Mickler e la bionda svizzera meta Antenen. In compenso vince il pentathlon, domando le ambizioni della walkiriona della Ddr Burglinde Pollak.

Sotto il tendone bavarese, tutti schierati per lei, a pendere dal suo sguardo assassino. Vince il lungo atterrando subito a 6,78. Qualche dubbio svolazza dopo un nullo molto lungo della bulgara Diana Yorgova che al quarto aveva toccato 6,77. Già, i tedeschi vincono il lungo di un centimetro e il giavellotto di due: Wolfermann 90,48, Lusis 90,46. Può capitare e infatti capita. A Heidi non resta che concentrarsi sul pentathlon. Ritrova Pollak e soprattutto deve andare ad assaggiare Mary Peters che, con tutto il rispetto, sembra una massaia di Belfast. Dalla nordirlandese la bella le becca negli ostacoli ma di poco (13”29 a 13”34), viene travolta nel peso (16,29 a 13,86) e nell’alto: 1,82 a 1,65. La seconda giornata è una riserva di caccia e un inseguimento: 6,83 nel lungo, a mezzo pollice dal record del mondo, con Mary a 5,98. Lotta selvaggia nei 200: Heidi stravince in 22”96 e una fulminea elaborazione dei dati dice che con 4791 punti è arrivato il record del mondo. Vita brevissima, un secondo o poco più, perché il 24”08 spedisce Mariolona all’oro e al record, con dieci punti di margine. Apoteosi finale con la 4x100: in ultima frazione, Heidi contro Renate Stecher, la massiccia Ddr oro nei 100 con record del mondo a 11”07. In un boato che non finisce mai, il derby va all’Ovest sull’Est. E arriva pure il mondiale, 42”81. Heidi, figlia, di Heinz, campione tedesco di lancio del disco, è madre di Danny Ecker, uno dei non moltissimi che hanno scalato 6,00. Buon sangue non mente.

Giorgio Cimbrico

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