Un giorno, un'impresa

13 Maggio 2013

Appuntamento quotidiano con le storie dell'atletica

13 maggio. Dicono che il numero tredici possa portare fortuna: è il caso di Dawn Harper che oggi compie 29 anni e ha visto la sua vita cambiare per sette infinitesimali millesimi. E’ noto che la legge dei Trials sia la più severa delle maestre, scandisca estasi e drammi, regali biglietti di viaggio o imponga esili a casa, a rimuginare su quel che è stato e poteva essere. Alle selezioni del 2008, Dawn (in italiano, Alba), la ragazza dell’Oklahoma, è terza con quel margine che è nulla. Andrà a Pechino ma da qui a considerarla favorita per l’oro dei 100hs passa una non sottile linea rossa. Ma ancora una volta Diana cacciatrice - o la saggia Minerva - le pone una mano sulla testa: la bella Lolo Jones cade alla nona barriera e le lascia via libera per trasformarla nella quarta olimpionica americana: Dawn vola nel Nido d’Uccello e cattura un oro su cui non è riuscita mai a calare i suoi artigli Gail Devers.

Da 12”54 progredisce a 12”48 e nel 2011 scende di un centesimo quando dà seguito alla collezione con il bronzo mondiale di Daegu. Nessun brivido ai Trials che promuovono ai Giochi di Londra: vince e strappa il viaggio per il Parco Olimpico di Stratford dove va a cozzare nel ritmo infernale che sa imprimere Sally Pearson ex signorina McLellan. L’americana corre in 12”37, eguagliando il tempo ateniese che aveva dato la vittoria a Joanna Hayes.Ma non basta contro una Pearson da 12”35, sette centesimi sopra l’impressionate 12”28 di Daegu quando Donkova, Zagorcheva e Narozhilenko erano state avvicinate dal turbine degli antipodi. Dawn, laureata in psicologia alla Ucla, allenata da Bob Kersee (che sugli ostacoli, e non solo, faceva andar forte sua moglie Jackie) è sposata con Craig Everhart, 44”89 sui 400.     

Giorgio Cimbrico



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