Un giorno, un'impresa

12 Maggio 2013

Appuntamento quotidiano con le storie dell'atletica

12 maggio. Buon 28° compleanno per Andrew Howe e soprattutto auguri a Renée Felton nel giorno in cui la maggior parte dei paesi riconosce alla seconda domenica di maggio di vestire i panni di festa della mamma. Renée ha saputo sostenere il ruolo come una leonessa in un’atletica che ne ha avute di memorabili, a cominciare da Francina Blankers Koen che non per nulla a Londra ’48 ricevette l’etichetta di “mammina volante”. Anche se, alta, dura e decisa com’era, la magnifica orange della mammina aveva poco l’aspetto.

Molte sono state le mamme che hanno meritato un biglietto per la posterità e, di conseguenza, per l’eternità: Valerie Brisco-Hooks, che si lanciò in ululati e frenetici abbracci con il marito sulla pista del Coliseum o Gwen Torrence che versò salaci e un po’ grevi commenti dopo l’oro olimpico conquistato nella sua città, Atlanta. Debbie Brill, canadese, avversaria di Sara Simeoni e vicina alla filosofia hippy, portava la sua creatura sul limitare della pedana e la bionda prole di Ingrid Kristiansen le fu vicina quando la colta norvegese distrusse il record mondiale dei 10000 con una prestazione che ancor oggi può esser definita gigantesca.

In questo repertorio non va dimenticata Marion Jones che ha dato alla luce una creatura con la collaborazione di Tim Montgomery: l’unione non ha portato fortuna né all’una né all’altro, entrambi destinati a conoscere, per motivi e per periodi diversi, le prigioni americane. Dopo la nascita di Tim junior e il divorzio da Tim senior, Marion ha continuato sulla strada dei connubi che sulla carta possono produrre formidabili eredi: due figli concepiti con Obadele Thompson, sprinter di Barbados che l’ufficiosità delle statistiche annoverano come uno dei più veloci della storia, 9”69, sotto la spinta del vento che, con il nome di Eolo, aveva un posto nel pantheon degli dei ellenici.

Per tutte quelle che abbiamo dimenticato o tralasciato, vale la vecchia canzoncina: son tutte belle le mamme dell’atletica.

Giorgio Cimbrico



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