Un giorno, un'impresa

10 Aprile 2013

Appuntamento quotidiano con le storie dell'atletica

10 aprile. E’ il 1886 quando a New York nasce Johnny Hayes, la medaglia d’oro della maratona di Londra 1908. La coppa d’oro della regina e la gloria toccarono a Dorando Pietri , il piccolo italiano che, in una mirabile definizione che lui stesso coniò “conquistò e perse la vittoria”. Anche Hayes non era un granatiere, più o meno 1,60. Il suo avvicinamento alla corsa tra il parco di Windsor e lo stadio di White City era stato semplice: due giorni a letto. Veniva da buoni piazzamenti alle ultime due maratone di Boston e dal successo in quella di Yonkers. Non fu un vincitore amato dal pubblico che era caduto in fulmineo amore per il piccolo italiano stramazzato cinque volte sulla pista sino a quando Jack Andrew, organizzatore della prova, lo portò di peso oltre la linea.

Nel frattempo nello stadio era entrato Hayes provocando una grande delusione: tutti aspettavano Charles Hefferon che non era britannico, ma da sudafricano era pur sempre un suddito dell’Impero.

In quei giorni i rapporti tra padroni di casa e “coloniali” d’America erano tesi: il giorno che precedeva la maratona, il 23 luglio, la finale dei 400 era stata annullata per danneggiamenti e John Carpenter squalificato, con il risultato che il 25 luglio, dopo il rifiuto di prendere il via da parte degli altri due americani, solo l’ufficiale scozzese Wyndham Halswelle (caduto sette anni dopo nel nord della Francia) avrebbe preso il via, conquistando il titolo meno contrastato nella storia dei Giochi.

Il clima fu reso anche più teso quando la bandiera italiana con stemma sabaudo, che era stata già innalzata sul pennone, venne ammainata e sostituita da quella a stelle e strisce. Mentre Dorando veniva portato via in barella privo di sensi e in apparente pericolo di vita, la delegazione americana aveva sporto reclamo e aveva avuto subito partita vinta. Il verbale di gara ricorda che Pietri giunse circa mezzo minuto davanti ad Hayes che chiuse le 26 miglia e 385 yards in 2h55’18”. I due si incontrarono due volte a New York tra il novembre 1908 e il marzo 1909 e in entrambe le lucrative occasioni Dorando ebbe la meglio. Sino a quando rimase sulla terra, Johnny fu l’unico vincitore americano della maratona olimpica. Morì nel 1965, sette anni prima del successo di Frank Shorter all’Olympiastadion di Monaco di Baviera.

Giorgio Cimbrico



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