Un giorno, un'impresa

07 Marzo 2013

Appuntamento quotidiano con le storie dell'atletica

7 marzo. Ai mondiali indoor di Parigi del ‘97, Palazzo Omnisport di Bercy, Wilson Kipketer, kenyano di Danimarca, gioca con il record del mondo in una batteria mattutina, esibendo anche sotto sforzo  il solito sorrisetto beffardo. Stupore e punti escalamativi: Wilson chiude in 1’43”96 strappando via quasi un secondo al limite, 1’44”84, che il meraviglioso Paul Ereng aveva firmato otto anni prima ai Mondiali di Budapest in un giorno di inizio marzo che aveva regalato un altro prodigio, il 2,43 di Javier Sotomajor. Quello di Kipketer è un annuncio di molte cose: il record mondiale di due giorni dopo, portato a uno straordinario 1’42”67, e il tris estivo, prima eguagliando al centesimo il vecchio limite fiorentino di Sebastian Coe per issarsi infine all’1’41”11 che sarebbe andato avanti nel tempo sino, all’avvento dell’era Rudisha.

Giorgio Cimbrico



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