Trost: ''In alto senza pensieri''

18 Febbraio 2013

La giovane neo campionessa italiana assoluta di salto in alto si racconta nel cuore della stagione indoor che l'ha già vista a quota 2 metri

Il 2013 è stato finora per Alessia Trost un anno che le ha già portato più di una soddisfazione. A partire dal primo salto oltre i 2 metri che ne fatto la seconda altista italiana di sempre al coperto, dietro solo al 2,04 della primatista nazionale Antonietta Di Martino. Poi, sabato scorso ad Ancona, è arrivato anche il primo titolo assoluto in carriera conquistato con 1,95, misura sotto la quale l'ancora 19enne delle Fiamme Gialle non è mai scesa in cinque gare disputate e sempre vinte. "Un'atleta come Alessia Trost - il commento del presidente FIDAL, Alfio Giomi - è una fortuna che forse capita una volta ogni vent'anni. Una ragazza e un personaggio come lei è l'emblema della bellissima gioventù dell'atletica italiana. La punta di un icerberg di giovani talenti che, come dimostrano anche i recenti risultati degli Assoluti Indoor, stanno emergendo con grande forza".     

Aspettative per gli Euroindoor con il debutto in Nazionale assoluta da leader mondiale stagionale?   
"Voglio andare a Goteborg - risponde Alessia Trost - con tutto l'impegno di far bene, ma al tempo stesso senza la pretesa di salire per forza sul podio. Agli Europei vorrei poter gareggiare senza pensare troppo che sono la prima al mondo quest'anno, mi piacerebbe divertirmi".

A posteriori come vivi la mancata partecipazione ai Giochi Olimpici di Londra?
"Per quello che mi riguarda non mi sento defraudata di nulla.

Nel 2012 l'appuntamento che io e il mio tecnico Gianfranco Chessa avevamo preparato erano i Mondiali Juniores di Barcellona che poi ho vinto. Londra la vedevamo lontana e la vedrei ancora lontana se pensassi di ripartire da maggio dello scorso anno".

Sei entrata nel club delle "duemetriste" a nemmeno 20 anni, che effetto fa?
"Sinceramente più che nelle gambe, i due metri non pensavo di averli nella testa. Già non mi aspettavo quell'1,98 alla prima gara ad Udine, figuriamoci quando ho fatto due centimetri meglio a Trinec! Dopo questo tour di gare all'estero penso di aver acquisito sempre maggiore feeling con un certo tipo di misure e, soprattutto, ormai mi sento sicura ad 1,95".

Come ti poni rispetto alle grandi atlete italiane della tua specialità, Sara Simeoni e Antonietta Di Martino?
"La Simeoni e la Di Martino sono atlete grandissime che resteranno sempre lì, un gradino sopra. Le considero un modello e provo una stima infinita nei loro confronti, ma certi paragoni mi imbarazzano. Così come quando adesso dalle mie parti mi capita, ad esempio, di andare dal panettiere o in edicola e di venire riconosciuta. Quando la gente mi fa i complimenti divento rossa come un estintore!".  

Ti consideri una ragazza timida?
"Per indole non sono così estroversa. Devo dire grazie all'atletica perchè mi ha aiutato ad aprirmi e quando vado in pedana mi sento a mio agio. Mi piacerebbe poter diventare un personaggio trainante per il nostro mondo sportivo, ma ho ancora 19 anni e tante cose da imparare.

Sono una ragazza semplice che studia Lingue moderne (inglese e tedesco) ad Udine, mi piace leggere, ascoltare musica e andare al cinema. Frequentare l'Università mi serve anche per staccare e non stare concentrata sempre e solo sullo sport che pratico. Anche a casa mia si parla pochissimo di atletica. Sono figlia unica, mia madre è operaia e mio padre, appassionato podista, è la persona che da piccola mi ha fatto scoprire l'atletica. Sono contenti dei miei risultati, ma raramente, quando rientro a casa, mi chiedono come sia andata la gara. Ho un ragazzo che fa salto in alto, ma che è anche un grande appassionato di basket e quando perdono i Lakers mi fa una testa così! Non sono certo una tifosa, ma con lui mi diverto pure io a seguire l'NBA".

Dopo i successi giovanili, come stai vivendo questo tuo momento di grande ribalta a livello assoluto?
"E' stato tutto così improvviso e in parte travolgente. Grazie alla Federazione, al mio club le Fiamme Gialle e al mio allenatore siamo riusciti a fare in modo che le cose continuassero il più tranquillamente possibile. Senza sconvolgere quell'equilibrio che abbiamo costruito e che ha permesso di raggiungere certi risultati. Gianfranco (Chessa, ndr) è un tipo che non parla molto, ma sa dirti le cose giuste al momento giusto. Con me è stato sempre molto protettivo e quando sto al campo mi sento in famiglia".

Come si svolgono ora i tuoi allenamenti?
"Mi alleno 8 volte alla settimana e "doppio" due volte. Nell'ultimo periodo ci siamo concentrati di più su lavori di forza lenta e stiamo insistendo sulla tecnica per cercare di migliorare un po' l'arco dorsale".

a.g.

File allegati:
- La scheda di ALESSIA TROST

Alessia Trost firma autografi ad Ancona (foto Colombo/FIDAL)


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