Trofeo delle Province Master. Un'occasione perduta. di Giuseppe Spanedda.



Giuseppe Spanedda Responsabile settore master.

La nuova edizione del Trofeo delle Province avrebbe dovuto coronare una stagione per molti versi esaltante, visti i successi ottenuti dagli atleti sardi ai campionati nazionali indoor e outdoor e ai campionati di Società dove l’Amsicora in campo maschile e la squadra femminile della San Giovanni di Sassari si sono fatti valere senza timori. Il programma anche orario di tale manifestazione era stato pubblicato sul calendario regionale fin dal mese di aprile e avrebbe quindi consentito agli atleti interessati una adeguata programmazione. La valenza provinciale della partecipazione avrebbe dovuto a sua volta fungere e funzionare da traino per organizzare una partecipazione mirata. Alla scadenza del termine per le iscrizioni invece una sorpresa non piacevole ha colpito chi in tale iniziativa aveva profuso impegno e riposto motivate speranze; pochi iscritti, soprattutto nelle Società con elevato numero di tesserati, e pochi atleti di Cagliari e provincia, per i quali, vista la modesta distanza, ci si aspettava una partecipazione assai più consistente. Grande apprezzamento e grande merito a coloro che, anche venendo da lontano, hanno voluto onorare la manifestazione, ed alle Società presenti in numero assai rilevante. I risultati ottenuti hanno ripagato l’impegno degli atleti partecipanti, come dimostrano i punteggi, rapportati a tempi e misure in funzione dell’età anagrafica, ma la modesta partecipazione ha certamente colpito negativamente. Non è certo trascurabile l’influenza della situazione economica generale, ma non può essere questo il solo motivo di tante defezioni. Il fascino della pista, che impone di valutare i risultati su distanze e misure certe, ha tenuto lontani quanti non hanno il coraggio di misurarsi con metro e cronometro? O forse occorre ripensare la manifestazione collocandola in una data diversa, forse propedeutica alle maggiori contese nazionali? Si tratta di valutare le diverse ipotesi per proporre ancora al Comitato Regionale una nuova edizione di una manifestazione destinata, nella prospettiva di chi la ha ideata e proposta, a creare occasioni di incontro (e di scontro agonistico) ma soprattutto per stare serenamente insieme, senza l’ansia del risultato ad ogni costo, e confrontare opinioni ed esperienze di una categoria, agonistica certamente, composta da appassionati. La fase finale della manifestazione, cioè lo stare a tavola tutti insieme sul campo, aveva lo scopo di cementare amicizie e appianare divergenze, dopo due giornate di competizione; si è chiesto al Comitato Regionale di affrontare lo sforzo economico di questa iniziativa, chiamando anche in servizio i giudici, gli addetti al cronometraggio e alla cura del campo di gara, il servizio medico, la segreteria di gara nell’ottica di una partecipazione almeno pari a quella delle passate edizioni. Ciò non è accaduto, e le considerazioni che ne conseguono non faciliteranno il consenso per la ripetizione dell’iniziativa, che è invece piaciuta ancora a quanti, con sforzi e sacrifici, anche economici, personalmente sostenuti, hanno dimostrato entusiasmo ed apprezzamento. A tutti questi e a quanti hanno collaborato con grande impegno va il ringraziamento di chi ama lo sport e rivendica ai Master un ruolo importante nell’atletica del presente e del futuro.



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