Tortu, velocità al futuro

21 Luglio 2016

Il ritratto del vicecampione mondiale junior dei 100 metri, il 18enne italiano più veloce di tutti i tempi

di Giorgio Cimbrico

A 18 anni e 35 giorni Filippo Tortu, alias FT o meglio ancora super Pippo, diventa vicecampione mondiale junior dei 100 metri, primo degli europei e primo atleta caucasico. Solo Francesco Scuderi si era avvicinato a un risultato del genere: terzo vent’anni fa. Per capire la portata di questa medaglia d’argento, di questo piazzamento, è necessario dare un’occhiata a chi ha vinto, Noah Lyles, quasi un anno più vecchio (a questi livelli significa qualcosa), reduce dal quarto posto sui 200 ai Trials di Eugene nella supergara di Gatlin e Merritt sotto i 19.80: Noah, 20.09. Anche Lyles ha un fratello, Josephus. Quello di Pippo si chiama Giacomo in onore del nonno. Naturalmente velocista. Nonno e nipote, i Tortu sono sempre andati svelti.

I 200 nel futuro di Lyles e anche in quello di Filippo Tortu che ai più vecchi e affezionati tra i suiveur di casa nostra ricorda per esigua muscolatura, per leggerezza, eleganza e efficacia nella fase lanciata, un nome che può far tremare i polsi: Livio Berruti. Interrogato al riguardo, Pippo ha dimostrato di sapere chi era Berruti. Normale? Mica tanto. Nel 2009, a Berlino, di fronte alle ricorrenti domande su Jesse Owens e sul luogo della sua settimana delle settimane, di cui sta per scattare l’ottantesimo anniversario, Bolt ammise di non sapere di cosa si stava parlando.

Che Tortu conosca Berruti è normale: è cresciuto in una famiglia che ha cullato e amato l’atletica e la sua espressione più spiccia e affascinante, la velocità: da nonno Giacomo a papà Salvino, dalla Sardegna natia alla Brianza, i Tortu hanno scritto le loro pagine, i loro capitoli di storia, scanditi da un record di famiglia che dal 10.9 di Giacomo è diventato il 10.6 di Salvino, padre e allenatore di questo giovanottino ancora privo di un pelo di barba e di patente, e in grado di demolire quanto scandito dal cronometro avvinto come l’edera alla linea dinastica: 10.19 del 7 luglio ad Amsterdam lo ha portato a un soffio dall’eurofinale e, di pari passo, a un soffio dal minimo che gli avrebbe assicurato un volo verso Rio.

Senza voler ripercorrere la vecchia fiaba della volpe e dell’uva, meglio così. Filippo ha tutte le occasioni che vuole e che il tempo gli concederà. Intanto, ha già trovato la regolarità che gli viene a un assetto di corsa progredito grazie a chi (papà Salvino) lo cura in allenamento ma anche frutto di una naturalezza che profuma di vento divino. Non ha fatto altro che progredire, crescere (anche in statura), superare gli strali della sorte (le due cicatrici lungo le braccia gli ricordano la rovinosa caduta di Nanchino: un monito a non perdere mai la centralità della corsa), prendere coscienza di avere un lungo futuro da vivere tra spari dello starter e rettilinei da divorare. Presto, l’anno prossimo, si dedicherà anche a divorare la curva. Con il vecchio cronometraggio manuale, quello che usava ai tempi di Berruti, Pippo oggi è tra i 9"9 e i 10". Raddoppiando la distanza, dove andrà a finire?

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I MONDIALI U20 IN DIRETTA TV
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domenica 24 luglio: RaiSport 2 ore 16.00-18.20; Eurosport 2 ore 16.00-18.00

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VIDEO | LA PREMIAZIONE DI FILIPPO TORTU AI MONDIALI UNDER 20 BYDGOSZCZ 2016



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