Tortu quinto nei 100, l'oro è per Hughes

07 Agosto 2018

Nella finale più veloce delle 24 edizioni degli Europei, il primatista italiano chiude con 10.08 (vento nullo). Titolo al britannico in 9.95, argento Prescod (9.96), bronzo Harvey (10.01).

di Nazareno Orlandi (interviste video di Alessio Giovannini)

Quinto posto per Filippo Tortu nei 100 metri agli Europei di Berlino. Il 20enne primatista italiano, in sesta corsia, chiude con il tempo di 10.08 (vento nullo) nella finale più veloce di 24 edizioni della rassegna continentale. Il titolo va al britannico Zharnel Hughes con il primato dei campionati (9.95), argento per il connazionale Reece Prescod con 9.96. È la prima volta di due atleti sotto i 10 secondi nella finale europea dei 100, a testimonianza di quanto sia competitivo il panorama continentale in questa stagione. Bronzo al turco Jak Ali Harvey in 10.01, quarto un altro britannico, Chijindu Ujah (10.06). “Sono molto amareggiato perché era la gara più importante dell’anno e semplicemente gli altri sono andati più forte - spiega Tortu a caldo - È la prima bella batosta che prendo. A me sembra di aver corso bene, ero rilassato. Negli ultimi metri, poi, ho mollato quando ho visto che erano andati via. Oggi non era importante il tempo, contava vincere o prendere una medaglia. Non è stato così e sono proprio arrabbiato. Adesso dobbiamo pensare a correre la staffetta”. La finale dell'Olympiastadion ha perso prima della partenza un altro dei protagonisti annunciati, il francese Jimmy Vicaut, fermato da un affaticamento dopo la semifinale da 9.97.

IL DATO - Non è una consolazione, certo. Ma il 10.08 di Filippo Tortu è un tempo che aveva garantito almeno la medaglia di bronzo in 22 su 23 precedenti edizioni degli Europei. E quasi sempre anche l'argento: 21 su 23. L'unica volta che non è stato sufficiente per salire sul podio è l'edizione di Spalato 1990, quando il bronzo è stato assegnato con 10.07 (al britannico John Regis), peraltro ventoso (+2.2). In tutte le altre occasioni, sarebbe bastato il crono di Pippo.

VIDEO - L'INTERVISTA A FILIPPO TORTU DOPO LA FINALE DEI 100

LA GARA - Dopo il 10.12 (+0.2) della semifinale, Tortu sforbicia quattro centesimi. Non basta per le medaglie in una finale così veloce. Alla sinistra del 20enne brianzolo delle Fiamme Gialle, primatista nazionale con il 9.99 del 22 giugno a Madrid, scatta dai blocchi lo sprinter che in stagione aveva destato le migliori impressioni: Zharnel Hughes, allenato dal guru di Usain Bolt, Glen Mills. Il velocista originario di Anguilla (PB di 9.91) scappa via, seguito da Prescod, che in settima corsia stringe Tortu nella morsa britannica. Manca qualcosa al lanciato di Filippo che oggi tornava a correre i 100 a 46 giorni dallo show della capitale spagnola, con il quale aveva migliorato dopo trentanove anni il record italiano di Pietro Mennea. Ma anche da serate e da delusioni come questa passa la costruzione di un campione, che può riscattarsi presto, già a partire da domenica, con una staffetta 4x100 che andrà in pista per impensierire le rivali più quotate.

FUORI JACOBS E CATTANEO - C'è delusione anche per Marcell Jacobs, quarto con 10.28 (+0.6) nella semifinale di Hughes e Harvey, condizionato da uno start molto migliorabile: "Sono molto deluso perché non sono riuscito a dimostrare quello che posso valere. Ho fatto una bruttissima partenza che mi ha fatto correre male per tutto il resto della gara. Fa parte del gioco, è la mia prima stagione da velocista: era iniziata bene (10.08 a Savona il 23 maggio, ndr) e poi è andata in calando". Per Federico Cattaneo un altro 10.39 (+0.4) dopo quello della batteria, settimo nella semifinale di Vicaut e Prescod: "È una manifestazione importante e posso tornare a casa soddisfatto, almeno in parte - dichiara - Le sensazioni di oggi erano migliori rispetto a ieri e adesso pensiamo alla staffetta 4x100".

SIRAGUSA E BONGIORNI OUT, ORO ASHER-SMITH - Eliminate le sprinter azzurre Anna Bongiorni e Irene Siragusa nelle semifinali dei 100: entrambe non vanno oltre l’ottavo posto. La pisana dei Carabinieri si esprime in 11.62 (+0.2) nella semifinale dominata dall'imprendibile britannica Dina Asher-Smith (10.93). Negli ultimi appoggi, Bongiorni accusa anche un fastidio alla coscia destra: "Speriamo sia soltanto una contrattura perché domenica ho tanta voglia di correre la staffetta con le altre ragazze". La senese dell’Esercito fa leggermente meglio, 11.60 (+0.1), ma anche il suo tempo è piuttosto alto se si confronta con gli standard stagionali e con l’11.21 di Orvieto che l'ha resa la seconda azzurra di sempre: "Dopo la batteria mi aspettavo una gara diversa ed ero prontissima per correre al meglio. Mi riprenderò nei 200 e nella 4x100". La regina d'Europa è Dina Asher-Smith che in finale macina la pista in un fenomenale 10.85, con vento nullo, migliore prestazione mondiale dell'anno eguagliata. L'urlo tedesco dell'Olympiastadion, però, è tutto per l'argento dell'idolo di casa Gina Luckenkemper (10.98) che beffa di un centesimo la campionessa del mondo dei 200, l'olandese Dafne Schippers (10.99).

CHE DECATHLON! - Continua la cavalcata di Simone Cairoli nel decathlon agli Europei di Berlino. Al giro di boa, al termine di una meravigliosa prima giornata, il multiplista lombardo è al sesto posto con 4210 punti. Alle tre fatiche della mattinata con il personale outdoor nel lungo, aggiunge performance di livello tecnico elevato anche nelle prove dell'alto (SB 2,05 e tre errori a 2,08, quinto posto) e dei 400 con il personale migliorato di tredici centesimi: 48.77 (nono). "Arrivo da un anno molto travagliato per l'operazione a una caviglia - sottolinea il 28enne dell'Atletica Lecco Colombo Costruzioni - quello di oggi è un risultato che non mi aspettavo due mesi fa. Con l'uscita di scena di Mayer e degli altri francesi cambiano gli scenari. E domani vedrete...". Tutto apertissimo: in testa al termine della prima giornata c'è il britannico Tim Duckworth (4380 punti) sul tedesco Arthur Abele (4285) ma il gap tra Cairoli e la terza piazza del norvegese Martin Roe (4282) non è così ampio.

400HS: VERGANI E BENCOSME ELIMINATI - Esce a testa alta Lorenzo Vergani. Per l’azzurro non basta il terzo posto nella sua semifinale dei 400 ostacoli in 49.41, dodicesimo tempo complessivo. Il 24enne del Cus Pro Patria Milano avvicina il personal best di 49.36, già sfiorato quest’anno con 49.37 al meeting di Ginevra. Oggi il tricolore assoluto della specialità corre molto bene nella prima metà della gara, che lo vede addirittura in testa. Poi emerge il turco di origine cubana Yasmani Copello, oro nella scorsa edizione, per vincere in 48.88 mentre il coraggioso lombardo viene superato soltanto sull’ultima barriera dall’irlandese Thomas Barr, secondo con 49.10. “Ho fatto una bella gara nella prima parte - commenta Vergani - poi però mi sono un po’ disunito dopo il settimo ostacolo e ho perso velocità. Peccato, poteva venire fuori un gran tempo oltre che la qualificazione per la finale”. José Bencosme ci prova e non vuole lasciare niente di intentato. Stasera, rispetto alla batteria di ieri, il 26enne piemontese delle Fiamme Gialle scatta in modo nettamente più deciso. Poi una piccola incertezza sull’ottava barriera, una meno lieve sull’ultima e chiude così al quinto posto nella prima semifinale in 49.86, a meno di tre decimi dal primato stagionale (49.58) realizzato a fine giugno nei Giochi del Mediterraneo di Tarragona. “Sono stanco di venire in queste manifestazioni - dichiara Bencosme - e fermarmi in semifinale. L’unica cosa che posso dire è che andrò avanti, non è questo che penso di valere”. Davanti a tutti con 48.67 conferma il proprio rango di favorito il norvegese Karsten Warholm, campione mondiale in carica, che domani sarà impegnato nelle semifinali dei 400 piani in caccia di un’insolita doppietta.

POLONIA SHOW - Due doppiette della Polonia nelle finali dei lanci. Sulla pedana del martello è il giorno di Wojciech Nowicki: con 80,12 l’uomo di bronzo diventa d’oro, dopo quattro terzi posti consecutivi nelle grandi manifestazioni. Il leader mondiale dell’anno batte il connazionale Pawel Fajdek (78,69), tre volte iridato della specialità, e l’ungherese Bence Halasz (77,36). Anche nel peso il duello si risolve in favore dell’uomo più in forma della stagione: il 26enne Michal Haratyk, argento nella scorsa edizione, che spedisce l’attrezzo a 21,72. Appena sei centimetri in più del 21enne Konrad Bukowiecki (21,66), campione europeo indoor. Una gara spettacolare con sei atleti oltre i 21 metri e il bronzo al tedesco David Storl (21,41) per lasciare fuori dal podio il ceco Tomas Stanek (21,16).

DIRETTA TV E STREAMING - Tutte le emozioni degli Europei di Berlino sono trasmesse sui canali Rai (Rai2, RaiSport, RaiSport+HD e la piattaforma RaiPlay), sui canali Eurosport (Eurosport 1, Eurosport 2 ed Eurosport Player) e in streaming sul portale Eurovision al seguente link: www.eurovisionsports.tv/EuropeanChamps18/athletics

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Simone Cairoli in azione nell'alto del decathlon (foto Colombo/FIDAL)


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