Torino lancia la stagione di Magdelin Martinez



Dicono sia in forma. Anzi, in ottima forma. E sembrerebbe proprio che sia così, soltanto a guardarla. Magdelin Martinez è pronta a fare il suo esordio stagionale all'aperto, su una pedana - qulla dello stadio Primo Nebiolo al Parco Ruffini di Torino - che vanta una lunga (e prestigiosa) tradizione in fatto di salti in estensione. Si alza il sipario su una delle più concrete chances azzurre per i Giochi di Atene, ed è una di quelle "prime" che attirano attenzione incondizionata, sguardi indagatori come alla prima uscita di un nuovo modello di Formula Uno. Accadrà domani sera, al quinto Memorial Primo Nebiolo, manifestazione che ha raggiunto punte organizzative di eccellenza e che andrà in scena in orario serale, sfruttando l'impianto di illuminazione nuovo di zecca della struttura torinese. Inizio delle gare alle 21 (cerimonia di apertura mezz'ora prima, con i presidenti della IAAF Lamine Diack e della Fidal Gianni Gola), per un totale di quasi cento minuti di gare. Magdelin andrà in pedana alle 21.25, contra avversarie di calibro medio elevato (c'è anche Simona La Mantia): "Ma non sono loro a preoccuparmi - dice la Martinez -mi interessa sapere come sto, quali misure posso ragiungere. Ho lavorato bene, cominciando subito dopo i Mondiali indoor di Budapest. Da quella manifestazione sono uscita contenta, l'ho detto allora e lo ripeto. Non ero nemmeno sicura di parteciparvi, fino a qualche giorno prima, perché stavo lavorando sodo. E' arrivato anche il record al coperto (14,81; il record italiano outdoor, sempre della Martinez, è il 14,90 che le ha regalato il bronzo mondiale a Parigi, ndr), quindi, anche se in finale non sono stata capace di ripetere le misure della qualificazione, io dico che è andata bene". L'Olimpiade, ovviamente, rappresenta l'ideale striscione di arrivo. "Sto costruendo i Giochi, giorno dopo giorno, lavorando sempre a Formia, dove ormai sono di casa. Quest'anno non farò molte gare (Torino, Napoli, Coppa Europa a Istanbul, Rethymno, societari a Roma e Padova, ndr), ma non è una scelta mia. In realtà, gareggiare spesso contro le migliori, come accadeva lo scorso anno in Golden League, è molto utile; ma purtroppo, nel 2004 la mia specialità non è nel programma del circuito, quindi, niente da fare". Le misure sono un obiettivo solo nella misura in cui permettoni di pensare a classifiche importanti: "I 15 metri sono quello che cerco - dice l'azzurra - soprattutto perché possono significare una medaglia olimpica. Quando li farò? Chi sa, potrebbe essere anche a Torino, perché no?". Triplo, sempre triplo, sulla copertina del meeting. La stella internazionale di maggior grandezza è infatti Christian Olsson, lo svedese che ha raccolto con pieno merito il testimone lasciato da Jonathan Edwards nella specialità dell'hop-step-jump: "Ho vissuto con molta tristezza - dice lo svedese - l'abbandono di Edwards, ma ho capito che è necessario guardare avanti, trovare nuove strade. I 18 metri sono qualcosa a cui tendo da molto tempo, un obiettivo davvero concreto; avevo delle chances di raggiungerli già lo scorso anno, ma nel 2004 penso di averne ancora di più. Ho lavorato bene a Formia, due settimane a maggio con tutta la squadra nazionale, prima di tornare a Montecarlo in occasione del Grand Prix di Formula uno e poi in Svezia per finalizzare il lavoro per questo mio esordio". In pedana, contro il campione del mondo, anche il rinato tedesco Charles Friedek, il romeno Oprea, i russi Spasovkhodsky e Sergeyev e Fabrizio Donato, con quest'ultimo che cercherà di cancellare immediatamente il brutto esordio di Mosca. Negli 800 metri prova d'appello per Andrea Longo, dopo l'incerta prima uscita all'Arena di Milano, appena ieri sera. Il padovano troverà sulla sua strada il campione del Mondo, l'algerino Djabir Said Guerni, e lo statunitense ex campione iridato indoor David Krummenacker: l'obiettivo di entrambi, correre vicino (leggi: al di sotto) dell'1:45. Ostacoli alti con Andrea Giaconi che cerca conforto dal cronometro dopo il successo - non premiato dal timing - di una settimana fa in Coppa campioni, a Mosca, e primo confronto in casa azzurra, nei 400hs, tra Monika Niederstatter e Benedetta Ceccarelli. In questa gara, la romena Tirlea va alla ricerca di verifiche dopo le prime, positive uscite su 200 e 400 piani. Assunta Legnante torna in pedana, dopo l'eccellente 18,53 di Milano, alla ricerca di qualcosa in più di quei due centimetri che ancora le mancano per ottenere il lasciapassare olimpico: il 18,89 del record italiano outdoor di Mara Rosolen non è in fondo così lontano. Sarà regolarmente al via dei 200 metri Alessandro Cavallaro, dopo che la risonanza magnetica di lunedì scorso ha escluso particolari traumi tendinei. Una sintesi del meeting sarà trasmessa da Rai3 sabato pomeriggio, nel corso dela rubrica settimanale sportiva. File allegati:
- Il sito ufficiale della manifestazione



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