Tokyo: in gara una Genovese ambiziosa



Dopo Baldini a New York, un altro pezzo da novanta della maratona italiana torna alle gare nel prossimo fine settimana scegliendo un obiettivo lontano dai nostri confini. Bruna Genovese effettua il suo ritorno sui 42,195 a Tokyo, ossia nella stessa maratona che l’ha vista trionfare nel 2004. Risolti finalmente i problemi fisici che l’hanno afflitta sin dai giorni immediatamente successivi alla maratona dei Campionati Europei di Goteborg, la Genovese ha trascorso un lungo periodo di allenamento ad Albuquerque nel New Mexico, già più volte sede della sua preparazione: “Negli Usa Bruna ha trovato condizioni ideali per allenarsi – ha spiegato prima della partenza il suo allenatore Salvatore Bettiol – con una temperatura mite e umidità contenuta. L’atleta ha potuto così svolgere molti lavori di quantità superando spesso i 40 km, ma anche i test su ritmi veloci hanno dato esiti soddisfacenti. Il motore è rodato al punto giusto”. La Genovese ha scelto un avvicinamento all’appuntamento di maratona privo di test agonistici, in particolare sulla mezza distanza. Una scelta voluta per privilegiare la preparazione e arrivare con il massimo del rifornimento di carburante per la difficile gara nipponica. Difficile innanzitutto per il percorso, velocissimo più nella prima che nella seconda parte tanto che si prospetta un passaggio in 1h12 per la rappresentante della Forestale (ci sarà chi vorrà passare ancora più veloce? Probabile, viste le avversarie) e che nella mezza conclusiva vedrà venire al pettine tutti i nodi della competizione. Il campo delle avversarie è di prim’ordine, anche se è ancora recente la Maratona di new York che ha “convogliato” il meglio della maratona al femminile. La gara di Tokyo varrà però come selezione olimpica per la squadra di casa, ci sarà quindi la campionessa olimpica uscente Mizuki Noguchi e con lei un’altra giapponese con un primato personale inferiore alle 2h20, Yoko Shibui. Attenzione poi all’altra giapponese Hiromi Ominami, quest’anno vincitrice a Rotterdam, alla kenyana Salina Kosgei quarta a Londra 2007 e alla lituana Balciunaite già seconda a Tokyo nel 2005. Sono tutte atlete con un primato personale inferiore a quello della Genovese, che per acclimatarsi ha scelto di partire lunedì scorso. La sfida è aperta a qualsiasi risultato, la speranza è che la campionessa veneta possa giocarsi le sue carte fino in fondo, pensando al suo reale obiettivo, la qualificazione per le Olimpiadi di Pechino 2008. Gabriele Gentili Nella foto: Bruna Genovese in occasione della sua ultima maratona, a Goteborg 2006 (foto Giancarlo Colombo per Omega/Fidal)


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