Taylor scalpita: "Voglio quel record!"

29 Maggio 2017

Nel meeting della Diamond League a Eugene, il triplista statunitense è atterrato oltre il fatidico muro dei 18 metri per la quinta volta in carriera

di Giorgio Cimbrico

In una prova multipla che non esiste, il tessarathlon, quattro prove, Christian Taylor ha un record che nessuno può insidiargli: 4753 punti che derivano da 20.70 nei 200, 45.17 nei 400, 8,19 nel lungo, 18,21 nel triplo. I punti accumulati nell’hop step and jump sono ben oltre il 25%: 1294.

Christian è un tipo simpatico e disponibile, gradito a tutti, ma sa anche essere molto serio: “Lo dico da anni, ma ora comincia a bruciarmi dentro: voglio quel record e ho deciso di spingere per arrivarci”. Le parole sono state pronunciate dopo il 18,11 di Eugene quando, dopo essere stato il primo della storia a cedere una gara rimbalzando oltre il muro (18,06 Pichardo, 18,04 Christian a Doha 2015), è stato protagonista di un’altra competizione con due uomini da +18: Will Claye, vecchio compagno di università in Florida, con i Gators, ha preso sabbia a 18,05 con 2,4 a favore. Può essere una consolazione, per il pio Will, gran lettore della Bibbia, annotare un nuovo pb portato a 17,82 con vento a 1,7.

VIDEO | IL SALTO A 18,11 DI CHRISTIAN TAYLOR NEL TRIPLO DI EUGENE

I triplisti finiscono con le solite etichette addosso, prese dalla zoologia e dall’entomologia: canguri, cavallette. A guardare Taylor non viene il desiderio di appiccicar né l’una né l’altra: la sua è un’azione radente, un continuum senza strappi, senza sbandamenti, senza che l’altimetria subisca brusche impennate.

Ha un padre nativo di Barbados (le fibre nobili del Caribe non potevano mancare) e una capacità di apprendimento che gli ha permesso di conquistare due titoli olimpici mutando il piede di battuta: dal sinistro al destro. “Si è trattato di usare un’altra zona del cervello: su quel piede, su quei muscoli avevo accumulato la mia memoria”. L’operazione, poi il lavoro fianco a fianco con il coach Rana Reider è andato a buon fine e lo ha portato a concedere un bis olimpico che mancava dal tempo di Viktor Saneyev: in realtà il sovietico dell’Abkazia fece tris nella parentesi ‘68-’76, sfiorando il poker a Mosca.

I cinque diciottometristi
Christian Taylor 5 (18,21, 18,11, 18,06, 18,04, 18,02)
Jonathan Edwards 4 (18,29, 18,16, 18,01, 18,00)
Pedro Pichardo 2 (18,08, 18,06)
Kenny Harrison 1 (18,09)
Teddy Tamgho 1 (18,04)

Con vento a favore
Jonathan Edwards 2 (18,43, 18,39)
Willie Banks 2 (18,20, 18,06)
Mike Conley 1 (18,17)
Will Claye 1 (18,05)

Nella combinata, il britannico è ancora avanti 6-5 ma il sorpasso finale e totale può essere solo questione di tempo. Nel caso, Christian ha la chance di diventare il primo ad atterrare oltre i 60 piedi, 18,288, esattamente il record del mondo vecchio 22 anni di Edwards, salutato quel giorno di magnifica estate scandinava sia dagli adepti del sistema metrico decimale sia da quelli dell’imperiale che ebbero in sorte di assistere al raggiungimento di una barriera tonda e così storica.

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