Sulle vette dell'alto indoor

02 Febbraio 2015

A pochi giorni dai meeting indoor di Banska Bystrica e Trinec ecco qualche interessante raffronto tra le misure saltate in sala e all'aperto da grandi interpreti della specialità    

di Giorgio Cimbrico

Avvicinandosi gli appuntamenti di Banska Bystrica e di Trinec, scatta il desiderio di parafrasare una vecchia canzoncina, che spesso finiva in modo triviale: senza pioggia e senza vento, le gare indoor possono trasformarsi in un eccellente convento, specie per i saltatori che si elevano. Non è un segreto che la miglior misura (record mondiale assoluto) nell’asta, 6,16, sia stata ottenuta da Renaud Lavillenie sotto il tetto di Donietsk. Ma anche i saltatori in alto hanno spesso saputo approfittare di condizioni asettiche, e così perfette.

Quel buonanima di Volodja Yashchenko superò in inverno (agli Europei di  Milano) due centimetri più di quanto aveva scavalcato otto mesi prima a Richmond (2,35 a 2,33) e undici anni dopo, ai Mondiali di Budapest, Javier Sotomayor pareggiò con 2,43 quanto aveva firmato a Salamanca, una pedana che si sarebbe rivelata fondamentale nello sviluppo e nella storia della specialità.

Queste sono le punte dell’iceberg ma altri atleti si sono rivelati più “invernali” che “estivi”, e in questa dimensione sono i tedeschi a farla da padroni: una delle ragioni può essere individuata nell’articolata stagione indoor che da molti anni va in scena su un buon numero di palcoscenici. Sia come sia, Carlo Thranhardt può vantare un +5 (2,42 indoor, 2,37 outdoor), Dietmar Mogenburg +3 (2,39 contro 2,36) e Ralf Sonn eguaglia il biondissimo Carlo con un +5 che è frutto del differenziale tra 2,39 e 2,34. A questa tribù appartengono anche Ivan Ukhov (+1 derivato da 2,42 e 2,41) e il piccolo svedese Stefan Holm (+3, 2,40 e 2,37). Nelle zone molto nobili si piazza Marco Fassinotti con +4 (2,34 e 2,30).

Tra i grandi, Sotomayor è a -2 (2,43 contro 2,45), Patrick Sjoberg si colloca a -1 (2,41 e 2,42), Igor Paklin è a -4 (2,38 e 2,42) e a un differenziale da -5 si colloca Mutaz Essa Barshim, 2,38 e 2,43. Ma nessuno può contrastare Bohdan Bondarenko che piazza sul tavolo un formidabile – 15: la miseria di un vecchio 2,27 al coperto e 2,42 all’aria aperta.

Se la rilevazione non è completa, non è dovuta né a superficialità né a manchevolezza. E’ solo un invito ai frequentatori di questo sito a continuare nella ricerca. Come si diceva una volta a Salsomaggiore, concorso di Miss Italia, ne vedremo delle belle. L’esplorazione potrebbe continuare investendo anche con altri salti. Ad esempio, il triplo. Con un paio di sorprese azzurre.

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