Strada: Metto Kipkering e Laura Mazzucco s'impongono nella maratona di Avigliana



Avigliana (TO) 29 ottobre. Debutto dell’ultima nata fra le maratone italiane, la “42000 passi in ValSusa” che domenica ha radunato lungo le sponde del Lago Grande circa 400 appassionati delle lunghe distanze, 500 che hanno preso parte alla Stravigliana di 10 chilometri, competitiva e non, un centinaio di ragazzi delle categorie giovanili e una dozzina di atleti in handbike che si sono sparati tutta la distanza di 42 chilometri e 195 metri.

Soprattutto quest’ultimo è un dato di grande rilievo, coi primi due che hanno viaggiato molto forte staccando progressivamente gli atleti, così da giungere oltre mezz’ora prima dei migliori corridori. Gianfranco Pigozzo che in 1h 41’34 ha preceduto di nove secondi Moreno Negri. Intanto si stava disputando la Stravigliana col percorso comune nel primo tratto di 10 chilometri. Vittoria da pronostico a Valerio Gullì dell’Esercito, uno che, a causa di incidenti, non ha potuto godere di una carriera pari al suo grande talento. Al secondo posto Bruno Santachiara e quindi Cerva. Prima donna, Antonella Gatti. Da segnalare la presenza di parecchi amministratori locali, in calzoncini e maglietta, molto impegnati nello sforzo.

Intanto, lungo le strade e i paesi della bassa valle (Almese, Villardora, Novaretto, Caprie, Condove, San Valeriano, Sant’Antonino, Vaie, Chiusa San Michele e Sant’Ambrogio) si dipanava la lunga teoria dei concorrenti. In testa s’andava a formare un sestetto coi keniani Metto Kipkering, Philemon Serem, Joshua Rop, Noah Kutung, l’azzurro di corsa in montagna, il chiusino Gabriele Abate e il marocchino Hicham El Barouki. Ritmo non forsennato, tanto che il passaggio a metà gara avveniva in oltre un’ora e undici.

A Condove il primo cambio deciso quando Serem decideva che così non andava bene; si staccavano El Barouki e Abate che, nelle intenzioni avrebbe solo voluto condurre un test fin verso i 30 chilometri. Poi toccava a Rop cedere e quindi al piccolo Kutung. Nel finale Metto Kipkering calava le carte migliori andando ad avvantaggiarsi sul connazionale Serem, ponendo così il ventiseiesimo sigillo su 38 maratone disputate. 2h 17’ 56 vuol anche dire una seconda metà assai più veloce, quasi 5 minuti in meno della prima parte. A 29 secondi Serem, poi Kutung.Primo italiano, al sesto posto, Gabriele Abate mentre la prima donna fra i disabili è la sorridente Francesca Fenocchio, campionessa del mondo a cronometro.

Intanto si definisce anche il podio femminile con Laura Mazzucco che resiste al ritorno di Grazia Cammalleri; sul gradino basso sale la De Joannes.

 

(Fonte: Podistica Tranese TO045 - Renzo Fallarini)



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