Stoccolma, tutte le superstar in gara



Tanti i campionissimi di scena a Stoccolma, nella due giorni dell'Europeo per Nazioni. Dovendo scegliere un nome su tutti, da preferire è certamente quello di Christophe Lemaitre, lo sprinter francese che dopo aver fatto gridare il mondo nel 2010, per essere riuscito, primo bianco di sempre, a correre i 100 metri in meno di 10 secondi, quest'anno sembra averci preso gusto, tanto da aver portato il personale ben al di sotto della barriera, con 9.96 (il sette giugno; in questa pazza stagione della velocità, è solo il dodicesimo tempo al mondo...). Bella la sfida tra lui ed il britannico Dwain Chambers (risolta in un totale annientamento - a favore di Cristophe - a Barcellona), mentre sulla distanza doppia il francesino non dovrebbe avere avversari in grado di impensierirlo. Da seguire il duo britannico degli ostacoli composto da Andy Turner e Dai Greene, con quest'ultimo (già sceso a 48.24 sul giro) in ottime condizioni di forma. I salti in elevazione, seppure con la loro formula contestata, dovrebbero vivere delle gesta del russo Dmitrik (2,35 in stagione) e del francese Renaud Lavillenie (5,83 all'aperto quest'anno, ma già capace di 6,03 nelle indoor). Teddy Tamgho (Francia, triplo) è certamente un'altra delle superstar della manifestazione, così come il discobolo tedesco Robert Harting, capolista mondiale stagionale con un eccellente 68,99. Il martello vivrà del nuovo confronto tra il russo Zagorniy e il nostro Nicola Vizzoni, con il tedesco Esser e il bielorusso Kryvitski in agguato sul filo degli 80 metri. Nella staffetta veloce, nuova riedizione del derby Italia-Francia, con la Gran Bretagna ansiosa di recuperare il (poco) terreno recentemente perduto. In campo femminile, quella degli 800 metri è la prima gara di grande spessore internazionale, con 4 atlete (Lobanova, Savinova, Meadows, e Arzamasava) già capaci di sub-2 minuti in stagione, con la rientrante Elisa Cusma tutte in grado di dar vita ad una gara di spessore. Mezzofondo prolungato che vivrà sull'ormai consueto scontro tra spagnole e portoghesi, con le russe a fare (spesso) da terzo incomodo (da segnalare il rientro in una grande manifestazione della neomamma Galkina, la primatista del mondo delle siepi), mentre l'asta donne vivrà sull'estro della polacca Anna Rogowska. Ma è nel triplo che si accenderanno le polveri azzurre, con il confronto tra l'ucraina Olha Saladuha (la campionessa europea di Barcellona, 14,98 nel 2011), la russa Natalya Kutyakova (14,67) e la palermitana Simona La Mantia (14,43, argento a Barcellona e oro nel marzo scorso a prigi, agli Euroindoor). Nei lanci, spicca il nome della tedesca Betty Heidler, la rossa campionessa iridata Osaka (argento a Berlino) ed europea a Barcellona, che il 21 maggio di quest'anno ha sfiorato la storia, piazzando il record del mondo a poco più di mezzo metro dalla fatidica soglia degli 80: 79,42.

m.s.

Nella foto, Christophe Lemaitre (Giancarlo Colombo/FIDAL)




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