SoloWomen Run. La gara delle Donne



(guidolai) - Sarà un fine settimana ricco di manifestazioni quello che si propone all'atletica sarda in questa prima settimana del mese di marzo. Manifestazioni di prestigio ormai consolidate nella nostra Isola e nel calendario regionale come ad esempio la IX° Ediz. della Gran Fondo del Sulcis - Memorial Armando Mandaresu. Manifestazione Regionale di Corsa su Strada Valida per l'assegnazione del titolo di Campione Sardo Militare e Forze di Polizia di Corsa in montagna, organizzato dalla Pol. Dilettantistica Atletica Santadi in programma domenica 8 marzo con  partenza da Uta, loc. Santa Lucia e arrivo a Santadi, loc. Pantaleo. Così come la Corri Uri - I° Memorial Livia, che si svolgerà in concomitanza con la 25 Ediz. della Sagra del Carciofo, organizzata dalla Pro Loco di Uri (SS) in collaborazione con l'Atletica San Giovanni, e non ultimo  i Campionati Italiani Individuali e di Società di Cross Master in programma a Pellerina (TO). Ma vorrei soffermarmi su un altra manifestazione in programma domenica 8 marzo a Cagliari  la "SoloWomenRun"  manifestazione riservata alle sole donne che celebrano questo evento in concomitanza con la "Festa della Donna". Ritengo che gli aspetti sociali e culturali che la manifestazione vuole mettere in rilievo siano veramente importanti. E' un evento unico, che mai è stato organizzato nella nostra Isola. L' iniziativa vuole richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sul  ruolo della donna nella nostra società in un periodo in cui, i mass media nazionali ci indicano l'aumento, in maniera esponenziale, degli episodi di violenza sulle donne. Yara Gambirasio, Elena Ceste, Melania Rea, Sarah Scazzi non sono che qualche esempio di "vittime" e che comunque non rappresentano la punta di un iceberg mediatico che giornalmente ripropone nuove terribili ed agghiaccianti verità sui loro "certi" o "possibili" carnefici. Ancora oggi, i fatti di cronaca, ci dicono che la vita di molte ragazze e di molte donne continua ad essere spezzata. Le loro capacità intellettive ed affettive brutalmente compromesse dove la violenza viene perpetuata sulle donne senza differenza di età colore della pelle o status sociale, confermandosi un crimine aberrante non solo contro le donne ma contro tutta l'umanità che ha combattuto e combatte battaglie sociali a favore di una corretta uguaglianza tra uomo e donna. Un indagine ISTAT riferita al 2009, compiuta su un campione di 25.000 donne ha accertato che le donne tra i 16 e i 70 anni che dichiarano di essere state vittime di violenza, fisica o sessuale, almeno una volta nella vita sono 6 milioni e 743 mila, cioè il 31,9% della popolazione femminile; considerando il solo stupro, la percentuale è del 4,8% (oltre un milione di donne). Che Il 14,3% delle donne afferma di essere stata oggetto di violenze da parte del partner: per la precisione, il 12% di violenza fisica e il 6,1% di violenza sessuale. Del rimanente 24,7% (violenze provenienti da conoscenti o estranei), si contano 9,8% di violenze fisiche e 20,4% di violenza sessuale. Per quanto riguarda gli stupri, il 2,4% delle donne afferma di essere stata violentata dal partner e il 2,9% da altre persone. Che Il 93% delle donne che afferma di aver subito violenze dal coniuge ha dichiarato di non aver denunciato i fatti all'Autorità; la percentuale sale al 96% se l'autore della violenza non è il partner.  I numeri fanno spavento ma inorridisce di più pensare che, ancora oggi, ci siano in giro tanti "Orchi" liberi. Liberi di continuare con le loro violenze tra le mura domestiche e non, sicuri che, avere in mano l'arma del ricatto (figli, sostentamento economico e minacce), può garantirgli una sicura immunità per i loro crimini. Le violenze contro le donne non sono un fenomeno isolato di ordine pubblico, ma il segno preciso della necessità di un ripensamento culturale dei rapporti uomo-donna. Bisognerebbe domandarsi perché il nostro paese non si è ancora adeguato alle direttive europee che raccomandano da ormai 15 anni l'istituzione dei "Centri Antiviolenza" in numero adeguato in ogni città? Così come una legge idonea che sia capace di istituire una rete capillare dei "Centri Antiviolenza" in ogni comunità che possa realizzare quei 7.500 posti letto necessari per rispettare quei parametri che L'Europa ci ha indicato?. E' un fenomeno atavico. In Italia le donne hanno avuto il diritto di voto nel 1946 dopo una dura battaglia politica costantemente avversata dai partiti al Governo. Questo affermava Francesco Crispi, Presidente del Consiglio dal 1887 al 1896, al Parlamento Italiano in merito alla legge sul diritto di voto alle donne " La donna è regina dei cuori finché resta estranea alle lotte politiche, ma se la spingerete nella politica non sarà più il tesoro della famiglia, non potrà più provvedere alle necessità del marito e dei figli, né assisterli. Se voi, o signori, fate entrare la donna nella politica, essa non sarà più l’angelo consolatore della famiglia." La storia ha detto il contrario."La vita senza libertà è come un corpo senza lo spirito" (Kahlil Gibran) ed è per questa libertà e per i tanti diritti, ancora oggi non riconosciuti, che le donne che parteciperanno alla SoloWomenRun si presenteranno a Cagliari per vivere, insieme a tante altre donne e uomini (spettatori) la loro festa ricordando, come disse William Shakespeare che " La donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata." Allora amici atleti, l'8 di marzo, che voi partecipiate ad Uri alla Sagra del Carciofo o a Santadi alla Gran Fondo del Sulcis, portatevi appresso un rametto di mimosa e donatelo ad una donna. E' solo un semplice gesto ma che vale più di mille parole.



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