Shanghai: McLeod e keniane super

14 Maggio 2016

Il giamaicano 12"98 sui 110hs, vincono Gatlin e Bondarenko nella seconda tappa della Diamond League. Sconfitte di Lavillenie, Rudisha e Kovacs. Grandi risultati nel mezzofondo donne.

di Marco Buccellato

Nella seconda tappa della IAAF Diamond League a Shanghai, grandi gare di mezzofondo e sconfitte per Renaud Lavillenie e David Rudisha. Faith Kipyegon (3'56"82 sui 1500 donne), Hyvin Kiyeng (9'07"42 sui 3000 siepi), Muktar Edris (12'59"96 nei 5000 uomini), Omar McLeod (12"98 sui 110hs) e Sandra Perkovic (70,88 nel disco) realizzano cinque record mondiali stagionali. Nel bilancio di Shanghai anche un record della Diamond League, sei primati del meeting e un record asiatico. Renaud Lavillenie (5,83) perde contro lo statunitense Kendricks (5,88), Rudisha crolla nel finale e chiude quinto gli 800 vinti da Rotich in 1'45"68. L'alto va a Bondarenko con 2,28, Gatlin conquista i 100 in 9"94, nel lungo si impongono la Spanovic con 6,95 e il cinese Gao con 8,14. Nel peso successo-sorpresa di Roberts con 21,40, giavellotto a Rohler con 85,71, 200 donne alla Ahoure in 22"72, 400 piani a Shaunae Miller in 50"45, 400hs uomini a Tinsley in 48"90, alto donne alla Spencer con 1,94.

Il mezzofondo donne brilla grazie alla strepitose prestazioni delle keniane: sui 1500 metri Faith Kipyegon, con un giro conclusivo in 58"5, dopo l'ottimo pace dell'ucraina Tverdostup, stravince il confronto con le etiopi abbassando il già suo record nazionale a 3'56"82, mondiale stagionale e record del meeting, un fatto non trascurabile poiché apparteneva alla primatista del mondo Genzebe Dibaba (3'57"77). Scendono sotto i quattro minuti anche la connazionale Hellen Obiri (3'59"34) e l'etiope Seyaum (3'59"98), si ferma appena sopra l'altra etiope Sado in 4'00"08. Nei 3000 siepi la campionessa del mondo Hyvin Kiyeng fa impallidire il record del meeting in 9'07"42, sesta prestazione all-time e record mondiale 2016, agguantando la coraggiosa Ruth Chebet, keniana naturalizzata nel Bahrain, al comando dal secondo chilometro, che finisce anche per inciampare nel cordolo e cadere prima dell'ultimo ostacolo, salvo rialzarsi e frantumare in 9'15"98 il suo record asiatico, nonostante la perdita di secondi preziosi. L'ultimo chilometro della Kiyeng è da incorniciare, dopo il 6'03"20 che il display segnava a due terzi di gara. Terza l'etiope Assefa in 9'21"07, record nazionale indiano per la Singh (9'26"55).

Gara ad eliminazione sui 110 ostacoli: la squalifiche per "false start" mietono vittime illustri come il primatista nazionale spagnolo Ortega e il recordman mondiale Aries Merritt. Il favorito Omar McLeod non si lascia intimidire dalla corsia vuota alla sua destra e parte a razzo con tanto di ostacoli sorvolati senza patemi di carattere tecnico. Il display segna un ottimo 12"98, primo crono dell'anno sotto i 13 secondi, a un centesimo dal record del meeting di Liu Xiang. Dopo aver stabilito il record mondiale di essere l'unico uomo a poter vantare tempi sotto i 10" sui 100 e sotto i 13" sui 110hs, il giamaicano fa ancora meglio a Shanghai: aggiorna la statistica realizzando la doppia impresa nel corso della stessa stagione. Si esprime bene anche il connazionale Parchment (13"12), per il terzo posto la spunta in 13"33 il cinese Xie Wenjun per questione di millesimi contro il francese Bascou. Oliver è solo quinto in 13"38.

Arriva il primo "meno-13" anche sui 5000 maschili, ma qui il cronometro si esprime in minuti. L'exploit è il frutto di un ultimo chilometro a ritmo sostenuto dopo un passaggio ai 3000 da gara tattica (7"56"07). Nella bagarre degli allunghi la spunta l'etiope Muktar Edris in 12'59"96, mondiale stagionale e record del meeting, che in volata mette il bavaglio all'ugandese Joshua Cheptegei (13'00"60, primato personale) e all'esperto keniano Thomas Longosiwa (13'01"69). Nella fase decisiva si spegne l'etiope Kejelcha, vincitore della Diamond Race nel 2015, che salva il quinto posto in 13'03"29.

Miti sconfitti: perdono Renaud Lavillenie e David Rudisha. Il francese spegne la luce sbagliando due volte a 5,88, misura superata dallo statunitense Sam Kendricks, riservandosi la terza prova a 5,93 con esito negativo. Sbaglia anche Kendricks, ma il successo è suo col primato personale outdoor di 5,88 (5,90 indoor quest'inverno). Per Lavillenie si tratta della terza sconfitta negli scontri diretti con Kendricks, pur conducendo ampiamente con nove successi contro i tre dell'americano. Terzo il campione del mondo di Pechino Shawn Barber (5,70). David Rudisha paga lo scotto della partenza ritardata della lepre Som, che suda sette camicie per portare il keniano alla campana in 52"68. Il primatista del mondo deve così gestire l'inatteso "piano B", avere tutti gli avversari addosso.

Saltata l'opportunità di migliorare il record del meeting, Rudisha tiene faticosamente fino all'ingresso in rettilineo ma viene poi superato all'interno dall'altro keniano Ferguson Rotich, che vince in 1'45"68 e porta a casa il terzo successo della carriera nei confronti diretti con Rudisha, e poi da Biwott. Rudisha chiude quinto, rialzandosi, in 1'46"24.  

La "prima" stagionale di Bohdan Bondarenko si risolve in una vittoria a quota 2,28, la stessa misura superata dai cinesi Zhang Guowei e Wang Yu e dal siriano Ghazal. Solo due salti validi per l'ucraino campione mondiale a Mosca 2013, a 2,20 e 2,28, poi tre errori a 2,34 dopo che i suoi avversari avevano alzato bandiera bianca a 2,31. I cinesi reggono il confronto d'élite anche nel lungo uomini, dove Gao Xialong fa il colpo con 8,14 e salva la vittoria per la seconda miglior misura contro il sudafricano Samaai (8,14 anche per lui), avendo rinunciato ai tre salti conclusivi. Samaai pareggia il conto con Gao al quinto salto, ma il cinese con l'8,09 ottenuto al terzo turno si garantisce la vittoria per due centimetri (8,07 per Samaai).

La discobola croata Sandra Perkovic non perdona e al cospetto delle cubane sfodera la miglior prestazione mondiale dell'anno (70,88), migliorando anche il record del meeting (70,52) che le apparteneva, e il record della Diamond League. Anche l'australiana Dani Samuels fa meglio delle cubane (Caballero terza con 66,14) piazzando il terzo miglior lancio della carriera in extremis (67,77). La Perkovic nell'arco della carriera ha perso soltanto una volta dalla Caballero, in occasione della finale mondiale di Pechino. Altra rivincita del post-Pechino nel lungo donne: è in favore della lunghista serba Ivana Spanovic che con 6,95 migliora il record del meeting e regola la canadese Nettey e la campionessa del mondo Bartoletta, entrambe a 6,75.

L'avvio di Justin Gatlin sui 100 uomini relega nel limbo dei ricordi i postumi dell'infortunio patìto in inverno, l'accelerazione è quella dei giorni migliori ma paga qualcosa nella fase lanciata, meno fluida del solito. Il 9"94 con vento nullo (secondo crono mondiale dell'anno) gli basta per lasciarsi alle spalle il rivale più accreditato della serata (Ogunode 10"07), e gli avversari di sempre Rodgers (10"10) e Collins (10"17). Da segnalare in un'altra serie il personale portato a 10"22 dal campione mondiale allievi Sani Brown, battuto dal semiomonimo Aaron Brown (Canada, 10"14). Sui 200 donne l'ivoriana Ahouré affianca Veronica Campbell-Brown all'ingresso in rettilineo e gesitsce meglio il lanciato precedendo di dieci centesimi la giamaicana in 22"72 e l'altra caraibica McLaughlin (22"94). Ivet Lalova-Collio va a punti, chiudendo quarta in 23"04. Per le sprinter USA una serata da dimenticare: Whitney, Townsend e McGrone si ritrovano dal sesto all'ottavo posto con crono improponibili.

Esordio stagionale vincente per Thomas Rohler: il tedesco cala l'asso della serata in apertura con 85,71, misura vincente, davanti al duo ceco Vadlejch (84,77) e Vesely (83,81). Il primatista del meeting Abdelrahman chiude in quarta posizione con 83,16. Perde uno dei favoriti della serata, il campione del mondo di getto del peso Joe Kovacs, solo terzo con 20,82 dietro il connazionale Kurt Roberts (21,40, seconda misura dell'anno all'aperto) e il neozelandese campione mondiale indoor Tom Walsh (21,20). Sui 400 donne pronostico confermato dal successo di Shaunae Miller, argento mondiale a Pechino. Nel finale la sua azione si indurisce e il crono (50"45, a otto decimi dal suo primato mondiale stagionale) non premia più di tanto la saggezza della sua distribuzione. Seconda è la giamaicana McPherson in 50"98, terza Natasha Hastings in 51"10.

I 400hs vanno al regolare statunitense Tinsley, argento a Londra e a Mosca, che in 48"90 regola il polacco Dobek (49"01, primato europeo stagionale) e il bahamense Gibson (49"11). Solo sesto il campione del mondo Bett in 49"31. Nell'alto donne vince Lavern Spencer di St.Lucia, la specialista più in forma del momento, con 1,94 a parità di misura con l'uzbeka Dusanova. L'elenco dei primati del meeting è chiuso dal 43"04 con cui il quartetto veloce femminile della Cina ha vinto la 4x100. La Cina vince anche la 4x100 uomini in 38"71 su una formazione giamaicana priva dei pezzi migliori (38"85). La IAAF Diamond League prosegue domenica prossima con l'esordio africano di Rabat nel circuito, cui seguirà la tappa di Eugene il 28 maggio, per poi approdare alla prima data europea, il Golden Gala Pietro Mennea del prossimo 2 giugno.

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