Seguendo la Fiaccola. Da Oschiri a Bosa.



(Giuseppe Spanedda) - Una folla sempre più numerosa, soprattutto nei grandi centri, ed un crescente numero di atleti confermano il successo di una iniziativa   che ha saputo coniugare l’aspetto profondamente religioso con quello sportivo, anche non agonistico, ma che si riconosce nei valori che sono propri della dottrina cristiana. Cresce  infatti  costantemente  il numero delle richieste delle società sportive che chiedono di potere partecipare alla cerimonia del trasferimento della fiaccola da un Santuario Mariano ad un altro, e delle località che chiedono che la fiaccola le attraversi e sosti,  anche per un breve periodo. Dopo l’esaltante   cerimonia di Oschiri la fiaccola è ripartita   con gli Atleti della Runners Oschiri verso la  destinazione di Tempio, con la presenza di grandi e piccoli atleti, da Antonio Carboni a M. Domenica Manchia ed al resto della famiglia del Dott. Sotgia.  Da Tempio a Calangianus è stata la famiglia Buttau, padre e figlio, a concludere agevolmente il percorso, mentre da Calangianus a Luogosanto si sono alternati gli atleti di Luras e di Arzachena, con la costante presenza di Giovanni Careddu, che ha effettuato l’intero tragitto, e di Nina Casu, per l’occasione trasformatasi da velocista in fondista.   Da Luogosanto a Tergu, che rappresentava per lunghezza la seconda tappa del percorso, superata dalla Escolca – Lanusei, che ha attraversato longitudinalmente oltre metà dell’isola, grandi protagonisti gli atleti della PAO di Olbia. Da Tergu ad Osilo gli atleti della Monte Acuto Marathon, guidati da Giampaolo Palmas, hanno voluto partecipare ancora una volta ad una fase  al pellegrinaggio, trasportando con grande passione non solo sportiva la fiaccola fino alla storica chiesa parrocchiale di Osilo. I Guerrieri del Pavone, con Marco Eugenio Sanna in testa, hanno preso la fiaccola per condurla fino al Santuario del Latte Dolce a Sassari. A compiere l’intero percorso da Osilo a Sassari, con altri che si alternavano, i coniugi Fiori, atleti entrambi, che desideravano sciogliere un voto. Dal Latte Dolce, dove la fiaccola è arrivata e partita con un imponente schieramento di polizia municipale,   gli atleti hanno percorso un ampio giro della città, giungendo fino allo Stadio   dei Pini, dover era in svolgimento una manifestazione di atletica leggera, e dove Alba Carboni, Franco Zara e Samuele Drò  sono riuscito anche a compiere un intero giro di pista senza disturbare o interrompere le altre gare. Domenica la fiaccola è partita con  destinazione la Basilica di San Pietro di Sorres, in comune di Borutta, splendido esempio di architetture romanica in Sardegna, governata dai frati benedettini. Commovente cerimonia all’arrivo dove gli atleti dei Guerrieri del Pavone hanno voluto aggregare al pellegrinaggio  anche atleti diversamente abili, visibilmente contenti e commossi per questa partecipazione. I coniugi Fiori, anche oggi protagonisti, hanno aggiunto al loro impegno anche la mamma Elena, almeno per la fase finale. Da San Pietro di Sorres al Santuario di N.S. di Seunis  di Thiesi, e da qui, attraverso Ittiri, fino alla Madonna di Valverde ad Alghero, con l’appassionato gruppo della storica Società Cannedu di Ittiri, guidata da Pietro Pisanu.  Da Alghero a Bosa la performance agonistica più rilevante: un solo atleta coprirà l’intera distanza, senza soste:   si tratta di Roberto Zanda, supermaratoneta, in procinto di partire per l’Australia  per un’altra prova estrema. 



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