Schwazer: non devo chiedere scusa

Come quattro estati fa Alex Schwazer si trova nell'occhio del ciclone.

Alla vigilia di Londra 2012 ci fu la positività all'Epo a mettere a soqquadro la vita privata e sportiva del marciatore di Calice di Racines, oggi, a poche settimane da Rio 2016, edizione dei Giochi che doveva segnare la rinascita dell'altoatesino, un nuovo controllo lo pone nuovamente con le spalle al muro.

Se però prima di Londra Alex Schwazer aveva ammesso di aver fatto uso di sostanze dopanti, in questa circostanza l'atleta nostrano nega qualsiasi coinvolgimento con la positività ad anabolizzanti sintetici riscontratagli in seconda analisi, il 12 maggio scorso, su un controllo effettuato il primo gennaio. "Come quattro anni fa sono ancora qui davanti a voi - racconta alla stampa l'atleta -, ma questa volta non devo chiedere scusa a nessuno. Questa volta non ho fatto nessun errore. Su di me se ne sono dette tante e ci sta, perché la mia credibilità, da ex dopato, è quella che è, ma su questa faccenda andremo fino in fondo".

Il marciatore e tutto il suo entourage ci vuole vedere chiaro e soprattutto vuole farlo in tempi rapidi, per cullare ancora il sogno di vedere Alex Schwazer in gara a Rio de Janeiro. "I tempi sono stretti (il 5 luglio ci sarà l'analisi sulla provetta B, ndr) - aggiunge Schwazer -, ma anche se non mi faranno andare ai Giochi, darò il 100% perché emerga la verità. Voi non immaginate nemmeno il percorso che ho fatto per arrivare fino a qui. Mi sono dopato in passato, è vero, ma oggi solo la parola doping mi fa schifo. Ieri, quando ho saputo questa cosa, ho pensato di smettere totalmente; oggi sto peggio di ieri, ma devo andare avanti, continuare a lavorare, soprattutto per chi mi è stato vicino, per il professor Donati che ha fatto tanto per me e che merita rispetto".


Donati: "Alex paga una vendetta nei miei confronti"

Alla conferenza stampa tenutasi questa sera all'Hotel Laurin di Bolzano è intervenuto anche l'allenatore di Schwazer, Sandro Donati, paladino della lotta al doping, il quale ha sottolineato le anomalie di analisi relative all'esame incriminato. "Appena appresa questa cosa avrei potuto abbandonare Alex (Schwazer, ndr) e invece lo sosterrò fino alla fine, perché so che è estraneo alla vicenda - racconta Donati -. Con Alex abbiamo intrapreso un percorso rivoluzionario, che evidentemente ha creato delle invidie e che non ha rispecchiato il volere del sistema. L'antidoping va a colpire gli atleti, che sono i soggetti più deboli, e non i tanti dirigenti che con il doping hanno a che fare; questo è un concetto che ho sempre portato avanti e credo che essere stato vicino ad Alex in questo periodo sia stato per lui un handicap, visto che ora paga una vendetta nei miei confronti. Signori, si è andati a ripescare un test negativo a distanza di 5 mesi e mezzo, trovando delle quantità irrisorie di anabolizzanti sintetici, le quali, assieme, portano alla positività. Le tempistiche e le modalità sono discutibili e in tutti questi mesi ho sempre respirato un'atmosfera negativa attorno all'atleta. Alex è il più forte di tutti, ma a qualcuno questa cosa non va giù. Sia a Roma che a La Coruna ci hanno consigliato di non vincere e oggi siamo qui a dover combattere contro questa accusa assurda".


Brandstätter: "Faremo denuncia penale contro ignoti"

Durissimo anche il legale di Alex Schwazer, Gerhard Brandstätter, il quale parla di un'accusa ingiusta. "Non possiamo accettarla - commenta l'avvocato - perché Alex Schwazer non ha nulla a che fare con questa vicenda. La vicenda è strana e assurda nello stesso tempo: tutte le analisi successive al primo gennaio fatte nel corso dei mesi hanno dato esito negativo e stranamente, dopo la vittoria di Alex a Roma, esce questa cosa. Se l'atleta doveva essere fermato, andava fatto prima, ma non essendoci test positivi non è stato possibile farlo e si è arrivati a pochi giorni dai Giochi per impedire la sua partecipazione. Alex è totalmente estraneo a questa vicenda e confida ancora di partecipare alle Olimpiadi. Da parte nostra faremo di tutto perché questo suo desiderio venga esaudito: ora faremo immediatamente denuncia penale contro ignoti".



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