Sarule - Corsa di Primavera tra Cultura Storia e Sport.



(guidolai) Oggi 9 Maggio l’Atletica Isolana dei “road runners” si sposterà a Sarule dove, organizzata dalla Municipalità locale con a capo il suo Sindaco Mariangela Barca e dall’Atletica Orani società del Presidente Maria Lucia Coi, si svolgerà “La Corsa di Primavera”  manifestazione organizzata in concomitanza con le celebrazioni per la Festa di San Bernardino, Santo senese molto venerato in Sardegna. L’Atletica isolana si sposta nel cuore della Barbagia di Ollolai dove è inserito questo meraviglioso Paese edificato sulle pendici del famoso “Monte e’ Gonare” località diventata famosa  anche grazie ad un brano musicale composto da un poeta anonimo nel XIX secolo ed entrato a far parte della cultura e della tradizione popolare sarda perché magistralmente eseguito ed  arrangiato da Maria Carta ed  inserito nel repertorio di quasi tutti i cori dell'isola. Sopra il Monte, a protezione del popolo sardo, il Santuario di Nostra Signora di Gonare. La storia popolare racconta che il Santuario venne  costruito come ex voto dal giudice Gonario II di Torres che, di ritorno dalla Seconda Crociata (1145), promise di erigere una chiesa alla Madonna sul primo lembo di terra che avesse visto se fosse sopravvissuto ad una terribile tempesta che rischiava di far naufragare il suo veliero. La leggenda narra che giunto sulle coste di Orosei il Giudice vide come primo elemento geografico il Monte Gonare, a cui diede il suo  nome e dove fece costruire l’edificio religioso mantenendo la sua promessa.  La storia di Sarule affonda le sue radici storiche nel periodo Nuragico. Ne sono testimonianza i  numerosissimi siti archeologici (circa 40) del suo territorio che mettono in evidenza una storia ancora più antica che ci riporta al  Neolitico. Legate a questo periodo le affascinanti  Domus de Janas (sepolcri scavati nella roccia) di Neunele, Sa Neale e Sa Pranedda. Anche la grande  civiltà nuragica si stabilì tra queste terre: oltre ai resti dei  nuraghi di Iloe, Badu de Orane, Illudei, Letza, Orvanilo, Dospanilo, Illarra, Peddio, si conservano i monumenti sepolcrali  dell’età del Bronzo chiamati “ Tombe dei giganti ” tra cui la meglio conservata è quella di “S’Altare de Logula”. Mentre è totalmente avvolta nel mistero e nella leggenda la storia della fondazione del paese. Si narra infatti di un tal  “donno Sarule” che, intorno all’ anno Mille , si rifugiò con la sua famiglia nell’attuale centro storico tra la chiesa del Rosario e la scomparsa chiesa di Santa Marta. In epoca medievale ritroviamo un personaggio che spesso appare nella storia della Sardegna: un tale “Ospitone” (Dux Hospiton così chiamato da Papa Gregorio Magno in una lettera dove ne sollecitava l’impegno per la conversione dei pagani) che proprio in quell’epoca governava la Barbagia di Ollolai e quindi legato alla storia di Sarule. Di lui si hanno poche informazioni storiche e la sua figura è di difficile localizzazione geografica. La tradizione più ricorrente vuole che egli risiedesse sui monti della Barbagia di Ollolai, a nord del Gennargentu, vicino alla quale i bizantini presidiavano Forum Traiani  (l'odierna Fordongianus. Un’altra tradizione molto seguita è il carnevale Sarulese dove primeggia il costume e la maschera tipica dell’evento: la famosa “maschera a gattu” (Maschera del gatto), citata anche da Grazia Deledda nel romanzo Elias Portolu. Le due gonne del costume tradizionale sono indossate al rovescio, una coperta bianca sulla testa simboleggia la nascita, un velo nero di fronte al viso la morte, e una fascia rossa intorno al capo il matrimonio. Il fantoccio destinato a venire bruciato alla fine dei festeggiamenti è detto “Su Maimone”, vestito con pantaloni da cavallerizzo (pantalones a s'isporta) imbottiti di stracci, gambali, e un camicione che nasconde una damigiana colma di vino con cui si riempiono i bicchieri dei partecipanti ai festeggiamenti. Nel Novecento il paese conosce una certa notorietà grazie alle sue produzioni locali tra cui i tessuti di lana realizzati al telaio. Negli anni Cinquanta, Eugenio Tavolara , direttore dell’ Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigiano (ISOLA),  incantato dalla bellezza della tipica “burra”  sarulese si prodigò per far conoscere e rinnovare la tradizione della tessitura. Le abili artigiane del paese si impegnarono a riprodurre i disegni dell’artista che ricevettero numerosi premi e riconoscimenti internazionali. Tornando alla manifestazione atletica, il Comitato Organizzatore comunica che la gara  competitiva si svolgerà per le vie del centro storico il 9 maggio 2015, con ritrovo dei partecipanti in Via Nazionale fronte Residenza socio sanitaria - casa Ladu. La partenza è prevista per le ore 16:30 con ritrovo giuria e concorrenti per le ore 15:30. Il percorso si snoderà per le vie del centro storico in un circuito di 1600 metri da  ripetere a seconda delle categorie in gara. Il Circuito è alternato da saliscendi su un fondo in lastricato e asfalto con passaggio in prossimità della chiesa di san Michele. Il Comune di Sarule e il comitato di San Bernardino a fine gara, offriranno un ristoro per atleti ed accompagnatori in prossimità della chiesa di San Bernardino.



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