Santiusti: ''Volevo una medaglia''

09 Luglio 2016

La delusione dell'ottocentista giunta a un passo dal podio dei Campionati Europei di Amsterdam. Le dichiarazioni degli azzurri in gara nella quarta giornata.

di Alessio Giovannini

Sedici centesimi che bruciano tantissimo. Per così poco l'ottocentista Yusneysi Santiusti (quinta in 2:00.53) non si è vista al collo la medaglia di bronzo agli Europei di Amsterdam. E questo le riempie gli occhi di lacrime e rabbia. "Ho ancora l'adrenalina in corpo e potrei correre un'altra gara. Ho corso bella concentrata, ma nel finale sono rimasta imbottigliata e non sono riuscita a trovare il mio spazio. E pensare che ce l'avevo in tasca questa medaglia! Ci tenevo a salire sul podio, per fare onore alla mia prima maglia azzurra e per tutti i sacrifici che abbiamo fatto io e il mio allenatore Claudio Berardelli per arrivare fino qui. Gli 800 metri, purtroppo, sono anche questo. Ora pensiamo a Rio".

Joao Bussotti si è ritrovato in finale agli Europei nei 1500 dopo il ripescaggio su ricorso. "Non volevo perdere questa seconda occasione e nel mio piccolo ci ho provato. Malgrado il mio penultimo posto credo di averci messo tutto quello che avevo. E' stata un'esperienza utile anche sentirmi piccolo di fronte a questi atleti e in mezzo a uno stadio pieno di gente".

"Volevo qualcosa di più da questa finale, non mi andava di accontentarmi - il commento del discobolo Hannes Kirchler al termine della prima finale internazionale della sua carriera che lo ha visto al decimo posto -. In qualificazione forse c'erano condizioni migliori soprattutto a livello di vento. Questa stagione sono tornato vicino ai 65 metri, merito del grande lavoro sulla tecnica che in questi ultimi tre anni abbiamo portato avanti io e il mio coach Diego Fortuna".

Due 4x100 azzurre in finale agli Europei. Ad Amsterdam entrambi i quartetti veloci centrano il primo obiettivo per cui erano scese in pista. Ora, all'ultimo round, bisognerà provare a far arrivare il testimone al traguardo ancora più in fretta per un bel posto tra le prime otto staffette del Vecchio Continente e per rafforzare la situazione nel ranking di qualificazione per i Giochi Olimpici. Dopo il 38.58 della batteria, il team maschile composto da Massimiliano Ferraro, Federico Cattaneo, Davide Manenti e Filippo Tortu ne è consapevole e parla praticamente all'unisono: "Il nostro è stato il terzo tempo delle batterie dopo Gran Bretagna e Germani. Domani in finale sarà un'altra storia, ma noi ci crediamo. Siamo un gruppo affiatato e vogliamo provare anche a divertirci e a farvi divertire. Fate il tifo per noi!". Hanno tirato fuori le unghie e lo smalto azzurro con qualche pennellata tricolore le staffettiste Irene Siragusa, Gloria Hooper, Martina Amidei e Audrey Alloh. Per loro secondo posto in batteria (43.33) dietro alla Germania: "Penso di essere partita bene e di aver fatto una buona curva" l'analisi della Siragusa. "Siamo supermotivate e lo saremo ancora di più domani" continua la Amidei. "L'importante è essere arrivate in finale, ora dobbiamo solo migliorarci". L'obiettivo non è un segreto: "Il record italiano è 43.04. Crediamoci!" conclude la Hooper.

Ayomide Folorunso (400hs) anche ad Amsterdam tira fuori tutta l'energia dei suoi vent'anni ancora da compiere. "Sono in finale agli Europei! Gli Europei assoluti! Tutta un'altra storia rispetto a quelli junior di un anno fa. Qui comincia il divertimento vero e speriamo anche le soddisfazioni più grandi". Nel 2015 ad Eskilstuna, l'azzurra partiva da favorita, ma finì soltanto terza nella finale della rassegna continentale under 20. "Lo sapete che non sono una a cui piace perdere, ma quella sconfitta mi è servita. L'anno scorso per fortuna è arrivata anche il debutto in Nazionale assoluta con la 4x400 ai Mondiali di Pechino. Bellissimo!". E domani? "Per quello che mi riguarda un po' di benzina oggi è andata, ma questo non vuol dire che in finale ci andrò senza lottare, anzi... In semifinale, anche a causa del vento che girava in continuazione, ho fatto qualche passettino di troppo. Domani vietato sbagliare dall'ottavo al decimo ostacolo".

Niente semifinale, invece, per Marzia Caravelli al suo primo Europeo da quattrocentista ad ostacoli. "E' una gara che mi delude molto. Fino all'uscita dell'ultima curva era tutto ok, poi ho anticipato il cambio e mi sono ritrovata a fare gli ultimi tre ostacoli con una gamba e una ritmica che non mi appartengono.  Questo risultato è francamente troppo poco a fronte di tutto il lavoro che ho fatto per convertirmi a questa specialità in cui mi manca ancora l'esperienza".

110hs (semifinali) - Tanta delusione nelle parole dei tre semifinalisti azzurri dei 110hs che hanno concluso qui la loro avventura europea. "Peccato per il vento contrario (-1.8, ndr) - il commento del primatista italiano Emanuele Abate all'indomani del suo 31esimo compleanno -. Fare 13.54 così vuol dire che potevo davvero valere il 13.47 del minimo olimpico. Per me era l'obiettivo dell'anno e purtroppo è sfumato così". "Non è stata la gara che avrei voluto fare - aggiunge Lorenzo Perini -. Ho preso malamente il secondo ostacolo e poi mi sono ritrovato ad inseguire". Ha migliorato il personale a 13.52, ma questo non basta a fare contento Hassane Fofana: "OK il PB, ma arrivare a cinque centesimi dal minimo olimpico lascia parecchio amaro in bocca. Magari se fossi partito come so fare e avessi corso meglio la prima parte di gara quel 13.47 non sarebbe rimasto così lontano. E, invece, anche stavolta mi toccherà vedere le Olimpiadi in televisione..."

inteviste video di Anna Chiara Spigarolo

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