Running, l’Italia diventa best practice

22 Agosto 2020

FIDAL chiamata da World Athletics a relazionare sulla ripresa delle corse su strada nelle Member Federations info sessions di World Athletics

In tema di ripresa delle corse su strada, il modello italiano diventa best practice a livello mondiale. A certificarlo è World Athletics, che ha chiamato FIDAL a relazionare di fronte a 178 federazioni nazionali sulla ripartenza del running italiano. Durante le Member Federations info sessions, due sessioni confronto online organizzati dal governo dell’atletica mondiale, l’Endurance Disciplines Team Management Tito Tiberti ha esposto il modello di ripresa implementato negli ultimi mesi dal settore running della Federazione, un esempio di “buone prassi” sia per quanto riguarda il processo costruttivo e decisionale che per gli esiti concreti. L’Italia, infatti, è fra i pochissimi paesi in cui l’attività su strada è già ripresa in sicurezza, in quello che è stato definito un regime di "nuova normalità". Tanto da spingere Runcard a lanciare, qualche giorno fa, la nuova app e il nuovo portale web.

Nella relazione sono stati messi in evidenza, da una parte, i protocolli di sicurezza per la ripresa delle competizioni non stadia, concepiti per essere adattabili all’evoluzione della situazione sanitaria e degli sviluppi normativi, dall’altra i processi decisionali e di condivisione fra FIDAL, organizzatori, stakeholder, autorità governative e amministratori locali.

In una discussione che ha visto anche i contributi di New York City Marathon, London Marathon, RunCzech, Sidney Marathon d Spartan Race Australia, l’area Running di FIDAL incassa anche i complimenti di Jim Heim, Race Director della TCS New York City Marathon:

“Il modello italiano è molto simile a quello che vorremmo implementare qui a New York – dichiara -tanto che voglio condividerlo con il governo della città. È un modello che procede per piccoli passi, adattandosi agli scenari mutevoli che stiamo vivendo, aiutando ciascuno a sentirsi a un po' più a proprio agio nella situazione difficile e complessa che stiamo vivendo. Quello italiano è un processo ben strutturato, che spero sia possibile seguire qui a New York". Conclude Heim: "É fantastico vedere come lo sport e gli eventi siano disposti a collaborare, da ogni parte del mondo, condividendo le proprie esperienze. Insieme siamo più forti”.

a.c.s.

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