Rovereto e i suoi record Tricolore

16 Luglio 2014

Storia e protagonisti dei primati italiani stabiliti a Rovereto, sede dell'edizione 2014 degli Assoluti

di Giorgio Cimbrico

A Rovereto, oltre alla Campana della Pace, risuona da sempre la nota profonda dell’amore per l’atletica. Su pista, su strada o sui prati, fa poca differenza. Il viaggio, bordato di tricolore, deve (non può, deve) iniziare da Renato Dionisi, più che mai enfant du pays. Trentino di Riva del Garda, si è sempre detto, Renato diventò primatista italiano nel ’64, saltando 4,50 per la Benacense: dopo altre 20 tappe di progresso, concesse il suo punto più alto proprio al pubblico del Palio della Quercia: 5,45 il 25 giugno 1972. I Giochi di Monaco di Baviera erano vicini, in tutti i sensi, ma lo respinsero come gli era capitato, poco più che adolescente, a Tokyo. Quel record avrebbe tenuto duro sino all’84 per consegnargli un regno ventennale.

In queste ricostruzioni lo strumento migliore è il rispetto cronologico dei fatti ma con Renato di mezzo ci siamo fatti fregare uscendo dalla retta via. Non resta che rimediare, tornare indietro sette anni, sino al 13 giugno 1965, e riesumare l’8’53” di Alfredo Rizzo, per tutti King, uomo da Pasqua e da Palio. Era il sesto (e ultimo) record italiano per il simpatico ed elegante mezzofondista della Riccardi: lo aveva rilevato ad un quasi archeologico 9’15”6 per portarlo a un livello di pienissima dignità: al tempoi il record mondiale di Gaston Roelants era appena al di sotto degli 8’30”.

Ancora mezzofondo con Gabriella Dorio e prima irruzione di un’azzurra sotto la barriera degli 8’50”, ancor oggi tempo di gran pregio: l’impresa riuscì per quatto centesimi, il 13 settembre 1980. Gabriella – la nostra Riccioli d’Oro come la chiamava quel buonanima di Paolo Rosi – veniva da Giochi Olimpici moscoviti che l’avevano vista ottava negli 800 e soprattutto quarta nei 1500, in fondo a una delle più grandi gare della storia.

Rovereto porta bene ai veneti, in particolare ai padovani. Tre anni dopo l’exploit della veggianese, tocca  a Giovanni Evangelisti (nato per caso a Rimini) atterrare a 8,09, record italiano all’aperto, a un centimetro dal limite che aveva toccato nell’inverno ’82 a Milano, nel Palasport che non c’è. Che non c’è più.

E nel 2000 ecco l’acuto di Andrea Longo (di Piove di Sacco) su una distanza su cui viene sempre appiccicata l’etichetta di “spuria”; i 600. E’ il 30 agosto e Andrea chiude in 1’14”41. Tre giorni dopo, a Rieti – tempio di molte distanze, 800 compresi - in fondo a una dura volata, il granatiere mai baciato dalla buon sorte chiude in 1’43”74 aprendo subito dopo una querelle. E’ o no record italiano, con quell’1’43”7 di March Fiasconaro di mezzo? Di sicuro lo è con cronometraggio elettrico e di sicuro quell’impresa sabina era stata preparata nella Valle dell’Adige, dipinta magistralmente cinque secoli prima da un giovane Albrecht Durer, discesa in almeno due occasioni da Wolfgang Amadeus Mozart, cittadino onorario di Rovereto e amante del suo vino. “Eccellente Marzemino”, canta Don Giovanni prima di vedersela con il Commendatore.

ISCRITTI/Entries

TV - I Campionati Italiani Assoluti di Rovereto saranno trasmessi in diretta su RaiSport 2 secondo il seguente programma orario: sabato dalle 20:15 alle 22:45 e domenica dalle 19 alle 21:30

ORARIO - E' possibile consultare l'ultima versione del programma orario aggiornato al 4 luglio attraverso il seguente LINK: ORARIO/Timetable 

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