Roma-Ostia straniera, Stefano Baldini è terzo



Ci si è messa anche la neve, che da queste parti non si può proprio considerare una costante, a turbare i sonni pre-gara dei partecipanti alla trentesima Roma-Ostia. Ma poi, alla fine, se si esclude una partenza per certi versi irreale (sotto il nevischio), le cose sono andate via senza grossi problemi, tra sole e pioggia a sprazzi. Al traguardo della “Rotonda” di Ostia è giunto per primo il keniano Paul Kirui, venticinquenne che ha aprrofittato dell’occasione per chiudere nel nuovo personale, fissato in 1h00:22, a soli 13 secondi dal record della corsa. Dietro il vincitore, ancora una presenza straniera, quella dell'altro keniano Yusuf Songoka (1h01:42), prima di veder arrivare l’attesissimo Stefano Baldini, sul podio con un buon 1h01:48. Gara a senso unico, questa trentesima edizione della Roma-Ostia; nessuno spunto di cronaca particolare, a parte l’attacco portato da Kirui – protagonista fino a quel punto con Philemon Kipkering – intorno al dodicesimo chilometro (passaggi del vincitore: 14:28, 28:57, 42:48). Da quel momento, gli azzurri (con Baldini anche Daniele Caimmi, poi quarto in 1h02:28), hanno perso il contatto con la testa della corsa, messa a soqquadro dallo scatenato keniano. Arrivati sul lungomare di Ostia, con ancora circa tre chilometri da percorrere, il cronometro faceva sperare addirittura in una prestazione sensazionale, vicina ai 59:30, ma il forte (e gelido) vento di Ponente ha alla fine appesantito tutti i responsi del cronometro. “Sono soddisfatto, sì , ma solo moderatamente – l’ipercritico commento di Baldini – in verità le gambe non girano ancora come vorrei. Certo, le condizioni non erano proprio delle migliori, ma mi aspettavo comunque qualcosina in meno”. L'allievo di Luciano Gigliotti è stato protagonista di un pre gara molto sofferto: a causa della neve, dapprima ha dovuto scartare l’ipotesi viaggio-aereo, per poi rimanere oltre otto ore sul treno diretto nella capitale. Risultato, poche ore di sonno (circa quattro) e equilibri fisici mandati gambe all’aria. “Mettendo tutto insieme, comunque, e cercando di ragionare, credo che il tempo finale non sia proprio da buttare via. Sento che mi mancano i ritmi veloci, vorrei avere più brillantezza già in questo periodo, ma evidentemente è ancora troppo presto. In ogni caso, non vedo l’ora di tornare in Namibia (partirà la prossima settimana, ndr), per poter lavorare al caldo. Non ne posso più di tutta questa neve”. Per Baldini, il ritorno sulle alture di Whindoek (ancora con Caimmi) è fissato per l’inizio della seconda settimana di marzo. Poi, nessuna altra gara, prima della maratona di Londra, ultimo appuntamento sulla strada che porta ai Giochi di Atene. Anche Caimmi ha sofferto per il freddo, finendo tra l’altro con il piede sinistro piagato: “No, davvero, le condizioni erano oltre il limite. Io non riesco ad esprimermi come vorrei con questi climi, mi sono irrigidito subito dopo il via, e non sono riuscito a seguire il ritmo come avrei voluto. E comunque, anche per me, tutto considerato, il crono finale non è proprio negativo”. Caimmi, dopo lo stage namibiano, sarà al via della maratona di Boston; poi, rotta su Atene. Discreto ritorno anche per Danilo Goffi, che ha chiuso al sesto posto in un 1h03:58 incoraggiante per il prosieguo della stagione. Vittoria straniera anche tra le donne: prima sul traguardo la marocchina (che vive e si allena a Matera) Hafida Izem, con un buon 1h10:39. Alle sue spalle, relativamente a sorpresa, la siciliana Anna Incerti ha avuto la meglio su Rosaria Console, a conferma della grande crescita vissuta negli ultimi mesi. La Incerti ha inquadrato “nel mirino” la Console praticamente sul traguardo, superandola in volata. Per l’allieva di Tommaso Ticali, anche il personale fissato a 1h12:04. Per la Console, un solo secondo di più, su tempi comunque sufficienti a distanziare la campionessa europea di cross 2002, la slovena Elena Javornik (1h13:04). Il freddo non ha limitato la grande partecipazione popolare, in questa vera e propria festa del podismo capitolino: poche assenze tra gli oltre settemila iscritti, traguardo numerico che va a tutto merito degli organizzatori, i bravissimi Bancari Romani guidati da Luciano Duchi. Marco Sicari RISULTATI/Results - UOMINI/Men - 1. Paul Kurui (Ken) 1h00:22, 2. Songoka (Ken) 1:01:42, 3. Baldini (Corradini) 1h01:48, 4. Caimmi (Fiamme Gialle) 1h02:28, 5. Kipkering (Ken) 1h02:56, 6. Goffi (Carabinieri) 1h03:58, 7. Lehtinen (Fin) 1h03:59, 8. Curzi (Carabinieri) 1h03:59, 9. Tuiyange (Ken) 1h04:02, 10. Petrei (Aterno) 1h04:02, 11. N'Daysenga (Bur) 1h04:10, 12. Leonardi (Cover) 1h04:41, 13. Carosi (Forestale) 1h05:29, 14. Nshimirinama (Bur) 1h06:16, 15. Capotosti (Violetta) 1h06:45. DONNE/Women - 1. Hafida Izem (Mar) 1h10:39, 2. Incerti (Europa Capaci) 1h12:04, 3. Console (Fiamme Gialle) 1h12:05, 4. Javornik (Slo) 1h13:04, 5. Mancini (Elpidiense) 1h13:57, 6. Gualtieri (Fanfulla) 1h17:51.
Nella foto il passaggio del gruppo di testa al primo chilometro, sotto un cielo plumbeo. (LOC).




Condividi con
Seguici su: