Rieti, volano Desalu e i figli d'arte



Tanta sostanza nella chiusura della rassegna tricolore al Guidobaldi: un merito per la categoria, che aveva dato vita ad una stagione memorabile negli appuntamenti internazionali. Numerose le prestazioni che rubano la scena in un crescendo pirotecnico, tanto che bisogna obbligatoriamente procedere in sommario. Innanzitutto il 21"51 di Eseosa "Fausto" Desalu, con il nigeriano di Casalmaggiore che scala le classifiche di sempre anche se in attesa di una cittadinanza che dovrebbe arrivare nella prossima primavera (si spera in tempo per i Mondiali juniores di Barcellona). Poi la spallata di Stefano Contini, che piazza col suo giavellotto un 69.73 secondo nelle liste di categoria solo al record di Leonardo Gottardo. Quindi il capitolo, sempre ricco, dei figli d'arte: sempre più agguerriti e sempre più decisi a conquistare gloria personale, in proprio e non per delega parentale. Fatto sta che la veronese Silvia Zerbini (figlia dell'ex lanciatore azzurro Luciano) scende a 13"80 nei 100'hs, progresso quasi miracoloso per una ragazza che ha affrontato le barriere per la prima volta nello scorso febbraio. Sale a 2.10 nell'alto il sardo Eugenio Meloni, figlio di due saltatori validi soprattutto nelle carriere giovanili. Quindi il 13"71 di Lorenzo Perini, ancora abbastanza in palla, seppur lontano dalla condizione che gli permise di togliere il record allievi dei 110hs ad Andrew Howe. Primo successo per Federica Del Buono, brillante negli 800: papà Gianni è stato anche primatista italiano nel mezzofondo e la mamma, Rossella Gramola, era azzurra nelle medie distanze. Sfata la maledizione tricolore anche Alessandro Sinno nell'asta: anche se papà Francesco era stato nazionale giovanile di giavellotto. Ed ancora Chiara Andrei: volontariamente in incognito sulla pedana reatina per fare il personale e piazzarsi al secondo posto nel martello (qui dominio della piacentina Giulia Rossetti), nonostante sia figlia dell'ex olimpionico e primatista mondiale del peso Alessandro e dell'altra azzurra Agnese Maffeis. Alla fine c'è gloria anche per il finalista mondiale Martin Pilato (57.38 nel disco) e per i due medagliati di Lille, Stefano Braga e Anastassia Angioi: il ragazzo di Castel San Giovanni si conferma nel lungo (bel duello con Riccardo Pagan), mentre la sassarese preferisce una variazione sul tema dominando i 100 metri.

LA CRONACA DELLA SECONDA GIORNATA

Marcia 5000m F (finale): Il copione sembra la fotocopia di un anno fa, Anna Clemente prende la testa e non la molla più fino al traguardo. Per l'olimpionica di Singapore 2010 è l'ultima gara tricolore nella categoria dopo due stagioni segnate da prestazioni straordinarie e dal prossimo anno si cresce, entrando tra le juniores. Questi i passaggi per la pupilla di Tommaso Gentile: 4'32"9, 9'15"2, 14'00"0 e 18'46"7. Ma ovviamente c'è interesse anche per la lotta che si svolge alle spalle della campionessa di Laterza: e sono tre le ragazze al primo anno di categoria a ricacciare indietro l'altra azzurra di Lille, Alessia Costantino. Il monopolio giovanile della Don Milani viene spezzato da Nicole Colombi (personale di 20" con 24'13"16), bergamasca di Scanzorosciate: quindi esponente di un altro centro storico della specialità, allenata da Renato Cortinovis.

800m M (finale): Ehilà, doppietta bellunese! Magari non è una cosa tanto sorprendente, visto che Emilio Perco (in realtà feltrino) era il capofila stagionale ed Enrico Riccobon la rivelazione della rassegna cadetti di un anno fa a Cles: tuttavia si tratta di una contingenza da mettere in rilievo. Bravo il finalista dei 1500 a Lille, Perco, che impone senza esitazioni un buon ritmo al gruppo e costringe al ritiro il marocchino di Modena Akil Ayoub subito dopo il suono della campana. Ma la grinta di Riccobon avevamo imparato ad apprezzarla nell'ultima finale dei 1000 cadetti in Trentino.

800m F (finale): Il nome dice molto: Federica Del Buono è figlia di Gianni - azzurro e primatista italiano del mezzofondo - e di Rossella Gramola, a sua volta nazionale sulle medie distanze. Ma la ragazza vicentina ha preferito a lungo la pratica della danza moderna (hip hop): più che il papà, e stata poi la mamma a convincerla che l'atletica poteva essere la sua strada. Qui il duello annunciato era con la compagna di club Silvia Pento, che ha lanciato la gara ma poi ha concluso molto affaticata, preceduta anche da Angelica Parodi proprio sul filo.

Disco M (finale): Il primatista italiano Martin Pilato si mantiene stabilmente sugli elevati livelli della sua splendida stagione. E non c'è spazio per le sorprese. O almeno se ne può parlare solo dal secondo posto in giù: visto che l'argento va al gigante di Sacile Marco Brugnera (202 centimetri per 105kg), con il nuovo personale a 54.01 riscritto di circa mezzo metro. Se Pilato ha già acquisito una sicurezza invidiabile, il suo rivale di oggi confessa di avere qualcosa da rifinire sul piano tecnico: ma la scuola dell'ex discobolo e pesista Paolo Fadelli all'Atletica Brugnera Friulintagli servirà anche a questo. Il campione cadetti in carica e azzurro ai Mondiali Andrea Caiaffa al quarto lancio cede la terza piazza a Federico Pich.

400hs M (finale): Dramma al "Gudobaldi", ma è sport anche questo. Mattia Contini vola sulle barriere fino all'uscita sul rettilineo e sembra lanciato non solo verso la conquista del tricolore ma anche verso una prestazione memorabile, inferiore al suo recente personale da 52"88. Invece il livornese perde una scarpa e poi incoccia sul nono ostacolo: prova a riprendere con la forza della disperazione, ma non ce la fa e chiude al 4° posto sul traguardo. Poi verrà addirittura squalificato per abbattimento volontario: ma è solo l'ennesima beffa di una giornata terribile per le sue aspirazioni: per la cronaca il provvedimento poi rientra per un reclamo accolto. Così il titolo va a Luca Cacopardo, comunque campione cadetti e primatista italiano dei 300hs a Cles 2010. Si migliora un altro dei protagonisti di quella finale di un anno fa, il "fratello d'arte" Nicola Lorenzi (minore di Marco, campione europeo juniores a Tallinn con la staffetta azzurra). E new entry a sorpresa, per completare un podio tutto di ragazzi al primo anno, il 3° posto del romano Sanna.

400hs F (finale): Manca all'appello per infortunio "Raffaella" Lukudo e così la logica dice Giulia Crivello: pronostico rispettato dalla piemontese, che replica il titolo dell'anno scorso tra le cadette. Ma c'è curiosità per i miglioramenti delle piazzate: prima tra tutte Lisa Prast, ennesima figlia d'arte della nostra atletica (abbiamo ricordato ieri i precedenti di papà Georg).

400m M (finale): Il podio parla tutto lombardo, ma la maglia di campione va sulle spalle di Davide Carpani, prodotto della prolifica scuderia di Paolo Brambilla all'Estrada. Era già stato campione italiano studentesco in maggio a Roma, si vede che il Lazio gli porta fortuna. Scuro in volto Davide Kalegarich, che non ha trasformato in realtà il sogno espresso dopo le batterie di ieri.

400m F (finale): In assenza di Lukudo e Vitale, le pretendenti al podio erano state individuate alla vigilia: e così è stato, salvo verificare sul campo le posizioni realmente occupate in classifica. E' Lucia Pasquale ad avere più fame di vittoria e forse per questo parte come un siluro dai blocchi: forse un avvio troppo veloce, che poi apre la strada alla rimonta di Francesca Scapin: ed è proprio lei, che coltiva accanto alla pista la passione per il pianoforte, a trovare la nota giusta. E per le ragazze della Vicentina arriva il secondo titolo di oggi dopo quello degli 800.

Lungo F (finale): Ed ecco servito anche il terzo titolo di giornata per l'Atletica Vicentina, per merito di Federica Gaspari. Tuttavia, non ce ne vogliano le brave interpreti della finale, la tensione agonistica di oggi è lontanissima da quella offerta dalla spettacolare gara del triplo di ieri. Dove, tanto per dire, la battuta è stata proprio una ragazza in maglia grigio-arancio, Ottavia Cestonaro, che con ogni probabilità oggi avrebbe dominato il campo nel lungo (è stata o no splendida finalista iridata a Lille?).

200m M (finale): Spettacolo Desalu, il nigeriano dell'Interflumina, che divora la pista come i campioni leggendari che l'hanno preceduto sulla celebrata pista reatina. Difficile azzardare confronti o affinità: resta l'immagine di una grande eleganza di corsa, azione al tempo stesso fluida ed efficace. Non sta nella pelle Carlo Stassano, anima dell'atletica di Casalmaggiore, che stravede per questo ragazzo (già campione allievi dei 60hs indoor, tanto per gradire) e annuncia che diventerà sicuramente italiano nella prossima primavera. Maglia azzurra ipotecata per i prossimi Mondiali juniores di Barcellona. Per la cronaca Eseosa, "Fausto" in italiano e quindi per gli amici, abbatte il personale portandolo da 21"69 a 21"51, nettamente nel top-10 di sempre: e - tanto per dire - mette nel mirino Pier Francesco Pavoni, sesto nella graduatoria per età a 21"45.

200m F (finale): il vento fa le bizze, rispetto alla finale maschile, e i tempi si appesantiscono un po'. Ma quello che conta è la gioia di Johanelis Herrera, veronese di origini dominicane: anche perché l'anno scorso aveva dovuto inchinarsi proprio ad Ilenia Vitale, oggi battuta nettamente, nella finale dei 300 metri cadetti.

Asta M (finale): Diciamo subito che il livello tecnico non è stato eccezionale, ma non mancavano motivi d'interesse. Non foss'altro per lo scarso feeling con la maglia tricolore che Alessandro Sinno (anche lui figlio di un ex azzurro, il giavellottista Francesco) era chiamato a riscattare: stavolta la pressione non fa scherzi e quindi la lotta in famiglia con Luigi Spiller si decide secondo logica a favore del capolista stagionale.

Alto M (finale): Arriva la grande giornata di Eugenio Meloni, che forse la meritava più di ogni altro. La delusione patita a Lille aveva lasciato il segno, poi il podio dell'Eyof sfuggito per un soffio: e il bravo saltatore cagliaritano aveva bisogno di volare alto per ritrovare la necessaria autostima. Oggi ci riesce, lasciato solo dagli avversari a quota 2.04: progressione immacolata fino a 2.10, il nuovo personale di un (altro) ragazzo che ha ricevuto un'eredità atletica dai genitori, entrambi validi saltatori soprattutto a livello giovanile. Poi gli errori a 2.13, ma intanto l'asticella sale sempre più su. Battuto Tobia Vendrame, che comunque conferma la sua attitudine nelle gare calde: in febbraio era stato la sorpresa assoluta alle indoor di Ancona, vinto il titolo partendo dalle nebbie dell'ignoto. Sul podio il marchigiano di Osimo Manuel Nemo, figlio di un ex calciatore (Pieraldo) con presenze in serie A indossando la maglia della Juventus.

100hs F (finale): E così sboccia il talento di Silvia Zerbini: per la gioia di papà Luciano, grande lanciatore azzurro del passato. Intanto ci liberiamo del dato tecnico: 13"80, un miglioramento mostruoso, e 5^ prestazione italiana di sempre. Ma c'è di più, inevitabilmente: perché la ragazzina veronese è una quasi neofita, iniziata alle barriere solo pochi mesi fa dall'esperto tecnico della Bentegodi Angelo Tagliapietra (uno che in gioventù aveva fatto grandi cose nel mezzofondo). Un anno fa faceva ancora velocità, a tempo perso e con risultati molto modesti: 13"06 di personale sui 100 metri nella stagione del debutto. Poi ha prevalso la sua grande vivacità, di chi è convinta nei propri mezzi e quindi non sente troppo la pressione qualunque cosa faccia: d'altronde Silvia studia con profitto pianoforte al Conservatorio e ha praticato a lungo l'equitazione, proprio nel salto ad ostacoli. Ma un brutto infortunio, una caduta con il suo cavallo Medusa e il conseguente trauma cranico, l'ha convinta a cambiare strada. Ora è di casa al Campo Scuola intitolato al grande Adolfo Consolini. Grande battuta l'azzurra Maria Paniz, fuori dal podio: mentre ha difeso la piazza d'onore la friulana Giada Carmassi, comunque reduce da una stagione molto brillante.

110hs M (finale): E meno male che Lorenzo Perini lamentava la grande stanchezza, ieri dopo la batteria. Neanche una stagione lunghissima e faticosa ha condizionato la prestazione di oggi, validissima sotto il profilo cronometrico: pur se la condizione, è gioco forza, non è più quella del fantastico primato italiano di Trabzon (13"44). Comunque ne esce un ottimo 13"71 che riporta sempre all'occasione mancata di Lille, quando il giovane lombardo non era riuscita ad agguantare una finale iridata che avrebbe strameritato quanto a gerarchie stagionali della categoria. Un po' come era successo alle tripliste Francesca Lanciano e Ottavia Cestonaro, che con le loro prestazioni tricolori (13.03 e 12.96) si sarebbero giocate addirittura il podio sulla pedana mondiale di Villeneuve d'Ascq. Dietro Perini, scende ancora il romagnolo Faragona, debuttante tra gli allievi dopo i successi nella categoria cadetti.

100m F (finale): Per Anastassia Angioi è una specie di passerella: il modo giusto per chiudere una stagione che ha riservato momenti straordinari per una ragazzina alle prime armi. La sorpresa di giornata è rappresentata dalla romagnola Caterina Bagli, che va sul podio per reclamare un argento tutt'altro che annunciato. E così resta senza medaglia Sandra Cellamare, campionessa di categoria in febbraio ad Ancona sui 60 metri.

Martello F (finale): E allora, oltre alla famiglia Zerbini, fa festa anche la famiglia Andrei: il Gotha dei lanci azzurri del passato relativamente recente accomunato in questa rassegna tricolore. Però non ditelo forte: la brava Chiara Andrei preferisce presentarsi in pedana senza ulteriori pressioni indotte dai natali illustri. Ed è un senso di responsabilità che le fa onore, vista la giovane età, e corrobora questo secondo posto di oggi con tanto di primato personale strabattuto. Per il resto la vittoria dell'azzurra Giulia Rossetti era ampiamente preventivato: conforta il fatto che la piacentina abbia saputo conservare un'apprezzabile condizione per tutta la stagione (oggi 53.04 con una serie praticamente tutta sopra i 50, ma il personale era di una settimana fa con 54.28).

100m M (finale): Lorenzo Bilotti aveva qualcosa da farsi perdonare, come i suoi compagni di staffetta, per la squalifica di ieri. E così oggi parte convinto e deciso a riscattarsi. Impresa non facile, perché Giacomo Isolano, il ragazzo dello Sri Lanka portato all'atletica da Milvio Fantoni, è un osso duro sul rettilineo: alla fine però, si ribalta l'esito dei 60 metri indoor dello scorso febbraio (al Banca Marche Palas aveva vinto Isolano davanti a Bilotti). L'altro azzurro di Lille, Giovanni Cellario, riesce a salvare il 3° posto dall'assalto di Alberto Munerato.

2000st F (finale): Si corre per il titolo, ma forse anche contro il cronometro: l'aspirazione delle migliori è quella di scendere finalmente sotto i 7', un muro violato finora solo da Valeria Roffino in questa fascia di età. E così si crea inizialmente un quartetto formato da Christine Santi, Isabel Tribus, Sveva Fascetti e Camilla Matese. Dopo un passaggio in 3'35" al chilometro, le prime due prendono decisamente la testa. Nel penultimo passaggio alla riviera è la Tribus a forzare il ritmo e la co-leader modenese, capolista stagionale, scivola indietro dopo la campana. Poi è Sara Carnicelli che rimonta in modo irresistibile negli ultimi 200 metri vincendo il titolo decisamente a sorpresa (quasi 10" di miglioramento per l'atleta di Cerveteri, in forza dell'Audacia Record): per la soddisfazione del tecnico Fabio Grassi, animatore dell'atletica braccianese.

2000st M (finale): L'azione di Italo Quazzola è irresistibile, sempre più convinta alla testa della serie dei migliori. E così l'esito è già scritto. Ma drammatico risulta il susseguirsi degli eventi alle spalle del campione piemontese: prima ci prova Damiano Guerrieri, poi il tunisino di Palermo Ala Zoghlami, ed infine è il macedone di residenza trentina Veton Hasani a piazzare lo spunto decisivo per la piazza d'onore.

Peso F (finale): Ce l'ha messa tutta Isabella Di Benedetto per far vacillare il trono di Monia Cantarella. Anche perché l'azzurra reggina pensava di essere ormai al riparo, grazie al lancio a 13.50 che aveva aperto la sua serie. Dopo aver fatto incetta di maglie tricolori, fin dal primo anno cadette, è forse la prima volta che Monia si trova a venir insdiiata da vicino in campo nazionale. E così la brava atleta abruzzese ha dato un brivido ad una finale che sembrava già scritta, grazie alle sue due spallate finale da 13.11 e 13.09. Valorosa, perché avrebbe potuto dire la sua anche sulla pedana del martello.

4x400m F (finale): Tante formazioni al via e ben quattro le serie in programma, segno di vitalità e di voglia di esserci. Nella serie delle migliori è l'Atletica Vicentina a giocare tatticamente d'anticipo, schierando in prima un'ottima specialista come Valentina Reginato. Al secondo cambio incrementa la campionessa degli 800 Federica Del Buono, mentre all'inseguimento c'è un terzetto. Pur sofferente alla coscia, anche Ottavia Cestonaro vuole dare il suo contributo e mantiene il vantaggio per Francesca Scapin (tricolore nella prova individuale): il premio è un bel "crono" nettamente sotto il muro dei 4 minuti. Degna chiusura per le gare del programma femminile.

Giavellotto M (finale): Stefano Contini ha ancora voglia di stupire, lui che di certo non ha avuto una stagione fortunata in campo internazionale. E al 3° lancio arriva una spallata da 69.73, seconda prestazione italiana di sempre: solo Leonardo Gottardo, quando si batteva nella finale mondiale di Marrakech 2005, era riuscito a fare di meglio. In calo di condizione l'altro azzurro di Lille, Joseph Figliolini: così alle spalle del campione varesino si fa spazio il quinto "sessantametrista" della stagione, Marco De Nadai (personale a 61.83 per il trevigiano).

Lungo M (finale): Davvero un bel vedere, con diversi ragazzi sopra i 7 metri come avvenne già lo scorso anno sulla stessa pedana. Ed è spettacolare il duello al vertice tra Stefano Braga, bronzo a Lille, e Riccardo Pagan, sfortunato e infortunato proprio nella finale mondiale (qui riscrive il personale non ventoso). Per il bronzo si fa largo l'italoamericano di Brescia Lamont Jacobs, grande rivelazione stagionale.

4x400m M (finale): Tanti anche qui, ben cinque le serie in programma. E la Cariri, club campione in carica, ce la mette tutta per entusiasmare il pubblico con una condotta di gara all'attacco. Però Mirko Romano vuole riscattare l'incerta prova individuale sugli ostacoli e trascina le Fiamme Gialle Simoni alla rimonta nell'ultima frazione: Il rettilineo è davvero al cardiopalma, ma Samuele Chiari ce la fa a resistere e l'arrivo è un tripudio rossoblù.

LE FINALI DELLA SECONDA GIORNATA

ALLIEVI

100m: (+0.4) 1.Lorenzo Bilotti (Atl. Imola Sacmi Avis) 10"86, 2.Giacomo Isolano (Atl. Mondovì) 10"89, 3.Giovanni Cellario (Reggio Event's) 11"04
200m: (+0..1) 1.Eseosa Desalu (NGR/Interflumina E' Più Pomì) 21"51, 2.Pietro Pivotto (Atl. Rodengo Saiano) 22"20, 3.Alessio Fabbri (Atl. Prato) 22"46
400m: 1.Davide Carpani (Atl. Estrada) 49"51, 2.Davide Kalegarich (Atl. Monza) 49"84, 3.Luca Cropelli (Atl. Chiari 1964) 49"90
800m: 1.Emilio Perco (Ana Feltre) 1'53"70, 2.Enrico Riccobon (Athletic Club Belluno) 1'55"46, 3.Luca Ferro (Cento Torri Pavia) 1'56"67
2000st: 1. Italo Quazzola (Atl. Valsesia) 5'59"62, 2.Veton Hasani (MKD/US Cermis) 6'06"53, 3.Michael Monella (Atl. Vallecamonica) 6'07"71
110hs: (+1.3) 1.Lorenzo Perini (Osa Saronno Lib.) 13"71, 2.Alessandro Faragona (Riccione '62) 14"12, 3.Davide De Marchi (Atl. Bergamo 1959 Creberg) 14"37
400hs:1.Luca Cacopardo (Atl. Estrada) 54"59, 2.Nicola Lorenzi (Valsugana Trentino) 54"81, 3.Frederick Sanna (Running Club Futura) 55"02
Alto: 1.Eugenio Meloni (Cus Cagliari) 2.10, 2.Tobia Vendrame (Jager Atl. Vittorio Veneto) 2.02, 3.Manuel Nemo (Atl. Osimo) 2.00
Asta: 1.Alessandro Sinno (FF.GG. Simoni) 4.60, 2.Luigi Spiller (FF.GG. Simoni) 4.40, 3.Luca Peggion (Atl. Chiari 1964) 4.30
Lungo: 1.Stefano Braga (Atl. Piacenza) 7.35 (+2.1, 7.30/+0.8), 2.Riccardo Pagan (Atl. San Marco) 7.26 (+0..7), 3.Lamont Jacobs (Atl. Brescia 1950 Ispa Group) 7.10 (+1.0)
Disco: 1. Martin Pilato (Atl. Ravenna) 57.38, 2.Marco Brugnera (Atl. Brugnera Friulintagli) 54.01, 3.Federico Pich (GS Chivassesi) 51.51
Giavellotto: 1.Stefano Contini (Atl. Cairatese) 69.73, 2.Marco De Nadai (Atl. San Giacomo Banca Marca) 61.83, 3.Lorenzo Vesentini (Lib. Valpolicella Lupatotina) 59.14
4x400m: 1.Stud. Cariri (Nobili, Crerscenzi Lanna, Proietti, Chiari) 3'23"94, 2.FF.GG. Simoni 3'24"30, 3.Atl. Estrada 3'24"80

ALLIEVE

100m: (+0.5) 1.Anastassia Angioi (Cus Sassari) 12"14, 2.Caterina Bagli (Atl. Santa Monica) 12"38, 3.Roberta Del Gatto (Sport Atl. Fermo) 12"40
200m: (-1.0) 1.Johanelis Herrera (Bentegodi) 24"90, 2.Ilenia Vitale (Libertas Friul Palmanova) 25"38, 3.Irene Morelli (Osa Saronno Libertas) 25"57
400m: 1.Francesca Scapin (Atl. Vicentina) 56"97, 2.Lucia Pasquale (Olimpia Club) 57"33, 3.Sabrina Maggioni (Atl. Bergamo 1959 Creberg) 58"02
800m: 1.Federica Del Buono (Atl. Vicentina) 2'15"31, 2.Angelica Parodi (Atl. Mogliano) 2'16"69, 3.Silvia Pento (Atl. Vicentina) 2'16"87
2000st: 1.Sara Carnicelli (Audacia Record) 7'11"93, 2.Christine Santi (Mollificio Modenese Cittadella) 7'13"01, 3.Isabel Tribus (SV Lana Raika) 7'14"17
100hs: ( +0.3) 1.Silvia Zerbini (Bentegodi) 13"80, 2.Giada Carmassi (Atl. Alto Friuli) 14"27, 3.Silvia Taini (Lib. Atl. Villanuova '70) 14"41
400hs: 1.Giulia Crivello (Novatletica Chieri) 63"78, 2.Lisa Prast (Leonardo Da Vinci) 63"88, 3.Viviana Bezzornia (PBM Bovisio Masciago) 64"61
Lungo: 1.Federica Gaspari (Atl. Vicentina) 5.56 (+1.1), 2.Claudia Salerno (Atl. Alba Mondo) 5.46 (-0.3), 3.Antonella Messina (Pro Sesto Atl.) 5.45 (-0.9)
Peso: 1.Monia Cantarella (Naf Aranca) 13.50, 2.Isabella Di Benedetto (Atl. Gran Sasso) 13.11, 3.Carmela Guaglione (Enterprise Sport & Service) 11.48
Martello: 1.Giulia Rossetti (Atl. Piacenza) 53.04, 2.Chiara Andrei (Atl. Firenze Marathon) 47.31, 3.Giulia Vitagliano (Stud. Cariri) 45.32
Marcia 5000m: 1.Anna Clemente (Atl. Don Milani) 23'31"14, 2.Nicole Colombi (US Scanzorosciate) 24'13"16, 3.Erika Scolozzi (Atl. Don Milani) 25'00"54
4x400m: 1.Atl. Vicentina (Reginato, Del Buono, Cestonaro, Scapin) 3'58"06, 2.Atl. Bergamo 1959 Creberg 4'06"46, 3.Osa Saronno Libertas 4'07"75

Raul Leoni

Nella foto, il nigeriano "Fausto" Desalu di Casalmaggiore ha dominato la finale dei 200 metri correndo in 21"51 (Giancarlo Colombo/FIDAL)

 

 

 

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