Quindici Domande a Sergio Lai.



di Alessandro Floris, Roberto Spezzigu e Guido Lai.

Sta per iniziare un anno importante per l'atletica Sarda. Abbiamo provato a sentire gli umori e lo "Stato dell'Arte" del Comitato Regionale della Fidalsardegna anche alla luce dei problemi legati alla continuità territoriale ed alla difficoltà dei rapporti con La Regione Sarda, che Sergio Lai aveva messo in evidenza nel discorso tenuto al Convitto Nazionale a Cagliari durante la Festa dell'Atletica Sarda 2015. Abbiamo quindi incontrato Sergio Lai al quale abbiamo rivolto, singolarmente, una serie di domande:

D)     – Negli anni passati si salutava l’anno vecchio lanciando le cose vecchie e inutili fuori dalla finestra. Cosa getteresti  dalla finestra e cosa invece salveresti del nostro movimento atletico. 

R)- degli anni del mio mandato non butto niente perché sono stati tutti anni che mi hanno regalato una infinità di esperienze personali, tante soddisfazioni e fatto conoscere tante persone per bene che ancora oggi ho l’onore ed il piacere di chiamare “amici”.

D)     - Sono 35 anni di mandato presidenziale con una conoscenza vastissima dell’atletica e del mondo politico Regionale in generale. Un rapporto con i politici locali fatto di amore, odio e delusioni. Il dramma della continuità territoriale continua a penalizzare le nostre società. Cosa bisognerebbe fare concretamente per superare questa situazione?

R)- Con le Istituzioni è rimasto solo il dialogo che non dovrà mai interrompersi. La nota dolente è che la Regione Sardegna ha avuto il “pregio” di far morire tante manifestazioni che hanno fatto conoscere e apprezzare la Sardegna in campo internazionale: parlo del Memorial Erriu di Oristano, del CROSS di Alà dei Sardi, del Memorial Delogu e per ultimo il Terra Sarda. Ma il fatto più clamoroso e vergognoso è l’accordo Alitalia/CONI che ha escluso lo Sport Sardo dai benefici senza che la Regione intervenisse.

D)     - Sono state Circa 180 le manifestazioni di atletica leggera (strada/pista) organizzate nel 2015. Quanto  è importante per Sergio Lai muoversi da una città all’altra della nostra isola per animare le manifestazioni di atletica leggera ed essere vicino alle società ed agli atleti.

R)- E’ molto importante per me stare vicino alle società ed agli atleti, vivere con loro le stesse emozioni, sporcarsi i piedi con lo stesso fango e sentire lo stesso freddo in più essere di supporto per risolvere i problemi organizzativi e di gestione che si presentano, quasi sempre,  ad ogni manifestazione. Ho vissuto l’emozione dei grandi Meeting Internazionali di qualche Olimpiade ma anche la gioia delle “Sagre” che nella nostra isola richiamano così tante persone che con la loro passione verso l’atletica ed il loro incitamento agli atleti in gara diventano una componente essenziale della manifestazione. La fortuna, comunque,  è di aver consolidato uno staff di dirigenti del Comitato Regionale, capaci, disponibili  che insieme si muovono per sostenere le manifestazioni organizzate dalle Società .

D)     - Elezioni 2016. Molti vorrebbero che Sergio Lai lasciasse il posto di Presidente della Fidalsardegna non da sconfitto ma comunque da vincitore. Come la pensi?

R)– So che sui Social si fanno già tanti nomi, sono di fatto già iniziate e non da ieri, tante campagne Elettorali. Personalmente non intendo utilizzare questo sito ne tanto meno altri similari per farmi le mie personali campagne elettorali. Lascio il giudizio alle Società, unici soggetti legali con il potere e la facoltà di cambiare. Sergio Lai è sempre al servizio dell’atletica fino a quando non verrà deciso diversamente.

D)     - Sergio Lai un uomo dalle passioni forti, grandi amori e grandi rotture, amicizie di lunga data – poche per fortuna – rotte all’improvviso. Vuole raccontarcene una?

R)- vedi, personalmente non ho mai rotto con nessuno, nel corso degli anni ci sono stati dei “raffreddamenti”  soprattutto in campo provinciale ma credo che questi atteggiamenti rientrino nei normali canoni dei rapporti istituzionali tra Comitati. 

D)     - Il tanto criticato –  dagli avversari “politici” – Direttore Tecnico Pompilio Bargone, è comunque uomo di spessore e sempre presente a tutti gli avvenimenti agonistici, conosce gli atleti e di tutti, da lui allenati o meno o comunque anche di altre società, sa sempre rispondere a chi lo interpella sui risultati e le prestazioni. Cosa può consigliare a chi è a lui contrario e, in caso sua riconferma nel prossimo futuro, è la scelta migliore come direttore tecnico regionale? 

R)- la capacità di Pompilio Bargone non si discute è un tecnico che ha prodotto tanto, credo fermamente che l’atletica sarda debba a lui molta riconoscenza soprattutto per la disponibilità che dimostra nei confronti di tutte le società e tecnici che si rivolgono a lui. 

D) -  C’è la possibilità di ricomporre le fratture attualmente esistenti con la “fronda” a lei contraria?

R) - Questa  fronda contraria. Si  conosco l’esistenza: per criticare si nasconde dietro sistemi a loro convenevoli senza accettare il dialogo e ogni qualvolta sono state organizzate assemblee ed invitati ad intervenire, non hanno avuto il coraggio di esporsi e proporre fatti nuovi. 

D)     - Perché i tecnici non vengono convocati in assemblea per sentire dalla loro viva voce le proposte per un rilancio dell’atletica regionale e secondo lei quando vengono convocati perché non si presentano?

R) - Ribadisco che ogni anno organizziamo incontri nei quali vengono invitati tutti per discutere i regolamenti e proporre iniziative nuove incentivanti per la nostra atletica. 

D)     - I raduni sono stati il punto dolente degli ultimi anni con tecnici che non mandano i loro atleti. Secondo lei perché?

R) - I raduni sono la forza della Commissione Tecnica del Comitato alla quale va il mio ringraziamento per la competenza e la professionalità dei componenti. L’assenza di uno, due atleti al raduno è dovuta alla presunzione del Tecnico di appartenenza il quale si reputa migliore dei componenti la commissione.

D)     - Quali sono gli obiettivi che si pone l'atletica leggera sarda per il prossimo futuro? 

R) L’obiettivo principale è aumentare la partecipazione dei nostri atleti alle competizioni nazionali  e ad indossare la maglia azzurra nelle rispettive categorie di appartenenza. 

D) - Quali sono i punti di forza e di debolezza del movimento isolano? 

R)- La nostra forza sono i presidenti delle Società, i nostri tecnici, i nostri giudici di gara, senza loro non c’è atletica, l’impegno del comitato è quello di proseguire nell’aiuto economico  agli atleti di interesse regionali per permettergli la possibilità di confronto con altre realtà dell’atletica italiana.

D) -  Abbiamo tante società distribuite in tutta la Sardegna, con un buon movimento giovanile e senior-master, ma il settore agonistico assoluto , a partire dagli allievi, appare numericamente esiguo. E' un problema che affligge la pressoché totalità delle discipline sportive ma l'atletica sarda cosa potrebbe fare per arginare e contrastare questo fenomeno? -  Un fattore di crescita è sempre stata la collaborazione con la scuola e con le amministrazioni pubbliche del territorio (comuni, province, regione, comunità montane, etc.) . Ora su questo versante, soprattutto con la scuola sembra ci sia qualche problema . Cosa si potrebbe fare?

R) - Questo è un problema: bisognerebbe accorpare i migliori atleti in poche società per non disperdere i nostri migliori talenti e per avere più forza politica federale. E’  un problema economico, non dimentichiamo che lo sport vive la crisi economica più di altri settori dell’economia isolana, i contributi sono sempre più rari da parte dei comuni , le province esistono ancora ma non hanno disponibilità, la regione sarda è  sempre più assente dal panorama isolano, sponsor privati sono sempre più rari. Attualmente siamo impegnati con alcuni istituti scolastici, ma non nascondiamo la difficoltà soprattutto economica necessaria per gratificare gli insegnanti in quanto il volontariato , da tempo, ha esaurito  fase storica e nessuno si sacrifica gratuitamente. 

D)     - Quali sono attualmente gli atleti più rappresentativi dell'atletica leggera sarda e quali i giovani sulla quale si potrà contare nell'immediato per una ribalta di carattere nazionale.

R) - tralasciando con onore Claudia Pinna, Eugenio Meloni, Antonmarco Musso, Francesco Fedeli, Mattia Scalas, Alice Cocco, Alessandra Marceddu, Nadia Neri. Sono fiducioso su questo gruppo di giovani: i marciatori Andrea Agrusti e Stefano Cicalò, i saltatori Andrea Pianti e Elias Sagheddu, Enrico Sorano, la lanciatrice Elisa Pintus, il velocista Hillary Polanco, Francesco Carrieri, Luca Barbini, Gianpietro Fronteddu, Manuel Cadeddu, Riccardo Trudu, Nicola Sanna, Federico Fresi, Stefano Mocci, Ludovica Garlaschi, Tonia Piga, Sara Zoccheddu Giulia Gramignano, Sofia Atzeni un bel gruppo delle cadette/i Dalia Kaddari, Rosella Guiso, Carolina Farci, Virginia Medda, Sonia Melis, Giacomo Caredda, Oliver Comoli, Giuseppe Siotto, Francesco Perinu, Filippo Porcu, Simone Pulina, un occhio di riguardo ai giovanissimi Luca Pisanu, Leonardo Porcu, Andrea Laconi, Massimiliano Luiu, Gaia Pispisa, Silvia Aru, Giulia Pintus e Federica Fadda.



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