Prove multiple: il 2006 sarà fondamentale



Per il settore Prove Multiple dell’atletica italiana parte una stagione estremamente importante, anche se nasce fra molte incognite. Renzo Avogaro, responsabile tecnico del settore, non se le nasconde: siamo nel pieno di un ricambio generazione, più forte a livello femminile dove dopo molti anni di onorata milizia Gertrud Bacher ha deciso di appendere le fatidiche scarpette al chiodo ed anche la numero due italiana, Silvia Dalla Piana, dovrà quantomeno ridimensionare notevolmente il proprio impegno agonistico. C’è poi da verificare il recupero del leader del decathlon italiano, William Frullani reduce dall’ennesima operazione, insomma molta è la carne al fuoco. Avogaro, alla vigilia dell’inizio della stagione, traccia subito gli obiettivi: “Pensiamo innanzitutto alla Coppa Europa: in campo maschile vogliamo fortemente rimanere fra le migliori 8 Nazioni, ma con coincidenze favorevoli potremmo anche tornare sul podio. Diverso è il discorso per le ragazze: dovremo presentare in First League una squadra molto giovane, fortemente rinnovata che dovrà puntare alla permanenza nella stessa serie”. - Iniziamo la disamina da Frullani: come procede il suo recupero? - Lentamente ma bene. Ha già ricominciato a fare il lavoro tecnico, compreso il salto con l’asta che è sempre stato il suo punto debole. Può sicuramente recuperare il tempo perduto e tornare quello che vinse nel 2004 la Coppa Europa, quando fece quasi 8.000 punti pur con una giornata con un clima catastrofico. Quest’anno per lui è estremamente importante: se riesce a tornare a buoni livelli, centrare gli 8.000 punti e garantirsi la presenza agli Europei, potrà programmare con calma le Olimpiadi di Pechino 2008, perché è sua intenzione gareggiare ancora per quattro anni. Ma dipende tutto dalla tregua che gli garantiranno i martoriati tendini. - Chi c’è dietro di lui? - Innanzitutto “l’ingegnere” Paolo Mottadelli, che riesce a gestirsi bene fra lavoro e allenamento e che vorrebbe fare il salto di qualità, ossia passare da 7.500 a 7.800 punti. Per riuscirci deve crescere soprattutto nell’equilibrio in gara: in un decathlon fa regolarmente un paio di grossi errori, se fosse più costante recupererebbe quei 2-300 punti che gli mancano. Poi Luca Ceglie, che due anni fa fece 7.720 punti, ma che da allora è in stasi: quest’anno lo vedo più maturo, speriamo risalga su livelli decenti. - In campo giovanile? - La situazione è fluida. Abbiamo due emergenti come Matteo Kranner che dopo due anni di sofferenze con vari incidenti muscolari è alla svolta: o riesce a fare buoni risultati o potrebbe anche chiudere col decathlon; poi il vero talento, soli 19 anni, Franco Luigi Casiean, che finora ha sempre avuto problemi muscolari. Se riesce a risolverli è un atleta superiore a tutti gli altri, dotato di velocità e forza veloce assolutamente fuori del comune. Passa di categoria e questo potrebbe un po’ sbalestrarlo, ma se riesce a lavorare tranquillo ne farà vedere delle belle… - Passiamo al settore femminile… - Detto della Bacher e della Dalla Piana, che ha problemi col lavoro e che dopo la stagione indoor dovrà verificare la sua disponibilità, dovendo probabilmente optare per la preparazione di una sola specialità, la nostra punta sarà Elisa Trevisan, che a mio giudizio può aspirare legittimamente al minimo per gli Europei. I 5.750 punti necessari sono agevolmente alla sua portata, ma anche la giovane Cecilia Ricali può farci un pensierino, visto che è costante nei suoi miglioramenti in tutte le specialità. - Quanto conterebbe essere presenti a Goteborg per il vostro settore? - Tantissimo, è la vera scommessa del 2006. Avere magari Frullani e una ragazza in Svezia sarebbe una spinta notevole per il nostro settore, avremmo un importante ritorno d’immagine che favorirebbe l’opera di proselitismo. E’ nostra intenzione rifondare il settore femminile e rinforzare il maschile, avere nostri rappresentanti agli Europei darebbe forti motivazioni ai giovani. Gabriele Gentili Nella foto: William Frullani (archivio Fidal)


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