Powell: "A Roma i 100 saranno eccezionali"



Asafa Powell arriva al campo con un ritardo di 45 minuti: le telecamere Rai e Sky lo attendono pazientemente e lo sgeuono durante il suo a dir la verità blandoallenamento, poi è il momento della conferenza stampa, dove finalmente il suo sorriso si scioglie. Questa è la sintesi della giornata romana di Asafa Powell, il neorecordman del mondo dei 100 metri stella del prossimo Golden Gala. La sua venuta a Roma non è stata fortunata: i suoi bagagli andati smarriti nel viaggio sono ancora dispersi, con essi anche le scarpe, prezioso arnese per conseguire grandi tempi: "Ho avuto bisogno dell'aiuto dei compagni di squadra, mi hanno prestato i loro indumenti, non è molto piacevole essere senza i propri vestiti". Powell si è sottoposto di buon grado al fuoco di fila di domande, insieme al suo allenatore Francis, partendo dalle sue condizioni fisiche avevano destato tanta preoccupazione: "Ai trials giamaicani avevo avuto un piccolo infortunio, questo è vero, ma le cose vanno migliorando giorno per giorno. Spero per venerdì di essere a posto e poter ottenere una buona performance anche se non mi sento di promettere nulla". E' cambiato qualcosa dopo la conquista del record? Io spero che cambi qualcsa economicamente. L'ho detto e lo ribadisco, mi piacerebbe guadagnare abbastanza con la mia carriera sportiva da evitare di dover lavorare successivamente... Sicuramente vedo che intorno a me c'è più interesse e questo in certi momenti mi fa piacere, in altri mi disturba un po', ma devo farci l'abitudine. Sono aumentati anche gli impegni, adesso dovrò essere a Padova e Losanna prima di tornare mercoledì a Roma, pur se non dovrò gareggiare, ma il mio allenatore vuole tenermi sotto controllo, e quello che lui dice io faccio. Molti dicono di attenderla al varco dei Mondiali, in quanto non ha ancora dimostrato di poter tenere in un torneo con quattro gare a ritmo serrato... Non importa quel che dicono gli altri, so che non posso certo fermarmi a un'unica performance. A me interessano i Mondiali, lo scorso anno non avevo grande esperienza, ma adesso le cose sono cambiate. Su questo tema il tecnico Francis ha voluto dire la sua: "In Giamaica abbiamo un complesso sistema di selezione che parte dalle High School per passare agli juniores e a un'intensa attività negli Usa. Questo per far fare ai ragazzi le giuste esperienze, ma tutte queste tappe Asafa le ha saltate. Lo scorso anno si è presentato ad Atene senza abbastanza esperienza, ora ha capito tante cose e ad Helsinki sarà un altro atleta rispetto ad allora, seguirà la giusta strategia". Da cosa nasce questo suo rapporto così stretto con Roma? E' la quarta volta dal 2002 che vengo qui, ormai conosco abbastanza la città. Che devo dire, mi piace, mi piacciono i negozi, lo shopping, il cibo, il clima. E a proposito di Totti, spero che mi voglia incontrare, mi piacerebbe molto se ci fosse anche lui al Golden Gala a vedermi. Quali sono i pregi e i difetti di Asafa Powell? Francis: E' una persona molto leale, che sa prendere il lato positivo di ogni cosa, che riesce sempre ad essere di buon umore. Il suo difetto è che è pigro, per scuoterlo devo sempre fargli grandi sermoni, ha bisogno di essere guidato. Vedremo Powel ottenere grandi tempi anche sui 200? Non quest'anno, voglio concentrarmi sui 100 metri. Pnso però che il prossimo, quando punterò sui Giochi del Commonwealth, oppure nel 2007 per i Mondiali in Giappone, vedrò di ottenere prestazioni importanti anche sulla distanza doppia. A Roma ci saranno tutti i migliori sprinter del mondo. Sarà un anticipo della finale mondiale, non teme una sconfitta? Sicuramente sarà una grande gara, un test sulla via dei Mondiali. Posso solo dire che m'impegnerò al massimo, poi vedremo come andranno le cose. Gabriele Gentili Nella foto: Asafa Powell (foto Giuliani/Fidal)

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