Pista: i piemontesi ai Mondiali di Bressanone



Torino (TO) 6 luglio. Mancano ormai soltanto due giorni ai Mondiali Under 18 e a Bressanone è tutto pronto per la rassegna internazionale che vedrà scendere in pista i rappresentanti di 173 nazioni. Sono tre i piemontesi che avranno l’onore e la gioia di vestire la maglia azzurra in un evento internazionale così importante nel quale potranno contare sull’appoggio del pubblico di casa. Conosciamoli da vicino.

Josè Reynaldo Bencosme De Leon nasce a La Vega nella Repubblica Dominicana nel 1992 e si trasferisce in Italia nel 2004, a Borgo San Dalmazzo in provincia di Cuneo. Su di lui gravano le molte attenzioni della vigilia perché sui 400 hs si presenta come il favorito: è suo infatti il miglior tempo mondiale dell’anno, 51”50, che gli è valso anche il record italiano allievi. Luigi Catalfamo, il suo allenatore presso l'Atl. Cuneo, non ha però dubbi: “Bencosme è un talento, quindi ci si può aspettare di tutto da lui e nel minimo per i Mondiali ad inizio stagione ci speravo. Il 2009 è iniziato male, ad Ancona ai Campionati Italiani Indoor non era neppure entrato in finale sui 400, poi abbiamo ripreso bene, un altro passo falso al Brixia Meeting quando è caduto sull’ultimo ostacolo, ma dopo è arrivato il record italiano.” Bencosme si è sempre allenato con Catalfamo, quindi i due si conoscono bene: “E’ un ragazzo gioviale, sensibile, è benvisto da tutti, trasmette una simpatia immediata. E soprattutto, dopo gli ottimi risultati, non si è montato la testa, è tranquillo e concentrato. In questi ultimi giorni prima della partenza per Bressanone abbiamo rivisto alcune cose tecniche, il passaggio dei primi ostacoli”. E la tensione? “Di carattere non patisce molto la pressione; certo, l’occasione è importante ma sono tutti molto giovani e l’emozione è uguale per tutti”. Ed è proprio Bencosme a confermare il suo stato d’animo: “Non vedo l’ora di iniziare!! Poi so che ho davanti a me diverse fasi, batterie, semifinale, finale quindi avrò tempo per scacciare la tensione. Gli ostacoli mi piacciono molto rispetto alla corsa piana perché c’è varietà di ritmo; poi i 400 piani li trovo più difficili da gestire per me. Prima facevo calcio e ci gioco ancora per divertirmi, l’atletica l’ho scoperta a scuola ma le soddisfazioni che ti dà sono troppo forti e troppo belle”.

Michele Tricca nasce a Susa, classe 1993, ed è cresciuto nell’Atl. Savoia, seguito da sempre da Augusto Fontan. “La corsa in montagna da noi, visto che viviamo in valle, è come le campestri per chi vive in pianura. All’inizio tutti i ragazzi provano un po’ tutte le specialità, poi si vede per cosa sono portati e si fanno delle scelte; per quello che riguarda Michele abbiamo subito visto che la pista si adattava meglio alle sue caratteristiche. Michele è molto duttile, infatti si destreggia bene anche nelle prove multiple, però i 400 sono senz’altro la sua migliore espressione. Non mi aspettavo davvero l’exploit di quest’anno; ad inizio stagione puntavamo al minimo per gli italiani, ai mondiali non ci pensavamo proprio! Il suo vantaggio è la grande tranquillità: sa controllare molto bene la tensione e questo lo porta a dare il massimo in gara. A volte può anche essere uno svantaggio perché può portarlo ad essere meno concentrato nell’allenamento, ma a 16 anni è giusto così, è giovane. Aspettative per Bressanone? Lui dice che tanto dopo il primo giorno ha già finito! A parte gli scherzi, sa che ci sono atleti che fanno tempi impossibili per lui; quello che vorrei per lui, e che è il suo obiettivo, è fare il personale, deve sparare tutto. L’ha sempre fatto, quando c’è la possibilità non si tira mai indietro.”

Francesca Massobrio nasce ad Asti nel 1993 ed è seguita da Angelo Colasuonno nel Vittorio Alfieri Asti, società in cui si è avvicinata all’atletica, l’altra sua grande passione oltre alla danza. Strano abbinamento forse, ma senz’altro utile per il coordinamento nel gesto del lancio. Francesca ha subito dimostrato grandi potenzialità nel martello vincendo la Kinder Cup nel 2007. “La pressione della gara la sente positivamente, ha sempre dato il massimo nella competizione, la stimola, quindi non penso che soffrirà particolarmente l’emozione a Bressanone. L’obiettivo è fare il personale, il resto si vedrà. In questi ultimi giorni abbiamo raffinato alcuni aspetti tecnici ma lei è tranquilla, quindi siamo fiduciosi”.

Soddisfazione e attenzione verso i tre piemontesi protagonisti anche da parte del Fiduciario Tecnico Regionale Clelia Zola: “Sono contenta per loro; partecipare ai Mondiali è un’emozione che ricorderanno per tutta la vita. Tra tutti Bencosme ha il compito più difficile perché parte coi favori del pronostico, e in una specialità tecnica come i 400 hs può essere ancora più complicato. Il suo obiettivo deve essere quello di riconfermarsi ad alti livelli, chiedergli di migliorarsi ancora è forse troppo. Per Francesca e Michele il traguardo deve essere il primato personale, e dare il meglio di sé stessi. Sono tutti e due al primo anno allievi, quindi è già un grande traguardo per loro essere a Bressanone e l’età è sicuramente dalla loro”.

Chiude il Presidente Fidal Piemonte Maurizio Damilano: “Bencosme, Francesca e Michele sono il frutto del nostro lavoro sul territorio con i giovani; fanno parte di quel vivaio che dobbiamo assolutamente coltivare e portare avanti senza disperderlo. La categoria degli allievi è solitamente quella in cui si inizia a pensare cosa fare dopo, se continuare a fare atletica per davvero. A questi tre ragazzi e al loro entusiasmo dobbiamo quindi guardare come un punto di riferimento per raggiungere obiettivi sempre più grandi e per coinvolgere sempre più giovani. Un grande in bocca al lupo a tutti e tre per vivere al massimo quest’avventura.”

(Fonte: Fidal Piemonte - Myriam Scamangas)



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