Pista: al Memorial Germanetto bene le 4x100 piemontesi cadetti



Susa (TO) 4 settembre. Il botto è stato senz’altro il record italiano juniores nella staffetta svedese siglato dal quartetto composto da Galbieri, Tortu, Tricca e Lorenzi. Ma la 13ma edizione del Memorial Marco Germanetto di Susa ha riservato anche altri momenti importanti.

Riflettori per un'altra staffetta, questa volta la 4x100 della categoria cadetti. Al via sia in campo femminile che in campo maschile due selezioni piemontesi, in cerca di feeling e conferme in vista del criterium nazionale di categoria in programma a ottobre. Ottimi i riscontri cronometrici per entrambe le formazioni. 49.01 il tempo della staffetta femminile composta da Chiara Rollini (Libertas Oleggio) e dal tris d’assi della Sisport formato da Stefania Ackon, Daisy Osakue e Chiara Plazio. Al maschile il cronometro dice 44.89: merito di Federico Stantero (Runner Team), Marco Ribotta (UGB), Enrico Calleris (Roata Chiusani) e Wu Liu (Atl. Saluzzo).

Nelle altre gare da segnalare i 3000 metri che hanno visto l’affermazione al femminile di Valeria Roffino (Fiamme Azzurre) con 10:01.36 davanti all’allieva Rachele Cremonini (Sanfront) con 10:42.15 e a Mina El Kanoussi (Atl. Saluzzo) con 10:52.76. Al maschile doppietta dei gemelli Dematteis (Esercito) che tra una settimana saranno impegnati nei campionati mondiali di corsa in montagna. Con 8:26.09 Martin ha la meglio su Bernard che chiude in 8:33.10. Lontano Ginaluca Busato (Atl. Piemonte) con 9:03.40.
Sempre nel mezzofondo da segnalare ancora il 2:48.05 di Michele Venditti (GS Chivassesi) sui 1000 metri e il 3:18.53 di Aurora De Miglio (Avis Bra) sulla stessa distanza.

Al di fuori dell’aspetto puramente agonistico, grande pathos per l’intitolazione della pista di Susa a Marco Germanetto: speranza dell’atletica nazionale nella corsa in montagna e da sempre appassionato di questo sport, ha però trovato il suo appuntamento con il destino dodici anni fa in un incidente stradale che l’ha portato via anzitempo. Intitolare a lui la pista di Susa è anche un augurio per tutti i ragazzi che si avvicinano all’atletica, perché la amino con la stessa passione che ha sempre animato Marco.

(Fonte: Fidal Piemonte - Myriam Scamangas)



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