Pietro Mennea, due anni nel ricordo
21 Marzo 2015Sono già trascorsi due anni da quel 21 marzo che troppo presto ha strappato alla Terra Pietro Mennea, l'uomo che l'aveva attraversata come una Freccia. Uno di quei giorni che cambiano tutti gli altri. Come il 12 settembre del 1979 a Città del Messico, quando in 19 secondi e 72 centesimi corre i 200 metri come mai nessuno aveva fatto prima. Nemmeno il suo idolo Tommie Smith che, nel 1968, su quella stessa pista ai Giochi Olimpici, fermò il cronometro a 19.83. Ma è il 28 luglio del 1980 che a Mosca quel mezzo giro di pista diventa anche per lui un sogno finalmente d'oro. "Recupera, recupera, recupera" racconta in crescendo Paolo Rosi all'Italia incollata alla televisione. "Ha vinto!". Tutto vero, Mennea alza le braccia al cielo, è campione olimpico. Il record del mondo e la medaglia delle medaglie, traguardi immensi raggiunti con la rabbia, il desiderio di riscatto, la cocciutaggine, la voglia di dire a tutti e a se stesso che da Barletta era venuto il più veloce, il più duraturo nel tempo, il più ostinato. Perchè "la fatica non è mai sprecata. Soffri, ma sogni"
La galleria fotografica dedicata a Pietro Mennea
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