Per Howe semifinale record



Una cosa sicura è che Andrew Howe non bluffava, ieri sera, quando in conferenza stampa ha affermato di avere in programma un grande 200 metri. Non era un bluff e questo lo ha dimostrato sì la batteria mattutina, ma ancora di più la semifinale di oggi pomeriggio. Miglior tempo del primo turno in 20.86, impresa ripetuta anche nella vittoriosa replica pomeridiana, cronometrata a 20.72 (nuovo primato italiano juniores, battuto il precedente di Alessandro Cavallaro, 20.74 agli Europei di Riga ’99). Al momento della semifinale soffiava un vento favorevole a +1.6, ma l’azzurro sembra avere ancora dei margini di miglioramento: anche in questa occasione la parte conclusiva è stata condotta in apparente disimpegno sul piano della spinta muscolare. E adesso l’attenzione è dedicata ai possibili rivali, quelli in grado di insidiare la corsa del reatino verso una doppietta che ora non sembra più così irreale. Nella semifinale di Howe ha concluso al secondo posto il canadese Hank Palmer, decisamente più impegnato del nostro, fino a raggiungere un nuovo personale (20.81 per il campione panamericano juniores di Bridgetown 2003). E’ poi sceso in pista il sudafricano Leigh Julius, un ragazzo che nel periodo premondiale ha spesso gareggiato in Italia, ma senza impressionare in modo eccessivo: qui ha corso con apparente facilità in 20.84. Quindi hanno trovato soddisfazione i due coloured britannici Thomas e Fifton, rispettivamente 20.86 e 20.90, ma anche in questo caso spingendo fino in fondo. E ci fermeremmo qui, per una finale che non vede nessun americano qualificato. Nella prima parte del pomeriggio si sono svolte altre tre finali, tutte bellissime, sia pure con sviluppi completamenti diversi. Nei 1500 maschili il favorito era ovviamente il talento keniano Brimin Kipruto, aiutato a lanciare la gara su ritmi altissimi dal connazionale Benson Esho (quello che, forse, avrebbe meritato più del nostro Iannone la squalifica in batteria, per un’evidente scorrettezza ai danni di un etiope). I primi passaggi hanno subito scremato il gruppone, 54.70 e addirittura 1:52.84. Quando la coppia keniana ha mollato un momento, si sono subito fatti sotto i marocchini Iguider e Moustaoui: e qui è iniziato lo spettacolo, tira tu che poi tiro io. La volata vera è stata lanciata solo a metà del rettilineo opposto e alla fine Kipruto pareva aver partita vinta, ma non aveva fatto i conti con la tradizionale rivalità con il Marocco. Infatti negli ultimi 30 metri è uscito Abdelati Iguider, 17 anni appena all’anagrafe del suo Paese: 3:35.53 e primato personale, come tutti e cinque i primi arrivati. Il marocchino potrà difendere il titolo anche nella prossima edizione dei Mondiali juniores. Un’altra campionessa nata nel 1987 è arrivata dai 400 ostacoli: in questo caso la superiorità dimostrata da Yekaterina Kostetskaya, una graziosa biondina russa, non ha lasciato alcuno spazio alla suspence. Più che una finale, un trionfo annunciato, con 15 metri di vantaggio sulla più prossima avversaria: il suo 55.55 è anche la miglior prestazione di categoria dell’anno a soli 35/100 dal primato mondiale allieve. Nel giro di pista maschile, lo statunitense LaShawn Merritt ha trionfato in 45.25, precedendo il sudanese Abubakr (campione mondiale allievi 2003) e il rappresentante del Botswana Ngwigwa, entrambi a 45.97. Senza grande sforzo di fantasia lo studente virginiano ha dichiarato che il suo modello è Michael Johnson … Primo azzurro impegnato in questa sessione è stato Lorenzo Rocchi, 17enne carrarese, uscito in qualificazione nel martello con un miglior lancio a 61.61. E’ toccato poi a Nicola Cascella, per le semifinali dei 400 ostacoli: nelle due semifinali si sono esibiti almeno cinque seri pretendenti al titolo di altissima caratura e il pugliese aveva ben poche speranze. Però Nicola si è battuto molto bene, finendo quinto nella prima con 51.50, vicinissimo al personale migliorato ieri in batteria: purtroppo è intervenuta una squalifica per passaggio irregolare dell’ostacolo e la conseguente squalifica.


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